Siamo entrati, ormai, nel 44° anno dalla INAUGURAZIONE del MUSEO ETNOGRAFICO CERIGNOLANO (1979), avvenuta, ufficialmente, il 1° MAGGIO del 1979 (1).
La GIOIA, l’ORGOGLIO e l’AMORE per questo MUSEO PRIVATO, il MUSEO ETNOGRAFICO CERIGNOLANO (1979), vengono manifestati, continuamente, dai CITTADINI mediante alcune DONAZIONI SPONTANEE, che si rincorrono negli anni. Trattasi di donazioni di OGGETTI, ATREZZI, MANUFATTI di vario genere che vengono, puntualmente, inseriti nei vari ricchi e specifici SETTORI del MUSEO.
SETTORI che spaziano dall’Agricoltura, ai Mestieri Artigianali scomparsi, alle Confraternite laicali, alle divise dei Vigili Urbani, alle Mattonelle in maiolica (pavimentali, da cucina, come attestanti Proprietà con riproduzione degli Stemmi a colori), reperti Litici (fregi, iscrizioni, bassorilievi, altorilievi, contenitori in pietra), l’Abbigliamento maschile e femminile, Statue di Santi coperte da campane di vetro, Quadri devozionali, Statuette sacre in gesso, pupi del Presepe, Bambinelli presepiali e tanto altro.
Questa volta, ci soffermeremo sulla prima donazione dell’anno, avvenuta il 2 gennaio 2023, effettuata dal Sig. ANTONIO TUFARIELLO, mio procugino, dato che suo nonno materno NICOLA RUSSO(2), deceduto da bersagliere durante la PRIMA GUERRA MONDIALE, era fratello di mio nonno materno MATTEO (3).
La donazione è stata fortemente voluta da ANTONIO, in ambito famigliare con il confidenziale Tonino, perché, già agli inizi degli anni ’70, la madre, la cara e compianta zia SAVINA RUSSO (4), aveva donato, per il costituendo MUSEO, altri oggetti già esposti e dei quali avremo modo di parlarne in un prossimo articolo. I tre QUADRI DEVOZIONALI appartenuti, da più generazioni, alla FAMIGLIA di Antonio sono stati sempre tenuti in buono stato di conservazione, esposti in casa, oggetti di profonda devozione. Ricordo molto bene quando in alcune visite effettuate con mia madre LUCIA, presso la casa di zia SAVINA (sua cugina), mi si indicava il QUADRO di Sant’Antonio di Padova (il primo che seguirà nella descrizione), solennemente collocato su una parete della casa a piano terra di Via Tripoli Italiana, nell’intento di promettermi una futura collocazione presso il Museo Etnografico. Le visite avvenivano, soprattutto, in occasione del rientro della Sacra Icona della Madonna di Ripalta presso il Santuario o quando rientrava in CITTA’. Infatti, trovandosi l’abitazione in prossimità del PIANO delle FOSSE GRANARIE, poco distante dalla CHIESA PARROCCHIALE di SAN DOMENICO dove all’ingresso principale della stessa sostava il SACRO QUADRO su di un apposito DOSSELLO allestito per l’occasione, eravamo soliti fermarci dai nostri zii, SAVINA RUSSO e MICHELE TUFARIELLO, il quale aveva alle spalle dell’abitazione, intercomunicanti, in Via S. Vincenzo n. 40, la bottega di falegnameria.
Ma torniamo ai tre QUADRI DEVOZIONALI:Il primo quadro raffigura SANT’ANTONIO di PADOVA. È una stampa su carta, corrispondente ad una ICONOGRAFIA classica molto diffusa nelle nostre case e chiese. La cornice di legno reca agli spigoli una APPLICAZIONE METALLICA in OTTONE a STAMPO molto elaborata. Le due PLACCHE superiori sono simmetriche, come anche quelle inferiori, ma con RAFFIGURAZIONI completamente diverse. Le superiori recano, a sbalzo, una RAPPRESENTAZIONE VEGETALE. Un breve RAMO sul quale originano una serie di BELLE FOGLIE a LAMINA LANCEOLATA che lasciano evidenziare, a rilievo, la loro “plasticità” con tanta armonia artistica. Le NERVATURE laterali partono dal RACHIDE centrale. Tra i due GRUPPI di FOGLIE, SETTE a sinistra e TRE a destra, si inserisce un ulteriore piccolo e breve ramo con foglie molto più PICCOLE, quasi a voler significare quelle più GIOVANI, da poco tempo CHIUSESI dal GERMOGLIO APICALE. Il motivo VEGETALE risulta racchiuso in una piccola MODANATURA; segue una stretta FASCIA piatta e una ulteriore MODANATURA alla quale, sia nella parte a sinistra in alto che in quella a destra in basso, dopo aver formato un ARCO, si collega una FASCIA molto ELABORATA a PUNTINATURA SERRATA a RILIEVO e una ulteriore bella DECORAZIONE a voler mutuare, in senso figurato, due VITI a TAGLIO. Le stesse risultano essere quattro. Le due PLACCHE METALLICHE inferiori risultano molto più PICCOLE, poste a sinistra e a destra e propongono una raffigurazione prettamente GEOMETRICA. Al CENTRO di un QUADRATO, costituito da una prima piccola modanatura, vi è, a rilievo, una PIRAMIDE composta da QUATTRO LATI abbastanza ESPANSI e con il VERTICE troncato. Segue una BELLA FASCIA PIATTA ma, in particolare, si lascia AMMIRARE per una caratteristica DECORAZIONE che procede a RIGHE finemente SERRATE e, di poco, a rilievo. A chiusura seguono le due FASCE, già sopra descritte, con decorazione a PUNTINATURA e con le due VITI a TAGLIO. La ORNAMENTAZIONE DECORATIVA si inserisce nello stile LIBERTY di inizi NOVECENTO. La CORNICE di LEGNO con vetroreca, riprendendo in parte lo STILE DECORATIVO delle PLACCHE, la DECORAZIONE RIGATA con CINQUE RIGHE al centro e DUE FASCE laterali che le racchiudono.
MISURE: b. cm. 58 x h. cm. 73.Il secondo quadro raffigura SANT’ANTONIO di PADOVA. In posizione centrale, vi è applicata una STAMPA a colori, su carta, dell’immagine del SANTO. È una IMMAGINE di inizio fine ‘800 – inizio ‘900. SANT’ANTONIO viene raffigurato con GESU’ BAMBINO seduto sul braccio destro, mentre sulla sinistra, rispetto a chi guarda, la rappresentazione di una FAMIGLIA composta da una mamma, posta in avanti e inginocchiata con il braccio alzato e la mano protesa verso il SANTO; dietro, a destra e a sinistra, due figlie con alle loro spalle il figlio più grande. La donna presenta al SANTO lei stessa e la sua famiglia affinché venga posta sotto la Sua protezione. Sulla destra vi è un uomo un po’ calvo, canuto, con barba bianca, inginocchiato con la mano destra sul petto mentre con la sinistra stringe il copricapo. Sullo sfondo il SANTUARIO. In alto si librano, a far da corona al SANTO, SEI CHERUBINI, tre per lato. Il QUADRO è impreziosito da una COMPOSIZIONE NATURALISTICA VEGETALE, riprodotta nelle FORME e nei COLORI in STOFFE semplici (povere). Il materiale povero potrebbe non valorizzare la BRAVURA posta in essere nella CONFEZIONE e nell’ACCOSTAMENTO CROMATICO, tanto da conferire all’opera una caratteristica RIPOSANTE che INVITA alla MEDITAZIONE, alla PREGHIERA e alla SERENITA’ d’ANIMO. Il QUADRO DEVOZIONALE in oggetto risulta essere, sia per la sua tecnica elaborativa che per la compositiva, tra i numerosi QUADRI DEVOZIONALI ARTIGIANALI di ARTE SACRA MINORE, ancora presenti in molte CASE e FAMIGLIE della nostra CITTA’. Il FONDO reca un finissimo TELO di cotone o di lino integro, ma con evidenti “SEGNI” lasciati dal tempo per le gradevoli scoloriture diffuse in ogni dove, dovute all’effetto della luce, tanto da creare un graditissimo viaggio, a seconda delle diverse collocazioni, nel tempo. L’aspetto più pregevole dalla COMPOSIZIONE è il tentativo di IMITARE la perfezione DELLA NATURA mediante la RIPRODUZIONE di “frammenti” della NATURA VEGETALE: di piante ERBACEE (steli, foglie e infiorescenze), di FOGLIE, di piante ARBOREE. Il tutto ben predisposto nella collocazione, opportunamente incollati sul telo. L’esecutore materiale, che ha lavorato con sapienza e pazienza, doveva possedere una adeguata conoscenza in BOTANICA e, nel caso specifico, di ERBORISTERIA. Tutta l’OPERA è, a tutt’oggi, INTEGRA dopo oltre cento anni, protetta dal vetro (anche se purtroppo lesionato, ma ben saldo). Le PIANTE sono riprodotte in STOFFE, sapientemente RITAGLIATE e SAGOMATE in rami, foglie semplici, foglie composte, COROLLE con BIANCHI PETALI fino a costituire le COROLLE dei FIORI e con il BOTTONE FIORALE al centro di color giallo opaco. Tutto questo è, senz’altro, frutto di un copioso impegno svolto con abnegazione. Aggiungiamo che tutta la composizione, che fa da corona al SANTO, si “riveste” cromaticamente con il COLORE del SAIO FRANCESCANO, MARRONE SCURO e MARRONE CHIARO con tutte le VARIE SFUMATURE, intervallato dalle COMPOSIZIONI FLOREALI di colore BIANCO. Inoltre, si inseriscono TRE elementi CROMATICI realizzati con la tecnica della CROMOLITOGRAFIA che venivano acquistati o separatamente o ritagliati da altri elementi predisposti. Gli stessi si inseriscono nelle diverse zone (sommitale, mediana e basale), quasi nascosti, tranne uno che per i colori un po’ più vivaci nella parte sommitale. I due della parte basale risultano collocati sotto gli SPIGOLI dell’IMMAGINE del SANTO. Questi ultimi sono ELEMENTI FLOREALI di cartoncino tenero ritagliati da DECORAZIONI “pubblicitarie”, da Bigliettini e Lettere augurali, di Cartoline di fine ‘800 – inizi ‘900. L’EFFETTO è NOTEVOLMENTE SORPRENDENTE e i risultati cromatici di luce risultano molto positivi.
Un lavoro ARTIGIANALE locale al quale erano preposte molte DONNE di CHIESA che si riunivano in casa e abbinavano il lavoro (quadri, santi sotto le campane di vetro, composizioni floreali, naturalistiche con piccoli volatili, ricamavano il corredo per le spose, tovaglie e paramenti sacri…) e la preghiera. Costituivano CENACOLI di PREGHIERA e LAVORO (5).
La cornice di legno con vetro è molto semplice. La fascia interna è decorata con la tecnica della IMPIALLACCIATURA.
MISURE: b. cm. 68 x h. cm. 52.Il terzo quadro raffigura l’ANGELO CUSTODE PROTETTORE. Un QUADRO “monumentale” dato che è il più grande e maestoso dei tre. Sul FONDO, ad occupare in pieno il CAMPO, vi è un FOGLIO di sottilissima CARTA VELINA di color ROSA molto CHIARO. A sua volta, sullo stesso ben POSIZIONATO risulta collocato un ARTISICO e MERAVIGLIOSO lavoro realizzato in CARTONCINO BRISTOL di color BEIGE dal grande e vistoso EFFETTO VISIVO. L’artisticità è dovuta alla lavorazione meccanica della MERLETTATURA, della FUSTELLATURA e del TRAFORO. In posizione CENTRALE vi è la GRANDE IMMAGINE che riproduce l’ANGELO CUSTODE colto nell’intento di VEGLIARE e PROTEGGERE una BAMBINA riprodotta a MEZZO BUSTO. L’IMMAGINE è COLORATA con la tecnica della CROMOLITOGRAFIA, così come tante immaginette sacre – santini – di fine ‘800 – inizi ‘900.
Possiamo paragonare l’insieme delle TECNICHE meccaniche, poc’anzi menzionate, identiche alle immaginette sacre o santini.
La BELLEZZA che colpisce chi GURDA e OSSERVA il QUADRO è la PERFEZIONE e la VARIETA’ della FUSTELLATURA, del TRAFORO, del RINTAGLIO e, soprattutto, della FUSTELLATURA dell’ampio MARGINE MERLETTATO che propone il MOTIVO GEOMETRICO nelle varie FORME e GRANDEZZA. Si resta NOTEVOLMENTE AFFASCINATI dalle notevoli DIMENSIONI di un UNICO FOGLIO di CARTONCINO BRISTOL molto sottile, tanto da rasentare la FRAGILITA’ nel manovrarlo. Possiamo considerare questo QUADRO una RARITA’ nel suo GENERE.
La CORNICE LIGNEA con vetro reca una CENTINATURA nella parte superiore mentre ai quattro spigoli risulta sagomata, in modo da creare un lieve movimento espanso, ma modellato come tutta la MASSICCIA CORNICE LISCIA appena BOMBATA.
MISURE: b. cm. 70 x h. cm. 90.
Cerignola, 1 Dicembre 2023 Matteo Stuppiello
Bibliografia e note
(1) – MATTEO STUPPIELLO, Nel ricordo del 1° Maggio 1979 inaugurazione del Museo Etnografico Cerignolano in Via S. Martino 41 alla presenza di un numerosissimo pubblico ed autorità cittadine per l’evento culturale eccezionale ed unico a Cerignola – Cerignola 1 Giugno 2019 – www.archeoclubcerignola.com; MATTEO STUPPIELLO, Foto irripetibili e uniche riproducono l’allestimento del Museo Etnografico Cerignolano del 1° Maggio 1979 con la esposizione organica dei 350 oggetti ed attrezzi – Cerignola 25 Giugno 2019 – www.archeoclubcerignola.com
(2) – “RUSSO NICOLA di Antonio e Grillo Lucia , nato a Cerignola il 25 gennaio 1882. Il 24 aprile 1907 sposa a Cerignola Daniello Lucia. Caporale Maggiore de 2° Reggimento Bersaglieri, 54° Battaglione, 2° Compagnia , morto il 16 gennaio1916 sul Monte San Michele per ferite riportate in combattimento”, tratto da “Onore ai Patrioti – Cenni biografici sui caduti e decorati cerignolani dei due conflitti mondiali”, di COSIMO DILAURENZO – a cura di GIOVANNI MONTINGELLI – Cerignola – 2001 – CITTA’ DI CERIGNOLA – Società Cooperativa Sociale “MILIARE LXXXI” – Associazione Studi Storici “Daunia Sud” – Programma “Cerignola Città d’Arte, Cultura e Creatività”, LITOGRAF – Cerignola, 2001, p. 87. Il riferimento al nostro RUSSO NICOLA lo si trova riportato testualmente in GIANCARLO STRAFEZZA – MATTEO STRAFEZZA, Cerignola e i due conflitti mondiali – Gli eventi e i personaggi che hanno caratterizzato la storia, a cura di GIOVANNI MONTINGELLI, Cerignola – 2002 – CITTA’ DI CERIGNOLA – Litograf Cerignola, 2002, p. pp.87-88.
Colgo l’occasione per riportare alla MEMORIA, RICORDANDOLO, un altro fratello di NICOLA RUSSO e di mio nonno materno MATTEO RUSSO, deceduto durante la 1^ GUERRA MONDIALE: MICHELE RUSSO. Per onorarlo, riporto quanto viene scritto nelle suddette pubblicazioni, alla pagina p. 87: “RUSSO MICHELE di Antonio e Grillo Lucia, nato a Cerignola il 4 aprile 1894. Caporale del 130° Reggimento Fanteria, disperso il 4 dicembre 1917 in Val Miela sull’Altopiano di Asiago in combattimento (vedi sentenza del Tribunale di Lucera del 31 marzo -28 aprile 1922 che dichiara la morte presunta del Russo)”. Morto a 23 anni, non credo fosse sposato. Non abbiamo FOTO.
(3) – MATTEO RUSSO (*Cerignola (FG) 27.9.1889 †Cerignola (FG) 1.8.1950) figlio di Antonio e di Lucia Grillo.
(4) SAVINA RUSSO (*Cerignola (FG) 6.12.1912 †Cerignola (FG) 11.6.1989) figlia di Nicola e di Luigia Daniello, coniugata con MICHELE TUFARIELLO (*Cerignola (FG) 28.11.1911 †Cerignola (FG) 6.3.1973) figlio di Michele e di Maddalena Costa. I miei zii Tufariello Michele e Savina Russo, quest’ultima, cugina di primo grado di mia madre LUCIA RUSSO, genitori di Antonio Tufariello, donatore dei tre quadri.
(5) – MATTEO STUPPIELLO, Tradizioni cultuali e devozionali, in AA.VV., Processi lavorativi e vita sociale nel Basso Tavoliere – Introduzione al Museo Etnografico Cerignolano Cerignola – Centro Regionale di Servizi Educativi e Culturali – 1989 – REGIONE PUGLIA ASSESSORATO P.I. E CULTURA – Istituto di Storia delle Tradizioni Popolari Università’ degli Studi di Bari – Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna” – Cerignola . LEONE Grafiche – 1993, Foggia, pp. 141-147.
FAMIGLIA
TUFARIELLO – RUSSO
31- MICHELE TUFARIELLO
(*Cerignola (FG) 28.11.1911 †Cerignola (FG) 6.3.1973)
figlio di Michele e di Maddalena Costa.
32- SAVINA RUSSO
(*Cerignola (FG) 6.12.1912 †Cerignola (FG) 11.6.1989)
figlia di Nicola e di Luigia Daniello.
33 – NICOLA RUSSO
padre di Zia Savina Russo
(*Cerignola (FG) 25.1.1882 †Monte San Michele (GO) 16.1.1916)
figlio di Antonio e di Lucia Grillo.
“RUSSO NICOLA di Antonio e Grillo Lucia , nato a Cerignola il 25 gennaio 1882. Il 24 aprile 1907 sposa a Cerignola Daniello Lucia. Caporale Maggiore de 2° Reggimento Bersaglieri, 54° Battaglione, 2° Compagnia , morto il 16 gennaio 1916 sul Monte San Michele per ferite riportate in combattimento”, tratto da “Onore ai Patrioti – Cenni biografici sui caduti e decorati cerignolani dei due conflitti mondiali”, di COSIMO DILAURENZO – a cura di GIOVANNI MONTINGELLI – Cerignola – 2001 – CITTA’ DI CERIGNOLA – Società Cooperativa Sociale “MILIARE LXXXI” – Associazione Studi Storici “Daunia Sud” – Programma “Cerignola Città d’Arte, Cultura e Creatività”, LITOGRAF – Cerignola, 2001, p. 87. Il riferimento al nostro RUSSO NICOLA lo si trova riportato testualmente in GIANCARLO STRAFEZZA – MATTEO STRAFEZZA, Cerignola e i due conflitti mondiali – Gli eventi e i personaggi che hanno caratterizzato la storia, a cura di GIOVANNI MONTINGELLI, Cerignola – 2002 – CITTA’ DI CERIGNOLA – Litograf Cerignola, 2002, p. pp.87-88.