(*Cerignola 3.11.1808 †Milano 2.12.1878)
Pasquale figlio di Carmine di Napoli e di Maria Passalacqua di Palermo. Purtroppo nulla sappiamo dei suoi primi anni di vita né i primi studi fatti in Cerignola che misero in evidenza la sua chiara disposizione per la musica dobbiamo giungere di un fiato…all’epoca in cui il giovane abbandona il paese natale per trasferirsi nella popolosa Palermo, presumibilmente presso i nonni materni. Nel 1828 è alunno del Regal Collegio degli Spersi è già compositore di bellissima musica liturgica. Nel 1830 è Maestro di Cappella del Collegio del “Buon Pastore” , divenuto R. Conservatorio di Musica e nello stesso anno si Diploma in composizione Canto. Cerignola lo vedeva ritornare per breve tempo. Come compositore teatrale ebbe modo di tentare la prova: proprio a Cerignola concepì la bella melodia “Il Tutore e il Diavolo”. Ormai Bona era un’artista nella musica e la Puglia poteva andare fiera. Giunge a Milano in compagnia della moglie Rosa Ottaviani di Roma (non avranno figli). Il 1° novembre 1838, prenderanno casa in Via Monte Napoleone, 5. Fu nominato “professore” di teoria e solfeggi. Il maestro a distanza di 12 anni dalla confortante accoglienza napoletana, fu sedotto dalla vita artistica che Milano ha vissuto in tutti i tempi. Finalmente nel 1844 Bona presenta al Teatro “Alla Scala”, per la prima volta, il 26 novembre il dramma lirico “ILuna e iPerollo”. Il terzo magnifico lavoro “Don Carlo” fu rappresentato, sempre al Regio Teatro “Alla Scala” due anni dopo, il 23 marzo 1847. La fama di Pasquale Bona aveva varcato i confini oltre che con i primi libri di studio di solfeggio e metodologia anche con le sue elette produzioni liriche. Nel 1849 una nuova tragedia melodrammatica “Il Gladiatore”. Nel 1863 compose “Vittoria Madre degli Eserciti”. La produzione nel campo della didattica e della Pedagogia musicali, il cui predominio nello studio, dentro e fuori l’Italia, è rimasto basilarmente incontestato e incontrastato. Pasquale Bona fu insegnante per quarant’anni nel R. Conservatorio di Musica di Milano. Il 2 dicembre 1878 muore a Milano per catarro polmonare cronico. Viene seppellito nel Cimitero di Porta Vittoria, uno dei tanti piccoli cimiteri. Ma più tardiquei piccoli Camposanti vennero distrutti in quanto sorse nella metropoli lombarda il Monumentale: fu allora che si provvide ad abbattere i monumentini e le lapidi ed a cremare “tutt’insieme le ossa”: tra queste quelle di Pasquale Bona.
Le notizie sopra riportate sono tratte da DANIELE CELLAMARE, Pasquale Bona – Gloria Italiana nel Mondo (Prime Ricerche) – La Nuova Italia Editrice, Firenze, 1940.
Cerignola, 19 febbraio 2017 Matteo Stuppiello
(*Cerignola 3.11.1808 †Milano 2.12.1878)
Pasquale figlio di Carmine di Napoli e di Maria Passalacqua di Palermo. Purtroppo nulla sappiamo dei suoi primi anni di vita né i primi studi fatti in Cerignola che misero in evidenza la sua chiara disposizione per la musica dobbiamo giungere di un fiato…all’epoca in cui il giovane abbandona il paese natale per trasferirsi nella popolosa Palermo, presumibilmente presso i nonni materni. Nel 1828 è alunno del Regal Collegio degli Spersi è già compositore di bellissima musica liturgica. Nel 1830 è Maestro di Cappella del Collegio del “Buon Pastore” , divenuto R. Conservatorio di Musica e nello stesso anno si Diploma in composizione Canto. Cerignola lo vedeva ritornare per breve tempo. Come compositore teatrale ebbe modo di tentare la prova: proprio a Cerignola concepì la bella melodia “Il Tutore e il Diavolo”. Ormai Bona era un’artista nella musica e la Puglia poteva andare fiera. Giunge a Milano in compagnia della moglie Rosa Ottaviani di Roma (non avranno figli). Il 1° novembre 1838, prenderanno casa in Via Monte Napoleone, 5. Fu nominato “professore” di teoria e solfeggi. Il maestro a distanza di 12 anni dalla confortante accoglienza napoletana, fu sedotto dalla vita artistica che Milano ha vissuto in tutti i tempi. Finalmente nel 1844 Bona presenta al Teatro “Alla Scala”, per la prima volta, il 26 novembre il dramma lirico “ILuna e iPerollo”. Il terzo magnifico lavoro “Don Carlo” fu rappresentato, sempre al Regio Teatro “Alla Scala” due anni dopo, il 23 marzo 1847. La fama di Pasquale Bona aveva varcato i confini oltre che con i primi libri di studio di solfeggio e metodologia anche con le sue elette produzioni liriche. Nel 1849 una nuova tragedia melodrammatica “Il Gladiatore”. Nel 1863 compose “Vittoria Madre degli Eserciti”. La produzione nel campo della didattica e della Pedagogia musicali, il cui predominio nello studio, dentro e fuori l’Italia, è rimasto basilarmente incontestato e incontrastato. Pasquale Bona fu insegnante per quarant’anni nel R. Conservatorio di Musica di Milano. Il 2 dicembre 1878 muore a Milano per catarro polmonare cronico. Viene seppellito nel Cimitero di Porta Vittoria, uno dei tanti piccoli cimiteri. Ma più tardiquei piccoli Camposanti vennero distrutti in quanto sorse nella metropoli lombarda il Monumentale: fu allora che si provvide ad abbattere i monumentini e le lapidi ed a cremare “tutt’insieme le ossa”: tra queste quelle di Pasquale Bona.
Le notizie sopra riportate sono tratte da DANIELE CELLAMARE, Pasquale Bona – Gloria Italiana nel Mondo (Prime Ricerche) – La Nuova Italia Editrice, Firenze, 1940.
Cerignola, 19 febbraio 2017 Matteo Stuppiello