Un cordiale saluto ai presenti.
Invitato dal Parroco, Don Carlo Cassatella, ho accettato di tenere questo incontro con Voi: occasione, il ritorno della STATUA LIGNEA POLICROMA di CRISTO RE (1937) “restaurata”. Ma mi preme segnalare che il 31 ottobre 1937, 80 anni fa, ci furono i Festeggiamenti per la Dedicazione-Benedizione della Chiesa di Cristo Re, meglio conosciuta come Chiesa di Santa Rita, e della Benedizione della Statua del Cristo Re.
Ringrazio Don Carlo per la sua sensibilità culturale nel promuovere questo incontro unitamente alla Comunità Parrocchiale. Ringrazio altresì la Comunità dei Padri SALESIANI per l’incessante ed indiscusso beneficio spirituale e sociale, di enorme portata, messo in atto sin dalla loro venuta nella Città di Cerignola (1960). Infatti il Primo Padre Salesiano presente a Cerignola è Don Alfonso Bertoldi arrivato il 2 agosto 1960, accolto da Don Sabino Cianci, Parroco della Chiesa di San Gioacchino e ospitato per l’alloggio, messo a disposizione, dallo stesso Parroco, nei locali dell’Asilo parrocchiale “Betlem” (1).
LA FONDAZIONE DELLA CHIESA DEDICATA A CRISTO RE UNIVERSALE
Prima di iniziare a parlare della FONDAZIONE della CHIESA, dedicata a CRISTO RE UNIVERSALE, dobbiamo fare riferimento all’articolo pubblicato su “VITA NOSTRA” (2) del 1936, che testualmente riporta quanto segue: “Nel rione “Cristo Re” – E’ degno di nota lo zelo spiegato dal Can.co Parroco Antonio Desantis per un rione abbandonato della sua Parrocchia, volgarmente chiamato “il rione senza Cristo”. Sin dal 1° maggio potette ottenere una camera a pianoterra, che trasformò in cappella, mettendoci l’altare sormontato da un quadro della Vergine SS. di Ripalta, ricco di fiori freschi e candele. Ogni giorno del mese portava dal Duomo Gesù Eucaristico, raccoglieva un gran numero di fedeli, che devotamente recitavano il S. Rosario, leggeva le quotidiane meditazioni che spiegava con parole molto semplici, ma molto opportune, ed in ultimo impartiva la Sacramentale Benedizione. Coadiuvato assai efficacemente da diverse anime pie ha potuto preparare 13 fanciulli alla 1° Comunione, di cui qualcuna in età molto giovanile, e 75 adulti al S. Precetto Pasquale, che da diversi anni non avevano adempiuto. E il giorno 3 giugno, alle ore 8, celebrò ivi la S. Messa e distribuì a tutti la S. Comunione con molto raccoglimento e commozione. Nelle ore pomeridiane poi volle portare in processione il quadro stesso della Madonna di Ripalta per quelle strade addobbate completamente di drappi in un modo davvero meraviglioso. Giovanette vestite di bianco che spargevano fiori, il popolo numeroso che cantava inni e lodi. Finita la processione, il sullodato Parroco impartì la Benedizione Eucaristica proprio a quel posto ove col popolo fece voto d’innalzare una chiesa dedicata a Cristo Re, rivolgendo parole piene della più santa fiducia ed inculcando a tutti che da quel momento in poi il rione, chiamato “senza Cristo” , venisse chiamato invece rione di “Cristo Re”, proposta che venne accolta col massimo entusiasmo nel grido di tutti: “Viva Cristo Re”. Fu poi sorteggiato gratuitamente una bella statuetta di Cristo Re, promessa e dono del Parroco per coloro che ebbero a frequentare il Pio Esercizio. Tutto procedette in ordine, e tutti aspettano che fra non molto s’iniziano i lavori per la tanto necessaria chiesetta in quel rione di “Cristo Re”.
Voglio soffermarmi sul nome del QUARTIERE o RIONE chiamato, prima, “SENZA CRISTO” accostando anche altre dizioni molto negative e deprimenti, molto cariche di significato religioso e sociale. Infatti riportiamo, per ora, un solo “FRAMMENTO” di quanto viene inciso in una ISCRIZIONE murata nella Chiesa originaria ad attestare la DEDICAZIONE, dove risulta quanto segue: “[…] IN QUESTO RIONE ABBANDONATO […]”, lo abbiamo anche letto nell’articolo sopra riportato. Ma ancora di più. Scrive Don Giuseppe Balzano, 1° Parroco della Chiesa di Cristo Re, nel 1946, che: “[…] il rione “senza Cristo” era l’ignominia di Cerignola. Covo dei senza Dio, roccaforte dei Protestanti. “Senza Cristo” voleva dire senza Chiesa, senza sacerdote, senza Sacramenti. Voleva dire rovina di anime ! […]” (3) e ancora “Paese senza Cristo” (questo lo scrive l’autorevole Bollettino Diocesano “VITA NOSTRA”): Il “Rione Cristo Re”. Il rione che sinora il nostro popolo si era malamente abituato a chiamare “Paese senza Cristo”, è stato battezzato col bel nome di “Rione Cristo Re” , e un’apposita targa ricorda agli abitanti e agli altri il nome, con cui solo si deve indicare quel quartiere della nostra città”(4). Infatti da Via Puglie si accedeva al RIONE imboccando Via Sardegna : era la “porta” d’accesso, da varcare. Sono termini molto forti, pesanti, ma veritieri: “SENZA CRISTO” – “RIONE ABBANDONATO”, “IGNOMINIA per Cerignola”, “PAESE SENZA CRISTO”. Perché tutta questa asprezza in una CITTA’ che vista dall’ALTO sembra una COMUNITA’, una COLLETTIVITA’ profondamente religiosa, devota in tutte le ricorrenze e manifestazioni RELIGIOSE, come le numerose PROCESSIONI, soprattutto, quelle dei Santi Protettori: di SAN PIETRO e della Vergine SS.ma di RIPALTA ?
Per la verità non era solo questo RIONE ad essere ETICHETTATO negativamente, purtroppo, c’è di peggio. C’è il RIONE “CITTADELLA” (San Domenico), il RIONE “PORCILE” (San Gioacchino), il RIONE “POZZOCARROZZA” (Sacri Cuori), RIONE “TERRA VECCHIA” (Chiesa Madre), il RIONE “POSILLIPO” (Convento dei PP. Cappuccini). Per fortuna altri portano nomi come RIONE “ADDOLORATA”, RIONE “SAN MATTEO, solo per fare pochi esempi. Rioni che erano etichettati RIONI “ROSSI”, perché covi di bolscevici, di comunisti, di anarchici, di persone dedite al malaffare e, quindi, da non frequentare, praticamente erano dei GHETTI. Ma dallo stare “lontani” non erano solo i comuni cittadini, ma erano, in particolar modo, il GOVERNO ISTUZIONALE CITTADINO e anche la CHIESA. La miseria più squallida attanagliava gli abitanti di questi RIONI, le abitazioni, molte, erano tuguri, baracche, dove si viveva in un solo locale abitativo (juso) seminterrato, umido e malsano senza igiene, con la presenza, anche del cavallo o dell’asino o del mulo, inoltre animali da cortile. Il letto era il “SACCONE”. Gente poverissima che viveva nello squallore assoluto. Gran parte si alzava la mattina molto presto per andare a lavorare e tornare la sera, dopo una giornata di duro lavoro. I bambini lavoravano e venivano così sottratti loro il gioco, la scuola, la socializzazione. Una infanzia rubata. I giochi politici facevano comodo agli amministratori che, comunque, avendo proprietà terriere avevano bisogno di migliaia e migliaia di braccia per lavorare. Quindi questi RIONI venivano tenuti sempre ai margini dei RIONI abitati da BENESTANTI e POSSIDENTI. Per il nostro RIONE, oggetto di questa trattazione voglio mettere in risalto un profondo CONTRASTO SOCIALE. Sappiamo molto bene che una strada divideva il RIONE “SENZA CRISTO” e la VILLA COMUNALE o GIARDINI PUBBLICI “UMBERTO I°”, aperta alla CITTA’ il 1901. Immaginiamo un giorno di festa, come la domenica. La Cerignola bene: le signore, signorine e i cosiddetti galantuomini si facevano accompagnare con le loro CARROZZE padronali, per poi passeggiare, ascoltare la MUSICA, suonata dalla BANDA CITTADINA, collocata sulla CASSARMONICA, realizzata in ghisa lavorata a giorno, con cupola in vetro. Le donne vestivano abiti costosi, molto ricercati, fatti venire da Parigi e da Napoli, d’estate si difendevano dal soleggiamento con ombrellini ricamati in seta; gli uomini con abiti confezionati di lusso con bombetta e cilindro. Godevano, con il passeggio, gustavano i sorbetti. Una bella vita, gaia e senza privazioni. A pochi passi il nostro RIONE DEGRADATO dalla MISERIA. Il Comune nel 1901, naturalmente prima dell’ apertura, provvide a RECINTARE per tre lati la VILLA con un artistica CANCELLATA in GHISA, prodotta dalla DITTA SAVINO BONITO di Cerignola. Il quarto lato, proprio quello difronte all’ingresso del RIONE era stato costruito in TUFO e MATTONI in cotto: credo fatto di proposito perché doveva essere una quinta impenetrabile a togliere la visione per chi passeggiava in Villa dell’agglomerato degradato e ad impedire a chi vi abitava di disturbare l’intimità di quelli che passeggiavano o si sedevano sulle belle PANCHINE di PIETRA lavorata. Quindi un PROFONDO SOLCO divideva purtroppo la realtà: il BENESSERE e la MISERIA.
La politica continuò su questa scia fino ad arrivare alla Figura di Giuseppe DI VITTORIO che era uno di quei BAMBINI lavoratori che da grande seppe mettere in atto il riscatto sociale. La CHIESA operò nello stesso periodo spronata dalla Enciclica “RERUM NOVARUM” di Papa Leone XIII (15 maggio 1891), con la quale la Chiesa Cattolica, per la prima volta, affrontava le questioni sociali prendendo le sue posizioni e fondando la moderna dottrina sociale. Lo scossone fu forte. Il vento cambiò. Questi poveri abitanti dei RIONI sopra riportati incominciarono a vedere e toccare con mano la presenza costante di chi si interessava di loro: parliamo di Don Antonio Palladino nel rione Cittadella e Pozzocarrozza; di Don Francesco Iosca per il rione dell’Addolorata, dove era presente la prima cellula politica di sinistra; di Don Trifone Cellamare per il rione Porcile (San Gioacchino), di Don Giacinto Cantatore per il rione Sant’Antonio, dove vi erano le Carceri Comunali e dove abitava Giuseppe Di Vittorio; il Rione “Senza Cristo”, ancora abbandonato, ha dovuto aspettare fino agli anni ’30, con Don Antonio Desantis, perché si potesse avere un minimo conforto religioso. Molti di questi SACERDOTI PIONIERI ebbero a soffrire calunnie, indifferenza, insulti, anche attentati alla propria vita…trovarono al loro fianco, sempre e in ogni momento, nel difficile Apostolato i loro VESCOVI, furono santi Vescovi: quali Mons. Fr. DOMENICO COCCHIA, Cappuccino, Mons. ANGELO STRUFFOLINI dei Padri della Dottrina Cristiana, fu lui a lottare contro la Massoneria, contro gli Anticlericali, contro il Modernismo, la Cattiva Stampa con Lettere Pastorali molto “forti”; Mons. GIOVANNI SODO; Mons. Fr. Vittorio CONSIGLIERE, Cappuccino, energico, deciso e valente oratore (5).
Torniamo alla Fondazione della CHIESA. Fu fondatore Mons. ANTONIO DESANTIS. Per le spese iniziali contribuirono: il Barone Michele Zezza che fece dono di 180 mq. di suolo; i fratelli Pizzi che offrirono il materiale per le fondamenta; il Reverendissimo Capitolo Cattedrale con la elargizione di L. 1000; il Comune, che, per interessamento dell’ex Commissario Cav. Notaio Alfredo D’Alessandro, contribuì con altri L. 1000 (6). Scrive Don Giuseppe Balzano (7): “ […] Per l’apostolo non esiste la rassegnazione al male”. Bisognava ad ogni costo portare il Cristo dove non c’era…Per Mons. De Santis ideare è lo stesso che attuare, pensare è agire…l’ACCATTONE DEL RE DIVINO…45 soldi, 45000 lire… aveva il cuore traboccante di commozione […]” è riferito alla data 31 ottobre del 1937.
Una data importante per la CHIESA è la posa della PRIMA PIETRA. Attingiamo direttamente dalla fonte che è il Bollettino delle Diocesi. “VITA NOSTRA”: “Per la nuova chiesa di Cristo Re – Costruzione – In un rione più lontano della Parrocchia di S. Pietro Apostolo, volgarmente chiamato “senza Cristo” , il Rev.mo Canonico Parroco Don Antonio Desantis vide il gran bisogno di costruire una chiesa che dovesse divenire centro di fede e di vita cristiana per quel popolo quasi abbandonato. Il 12 maggio del 1937, da Sua Eccellenza Mons. Vittorio Consigliere, nostro amatissimo Vescovo, assistito dal Clero e con l’intervento di tutte le Autorità locali e da gran popolo, fu messa la prima pietra della nuova chiesa. Il suolo era stato ceduto dalla generosità degli illustri fratelli Baroni Zezza e fecero da padrino e madrina i benemeriti coniugi Giuseppe e Maria Pizzi. Proprio allora il suddetto Canonico Parroco, pieno di fiducia e di coraggio, pubblicamente promise che avrebbe aperto la chiesa al culto nella festa della Regalità dello stesso anno, dovendo la detta chiesa essere dedicata a Cristo Re. Furono subito iniziati i lavori, che non ebbero alcuna interruzione, mentre lo zelante Parroco si diede da solo alla questua per affrontare le spese. Diversi cittadini, compresi dalla importante necessità dell’opera, concorsero con le loro generose offerte; ad essi si unì il Rev.mo Capitolo con la somma di lire 1000, il Comune con la stessa somma ed ugualmente il Banco di Napoli, mentre si spera il contributo dello Stato, essendo già in corso la pratica relativa […]” (8).
I MAESTRI MURATORI che egregiamente e con professionalità furono i costruttori della CHIESA sono stati: i Fratelli NUNZIO e CARMINE GALANTINO, cerignolani; GIUSEPPE e SALVATORE fratelli, figli di Nunzio (9).
Intanto “[…]Fervono i lavori per la nuova Chiesa a Cristo Re che sta sorgendo nel più lontano rione della nostra città […]” (10).
La CHIESA di CRISTO RE, molto sobria, a pianta rettangolare, ad unica navata con annessa retrostante Sacrestia, si pone all’attenzione, tra le varie opere murarie, in città, per la caratteristica decorazione esterna a “TUFO a VISTA” e “PIETRA LAVORATA”, una cortina massiccia, serrata e ricalca la cultura, già in atto dalla seconda metà dell’OTTOCENTO introdotta dall’Architetto GIUSEPPE PISANTI, che progettò il DUOMO “TONTI” (secc. XIX-XX) e l’ISTITUTO AGRARIO “GIUSEPPE PAVONCELLI” (1890). Parecchie furono le costruzioni pubbliche e private, con destinazioni diverse, ad esempio la Chiesa di SANT’ANTONIO di PADOVA (abbattuta la preesistente del sec. XVI, ricostruita nel 1882), la Chiesa di SAN GIOACCHINO (1884), la Chiesa di SAN DOMENICO Confessore (Chiesa del XVI sec. con Prospetto del 1890), la Chiesa del BUONCONSIGLIO (anni ’20 del ‘900), il CAMPANILE (sec. XIX) della Chiesa del CARMINE; nonché civili e privati quali l’OSPEDALE “TOMMASO RUSSO”(fine ‘800), Palazzo PALIERI (sec. XIX), Palazzo ROSA (sec. XX), Palazzo CIANCI-VENTURA (1908), Edificio Scuola Elementare “ CARDUCCI” (1906), Mulino “PIZZI” (1912) e tanti altri, ed ancora le Cantine PAVONCELLI a SANTO STEFANO (sec. XIX) e a SAN DOMENICO (sec. XIX), quelle in Contrada CASALINI (sec. XIX) dei DUCHI de La ROCHEFOUCAULD, in Contrada SAN MARCO (sec. XIX) di Caradonna, ancora le centinaia di CIPPI (termini lapidei) sul PIANO delle FOSSE GRANARIE.
Nel timpano della facciata vi è a stucco l’EMBLEMA del CRISTO RE, la CORONA REGALE, Titolare della CHIESA con lo SCETTRO, realizzata da GIUSEPPE GALANTINO, figlio di NUNZIO.
La CHIESA , con il suo prospetto principale è ubicata in Via Campania, l’interno, ad unica navata, con finestre sulla parete sinistra, in fondo in un’ampia NICCHIA, la MONUMENTALE STATUA LIGNEA POLICROMA del CRISTO RE con la vetrina antistante, che sovrasta l’ALTARE MARMOREO. Sulla parete destra, della navata l’ALTARE marmoreo con sovrastanti nicchie: quella centrale con la bella e artistica EFFIGIE di Maria SS.ma del SABATO, ai lati, a destra la statua di SANT’ANTONIO di PADOVA, sulla sinistra la statua in legno di Santa GEMMA GALGANI; sulla parete di sinistra l’ALTARE marmoreo, con sovrastante una grossa nicchia con il GRUPPO statuario di SANTA RITA da CASCIA. La retrostante SACRESTIA, con ingresso da Via Calabria, completa la Chiesa. Poi sul lato sinistro, in posizione soprastante e decentrata con l’ingresso della Sacrestia, si erge il sobrio CAMPANILE a forma di TORRETTA con le tre CAMPANE.
Passiamo alla manifestazione della BENEDIZIONE della CHIESA, avvenuta il 31 ottobre 1937, riporto quanto segue: “[…]Benedizione della chiesa – Il 31 ottobre la chiesa fu aperta al culto. La mattina, verso le 9, Sua Ecc. Mons. Vescovo benedisse prima la CAMPANA, che col sacro suono commosse l’immensa folla. Fece da padrino l’Avvoc. Salvatore Stendardo, Presidente della Giunta Diocesana. Passò poi alla benedizione esterna della chiesa, e, giunto alla porta ancora chiusa, invitò il padrino, Comm. Ovidio Ruocco fu Luigi ad aprirla, mentre lo sparo dei mortaretti annunziarono il solenne momento. Fatta la benedizione dei muri interni, l’ill.mo Presule, ripieno della più santa gioia, rivolse parole a tutti del più vivo compiacimento, implorando la ricompensa più abbondante dal Cielo. Subito dopo celebrò la S. Messa e prima di dispensare a 15 fanciulli del rione per la prima volta la S. Comunione, rivolse loro commoventi parole di paterno affetto […]” (11).
Una ISCRIZIONE, nell’interno della Chiesa, reca incisa su marmo bianco venato, perimetrata da una larga fascia, sempre in marmo bianco, a ricordare la BENEDIZIONE-DEDICAZIONE:
“QUESTA CHIESA / ERETTA AD INIZIATIVA / DEL CAN. PARROCO MONS. ANTONIO DE SANTIS / COL CONTRIBUTO DELLO STATO E DEL COMUNE / DEL CLERO E DEI FEDELI / PER RAVVIVARE / IN QUESTO RIONE ABBANDONATO / LA FEDE E LA VITA CRISTIANA / FU BENEDETTA / DA S. E. MONS. FRA VITTORIO CONSIGLIERE / E DEDICATA A CRISTO RE / NELLA FESTA DI SUA DIVINA REGALITA’ / DOMENICA 31 OTTOBRE 1937.
L’ARTISTICA STATUA LIGNEA POLICROMA DEL CRISTO RE BENEDETTA E DONATA DAL PAPA PIO XI NEL 1937 ALLA CHIESA DI CRISTO RE DI CERIGNOLA
Dal Bollettino delle Diocesi “VITA NOSTRA” ricaviamo una interessante informazione, scritta dalla redazione: già durante i lavori per la costruzione della Chiesa: “[…] Possiamo intanto assicurare che il Sommo Pontefice ha benignamente accolta la domanda del Rev.do Parroco D. Antonio Desantis, il quale mostrava al Santo Padre il desiderio di avere una statua artistica di Cristo Re. Ora questo pio desiderio sarà certamente appagato, avendo il S. Padre ordinato che si dette a qualche rinomata ditta l’esecuzione di una statua su disegno che Sua Santità si è degnato scegliere” (12).
Il Pontefice Pio XI istituì la Festa di Cristo Re al termine dell’anno santo del 1925 indicata nella sua enciclica “Quas Primas”. Probabilmente, se non sicuramente, Don ANTONIO DESANTIS ebbe a cuore il culto e la profonda devozione al Divino CRISTO RE UNIVERSALE.
Dallo stesso Pontefice Pio XI la monumentale Statua fu benedetta e donata alla Chiesa di Cristo Re, mentre la cerimonia della Benedizione locale, avvenne nello stesso giorno della Inaugurazione della Chiesa il 31 Ottobre 1937. Per la cronaca riportiamo quanto segue: “[… ] – Benedizione della Statua di Cristo Re – Alle ore 16 precise il Duomo era gremito di popolo, e alla presenza del Clero secolare e regolare, delle Autorità, delle Suore dei diversi Ordini, delle Confraternite, delle Associazioni cattoliche, Mons. Vescovo invitò il Rev.mo Can. Primic(erio) D. Sergio di Gioia, padrino per l’occasione, a scoprire l’artistica Statua benedetta e donata da Sua Santità Pio XI, cui il Parroco aveva umiliata la domanda appoggiata dall’autorevole parola dell’amatissimo Vescovo. Dopo la lettura del telegramma del Sovrano Donatore e delle vibranti parole del Vescovo, al canto di Christus vincit fu iniziata la solenne processione per le strade principali della città, mentre risuonava l’inno composto dallo stesso Parroco e musicato dal maestro Cav. Francesco Pisani, con accompagnamento del Concerto musicale ed eseguito dagli aspiranti di G(ioventù) C(attolica) dell’Assoc. “Piergiorgio” (Frassati – n.d.r.). Alla fine della processione, ordinata e commovente, dopo che la Statua venne situata su di un trono regale sull’altare della nuova chiesa sfarzosamente illuminata, Sua Ecc. Mons. Vescovo, commosso e lieto, manifestò tutta la gioia dell’animo suo ed impartì la paterna benedizione” (13).
A cura di Mons. Antonio De Santis, il 4 ottobre 1939 furono fatte stampare le immaginette riproducenti la foto della Statua di Cristo Re. Tale riproduzione fotografica fu effettuata dai rinomati “F.lli Di Leno- Maiano”. A tergo viene riportata la “PREGHIERA A CRISTO RE” composta dallo stesso Mons. De Santis con l’aggiunta “Concediamo l’Indulgenza di 50 giorni. + Fra Vittorio Vescovo”. Stessa Immagine con le identiche indicazioni furono prodotte su carta più spessa aventi misure cm. 30xcm.40.
LA CHIESA VIENE ERETTA A PARROCCHIA INTITOLATA A CRISTO RE E MARIA SS.MA DEL SABATO
Una seconda iscrizione marmorea ricorda, murata nella stessa Chiesa di Cristo Re, la Erezione a Parrocchia, riportiamo il testo: “QUESTA PARROCCHIA / A CRISTO RE / E IN ONORE DI MARIA SS.MA DEL SABATO / PER PIETA’ E MUNIFICENZA / DEL SACERDOTE PARIS FIENI / DAL VESCOVO VITTORIO CONSIGLIERE / DEDICA / AFFERMA AL CLERO E POPOLO PLAUD / CHE TRIONFI IL REGNO DI CRISTO / IN UN SOLO OVILE ED IN UN SOLO PASTORE / 12 MAGGIO 1940”.
Dal testo dell’ISCRIZIONE si evince che fu il MUNIFICO Sacerdote DON PARIS FIENI a provvedere alla DOTE per la nuova Parrocchia in Cerignola. A Lui va indirizzata la nostra GRATITUDINE per questo enorme gesto di generosità. E di tanto attingiamo direttamente alle fonti documentali per far “parlare” la storia sulla PARROCCHIA e i TITOLARI: “La nuova Parrocchia di Cristo Re e Maria SS. del Sabato – Precisamente dopo tre anni dalla posa della prima pietra della Chiesa di Cristo Re voluta dallo zelo del nostro Vicario Mons. Antonio Desantis, nell’istesso giorno della Pentecoste ha cominciato a funzionare la nuova Parrocchia del rione più eccentrico della nostra città e oggi conosciuto con la denominazione “Rione Cristo Re”. La fondazione della Parrocchia è dovuta alla generosità del Sac. D. Paris Fieni, il quale ha voluto con questa opera rendere filiale omaggio alla defunta madre devotissima della Madonna venerata sotto il titolo di Maria SS. del Sabato, e di cui conservava in casa una bella Immagine. Per volontà dell’insigne benefattore la nuova Parrocchia è stata intitolata a Cristo Re e Maria SS. del Sabato. Al pomeriggio dell’11 maggio la venerata Immagine fu portata processionalmente alla nuova Chiesa parrocchiale. La processione, muovendo dalla Chiesa dell’Addolorata, riuscì oltremodo solenne per l’intervento di S.E.Mons. Vescovo, del Capitolo, del Clero, dei PP. Cappuccini e di quasi tutte le Confraternite. Oltre alle Associazioni di Gioventù femminile di A.C. dell’Addolorata e del Duomo fu notata l’Associazione Eucaristica della Chiesa di Cristo Re istituita dallo zelante Rettore D. Giuseppe Balzano. Fra un lancio di cartellini dai motti Mariani e, nel rione di Cristo Re, di abbondanti fiori, l’Immagine giunse alla Chiesa parrocchiale, dove la munificenza del donatore ha fatto erigere alla Sua Madonna un artistico altare marmoreo. Monsignor Vescovo, evidentemente commosso, rivolgeva belle parole di ringraziamento al popolo, al clero, al benefattore. Il giorno 12, festa della Pentecoste, alle ore 17,, alla presenza di una larga rappresentanza del Capitolo, dei Parroci e di una folla che gremiva la Chiesa, conferiva al nuovo Parroco, nella persona del Sac. D. Giuseppe Balzano, giovane tanto modesto quanto zelante, che in tre anni di ministero esercitato in quella Chiesa, è riuscito a cattivarsi l’animo del popolo e a dare prove tangibili del suo zelo. Tutto questo fu ricordato da Mons. Vescovo Fr. Vittorio Consigliere, che ha voluto in tal modo premiare il fervore del giovane Sacerdote. La benedizione eucaristica impartita dal novello Parroco coronò degnamente la bella cerimonia. Ora può essere ben contento il nostro Vicario Mons. Desantis, che ha visto con il bel gesto del Sac. D. Paris Fieni, portato a compimento il suo apostolico sogno di risanamento spirituale del rione Cristo Re” (14).
Il RETTORE della Chiesa di Cristo Re è Don GIUSEPPE BALZANO. Il 29 ottobre 1939 si festeggia, nella Chiesa di Cristo Re, “A RICORDO / DEL PRIMO DECENNIO / DELLA FESTA DELLA REGALITA’, il Rettore è il “Sac. GIUSEPPE BALZANO”. Il 14 aprile 1940 viene nominato PARROCO (15) e il successivo 12 Maggio, come già è attestato dalla Iscrizione, Don GIUSEPPE BALZANO festeggia il Parrocato. Un “santino” viene distribuito ai fedeli che riporta a tergo quanto segue: “Nella solenne / Inaugurazione della Parrocchia / di Cristo Re e N. S. del Sabato / il novello Parroco / D. GIUSEPPE BALZANO / implora / sui Superiori Fondatori e Benefattori / la retribuzione dei beni eterni / sui Filiani / il Dono del Devin Paraclito / su di sé / lo zelo dell’Eterno Pastore – Cerignola 12-5-1940 – XVIII – Festa di Pentecoste”. Quindi abbiamo il 1° Parroco della Parrocchia intitolata a Cristo Re e Maria SS.ma del Sabato. Ma l’impegno profuso per la Parrocchia dal Parroco unitamente al Munifico Don Paris Fieni continua. E’ lo stesso Don Giuseppe Balzano che scrive, ancora come Parroco di Cristo Re: “[…] Per suo interessamento (Don Antonio Desantis n.d.a) e con la povera collaborazione del sottoscritto la Parrocchia ebbe il suo asilo. Oggi 70 bambini all’ombra del trono divino ricevono l’educazione e l’istruzione religiosa. Oggi si è potuto istituire nella costruzione annessa alla Chiesa l’Asilo di Cristo Re. Considerando l’opera ideata e realizzata da Mons. De Santis, possiamo ben dire: “Il Signore ha fatto tutto questo e i nostri occhi ne restano ammirati” (16). Don Giuseppe Balzano, Don Peppe per i tantissimi amici, molto stimato e conosciutissimo, fonda l’ ASSOCIAZIONE “S. Trifone” e in una bella ed espressiva fotografia, datata, 1944 lo vediamo insieme a ben 14 giovani in piedi alcuni, altri seduti, intorno al loro Parroco, alle spalle la Torretta del Campanile. Ancora, sempre Don Giuseppe Balzano fa stampare un “santino” che reca a tergo: “L’Ass. S. “Gemma Galgani” / della Gio. Femm. Di A.C. / ricorda la Festa / della Santa Patrona / 14 maggio 1947 / Chiesa Parrocchiale / Cristo Re e S. m. del Sabato / Cerignola”. Il Sac. Balzano era devotissimo sia di Santa Gemma Galgani che di Santa Maria Goretti. Nello stesso anno 1947, il 1° Dicembre ci sarà nella Chiesa, la Funzione del Conferimento del possesso del Novello Parroco, DON PIETRO BARILE, da parte del Vescovo Mons. DONATO PAFUNDI. Don Giuseppe Balzano il 17 marzo diventa Parroco della Chiesa di Sant’Antonio e della Vergine SS.ma Immacolata.
Cerignola, novembre Matteo Stuppiello
Bibliografia e note
- SABINO CIANCI (Sac.), Don Bosco e i Salesiani a Cerignola, in “VITA NOSTRA” – Bollettino della Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano, Selvi Grafiche – Cerignola, ANNO XXXIII – Luglio-Dicembre 1981, p. 29.
- “Nel rione di “Cristo Re”, in “VITA NOSTRA” – Bollettino mensile delle Diocesi di Ascoli Satriano e Cerignola – Anno IV – N. 41-42 – Maggio-Giugno 1936, Prem. Tip. Ed. PESCATORE – Cerignola, pp. 11-12.
- GIUSEPPE BALZANO (Sac.), La Chiesa di Cristo Re, in VV., Giubileo sacerdotale – Per il 50° della 1° Messa di Mons. ANTONIO DE SANTIS, Prem. Tipografia PESCATORE – via Le Croci, 7 – Cerignola, Cerignola s.d. ma [1946], p. 11.
- “Il “Rione Cristo Re”, in “VITA NOSTRA”…, Anno IV – N. 45-46 – Settembre-Ottobre 1936, p. 12. Ricordo molto bene la TARGA. Infatti era una targa marmorea, piccola centinata, murata, in alto, sul prospetto, che si affacciava in Via Sardegna del Mulino Pizzi, costruito nel 1912. La stessa è andata sicuramente distrutta con l’abbattimento di parte dell’edificio del Mulino anni fa. Si veda MATTEO STUPPIELLO, Cento anni dalla Fondazione della Parrocchia di San Gioacchino (Cerignola 1917-2017) – Seconda parte – 23 luglio 2017 – Sito web www.archeoclubcerignola.com.
- MATTEO STUPPIELLO, Cento anni dalla Fondazione della Parrocchia di San Gioacchino (Cerignola 1917-2017) – Prima parte – 19 luglio 2017 – Sito web www.archeoclubcerignola.com; MATTEO STUPPIELLO, Cento anni…, op. cit. – Seconda parte – 23 luglio 2017 – Sito web www.archeoclubcerignola.com; MATTEO STUPPIELLO, Cento anni…, op. cit. – Terza parte – 26 luglio 2017 – Sito web www.archeoclubcerignola.com; MATTEO STUPPIELLO, Cento anni…, op. cit. – Quarta parte – 28 luglio 2017 – Sito web www.archeoclubcerignola.com; MATTEO STUPPIELLO, Il Cav. Francesco Cirillo un insigne benefattore fece costruire nel 1884 la Chiesa di San Gioacchino, 3 luglio 2017 – Sito web www.archeoclubcerignola.com.
- “Nuova Chiesa al rione Cristo Re”, in “VITA NOSTRA”…, cit. – Anno V – n. 51-52 – Marzo-Aprile 1937, p. 11; “Parrocchia del Duomo – Per la Chiesa di Cristo Re”, in “VITA NOSTRA”…, op. cit. – Anno V – N. 53-54 – Maggio-Giugno 1937, p. 10.
- GIUSEPPE BALZANO (Sac.), La Chiesa…, op. cit., p. 11.
- “Per la nuova chiesa di Cristo Re – Costruzione”, in “VITA NOSTRA”…, op. cit. – Anno V – N. 58-59-60 – Ottobre-Novembre-Dicembre 1937, pp. 9-10.
- Si ringrazia l’Imprenditore Edile Carmine Galantino, nato a Cerignola il 26 giugno 1930, figlio di Nunzio, per la piena disponibilità collaborativa nell’offrirmi utili notizie e nel consentire la pubblicazione della riproduzione fotografica del padre Nunzio. Inoltre l’amico è stato un donatore-collaboratore del Museo Etnografico Cerignolano. Stessi ringraziamenti vanno indirizzati al cugino di Carmine, l’Imprenditore Edile Antonio Galantino, nato a Cerignola il 20 dicembre 1937, per essersi reso disponibile nel consentirmi la riproduzione fotografica del padre Carmine e la pubblicazione. A tutti e due, miei amici, vanno i miei profondi sensi di gratitudine. Riporto i dati anagrafici dei due fratelli Nunzio e Carmine: NUNZIO GALANTINO (*Cerignola 29.6.1883 †Cerignola 15.12.1945); CARMINE GALANTINO (*Cerignola 25.7.1899 †Cerignola 26.3.1958), ambedue figli di Giuseppe e di Ripalta Fieni. Nunzio è il nonno di Mons. Nunzio Galantino.
- “La nuova Chiesa di Cristo Re in Cerignola”, in “VITA NOSTRA”…, op. cit. – Anno V – N. 55-56-57 – Luglio-Agosto-Settembre 1937, p. 12.
- “Benedizione della chiesa”, in “VITA NOSTRA”…, op. cit. – Anno V – N. 58-59-60…, p. 10.
- “La nuova Chiesa di Cristo Re in Cerignola”, op. cit., p.12.
- “Benedizione della Statua di Cristo Re”, in “VITA NOSTRA”…, op. cit. – Anno V – N. 58-59-60…, p. 10. Aggiungiamo una nota, inedita, riferitami dall’Imprenditore Edile Carmine Galantino, in pensione, già sopra citato. La nota è la seguente: sia la Statua lignea del Cristo Re che quella, sempre lignea di Santa Gemma Galgani, volute da Mons. Antonio Desantis, furono trasportate tramite ferrovia da Roma alla Stazione di Cerignola Città. Da questa vi era uno dei trasportatori, Nunzio Ferraro, che portò le due casse di legno, poste sul carrettone tirato da un cavallo, in Vico II Fornaci Sgarro al civico 2, ovvero all’abitazione di Nunzio Galantino, Maestro Muratore, che aveva costruito la Chiesa di Cristo Re. Le due Statue furono tenute in casa della Famiglia Galantino, Carmine aveva 7 anni, poiché la Chiesa doveva essere sistemata nell’interno pronta per la Benedizione. A fianco dell’abitazione dei Galantino, piano terra al civico 4, abitava Don Antonio Desantis, nella casa al primo piano con accesso a portoncino, che ancora oggi reca nel punto di chiave dell’architrave in pietra a tutto sesto le sigle “B.V. / 1904”.
- “La nuova Parrocchia di Cristo Re e Maria SS. del Sabato”, in “VITA NOSTRA”…, op. cit. – Anno VIII – N. 87-88 – Marzo-Aprile 1940, pp. 7-8.
- GIOVANNI BATTISTA PICHIERRI, Un prefazio… da cantare, Centrografico Francescano, Foggia, 2000, p. 110.
- GIUSEPPE BALZANO (Sac.), La Chiesa…, op. cit., p. 11. L’ASILO “Cristo Re”, al quale il Parroco fa riferimento, fu costruito sulla Sacrestia con l’ingresso dalla stessa tramite una scala interna, sempre da Via Calabria. Fu, poi, il 3° Parroco Don Vincenzo Masciavè che nel 1950a. fece costruire il nuovo Asilo, posto difronte all’ingresso della Sacrestia sempre in Via Calabria. Per queste notizie ringrazio l’amico Antonio Galantino.
- Fr. Vittorio Consigliere (*Sestri Ponente (GE) 5.6.1883 †Roma 15.3.1946), Vescovo delle Diocesi di Ascoli Satriano e Cerignola dal 1931 al 1946. Aggiungiamo che il Vescovo sopra citato è Mons. Fr. Vittorio Consigliere, o.f.m. cappuccino, Vescovo di Ascoli Satriano e Cerignola dal 1931 al 1946, profondamente amato dal Suo popolo di Dio.
- Antonio De Santis (*Cerignola 1.11.1872 †Cerignola 2.7.1950), Fondatore della Chiesa di Cristo Re (1937) ubicata in via Campania;
- Don Giuseppe Balzano (*Cerignola 20.3.1910 †Cerignola 21.7.1979), Primo Parroco della Chiesa di Cristo Re (1940);
- Don Parisi Fieni (*Cerignola 24.2.1881 †Cerignola 12.7.1965), abitava in Via S. Leonardo n.20 nel Rione Addolorata. La madre Ripalta Errico era devota a Maria SS.ma del Sabato, Protettrice di Minervino Murge, e ne venerava una Santa Immagine in casa.
Cerignola – Planimetria della Città redatta dai Militari Americani presenti a Cerignola (Prima metà anni ’40) – Particolare del Rione “Cristo Re” – Donata da Don Michele De Santis il 27.3.1990.
Cerignola – Rione “Sant’Antonio” – Via Cecchi n°20 -Casa dove abitava Giuseppe Di Vittorio – La foto è tratta da: “GIUSEPPE DI VITTORIO” – Una vita al servizio del popolo, Supplemento al n. 45 di “LAVORO”del 17 novembre 1957 – Settimanale Illustrato della C.G.I.L., Torino.
Cerignola – Ex Caserma “N. Bixio” – Occupata da Famiglie povere – anni ’40 -La foto è tratta dall’originale per gentile concessione del sen. Pasquale Specchio. L’immagine pur riferita agli anni ’40 può essere esemplare delle drammatiche condizioni di molte famiglie bracciantili.
Cerignola – Ex Caserma “N. Bixio” – Occupata da Famiglie povere – anni ’40 -La foto è tratta dall’originale per gentile concessione del sen. Pasquale Specchio. L’immagine pur riferita agli anni ’40 può essere esemplare delle drammatiche condizioni di molte famiglie bracciantili.
Cerignola – Ex Caserma “N. Bixio” – Occupata da Famiglie povere – anni ’40 -La foto è tratta dall’originale per gentile concessione del sen. Pasquale Specchio. L’immagine pur riferita agli anni ’40 può essere esemplare delle drammatiche condizioni di molte famiglie bracciantili.
Cerignola – Ex Caserma “N. Bixio” – Occupata da Famiglie povere – anni ’40 – La foto già pubblicata in: MATTEO STUPPIELLO, Don Antonio Palladino e il suo tempo, San Ferdinando di Puglia, 1996, p.128, n°202. La foto è tratta dall’originale per gentile concessione del sen. Pasquale Specchio. L’immagine pur riferita agli anni ’40 può essere esemplare delle drammatiche condizioni di molte famiglie bracciantili.
Cerignola – Villa Comunale – Aperta il 1901 – In fondo si nota l’Artistica Cassarmonica – La cartolina è stata donata dal Sig. Ottavio Vietri il 6.2.1979.
Cerignola – Ex Mulino Pizzi (1912) – Via Puglie angolo Via Sardegna dove era murata la Targa Marmorea in alto con l’addizione “RIONE CRISTO RE” – Foto Matteo Stuppiello 25.5.1987 – La foto già pubblicata in MATTEO STUPPIELLO, A Ricordo della Visita Apostolica a Cerignola di S. S. Giovanni Paolo II (25 maggio 1987), San Ferdinando di Puglia, 2007, p.30, N° 49.
Mons. Fr. Vittorio Consigliere o.f.m. cappuccino, Vescovo delle Diocesi di Ascoli Satriano e Cerignola dal 1931 al 1946 – Foto-cartolina donata dalla Sig.na Teresa Marinelli l’1.8.1999.
Cerignola – Chiesa di “Cristo Re” (1937) – Via Campania – Particolare del prospetto principale – La Corona e lo Scettro Regale in stucco realizzato nel 1937 dal Giovane Giuseppe Galantino, figlio di Nunzio – Foto Matteo Stuppiello 12.11.2017.
Cerignola – Chiesa di Cristo Re (1937) – Navata unica – La Statua Lignea Policroma del Cristo Re nella sua collocazione originaria -Foto Matteo Stuppiello 26.9.1996.
Cerignola – Chiesa di Cristo Re (1937) – Navata unica -L’altare dedicato a Maria SS.ma del Sabato con la Statua lignea di S. Gemma Galgani e la Statua di Sant’Antonio di Padova fronteggia l’Altare di Santa Rita da Cascia – Foto Matteo Stuppiello 26.9.1996.
Cerignola – Chiesa di Cristo Re – Via Calabria – Ingresso alla Sacrestia – Si pone all’attenzione la costruzione dell’Asilo “Cristo Re” che sovrasta la medesima Sacrestia – Foto Matteo Stuppiello 12.11.2017.
Cerignola – Chiesa di Cristo Re – Via Calabria – Ingresso alla Sacrestia – Si pone all’attenzione la costruzione dell’Asilo “Cristo Re” che sovrasta la medesima Sacrestia – Foto Matteo Stuppiello 12.11.2017.
Cerignola – Chiesa di Cristo Re – Via Calabria e angolo Via Sardegna- Ingresso alla Sacrestia – Si pone all’attenzione la costruzione dell’Asilo “Cristo Re” che sovrasta la medesima Sacrestia – Foto Matteo Stuppiello 12.11.2017.
Cerignola – Chiesa di Cristo Re – Via Campania – Ingresso principale – Il portone Ligneo originario – Foto Matteo Stuppiello 12.11.2017.
Immaginetta distribuita in occasione della Solenne Benedizione della nuova Chiesa di CRISTO RE – donata da Mons. Michele De Santis il 27.3.1990.
Bollettino donato da Mons. Michele De Santis il 30.9.1990.
Cerignola – L’attuale Chiesa Parrocchiale “Cristo Re” dei Padri Salesiani – La Monumentale Statua Lignea Policroma del Cristo Re Universale – Donata e benedetta dal Papa Pio XI (1937) – Foto Matteo Stuppiello 28.11.2017.