Sui giovani, sulle nuove leve sociali si scrive di tutto, che c’è degrado, indifferenza, nichilismo e così via. Ma è un modo semplicistico parlare così del mondo giovanile.
L’etica dei giovani è costituita da forze morali fluttuanti come quella degli adulti dalla quale spesso sono condizionati.
Quando però un giovane è dotato di virtù specifiche come forte volontà di operare, lavorare. CONOSCERE, è la Società, quella buona, onesta, corretta, a nutrirlo, a indicarne la strada e che, spesso, tale percorso solo nei “gruppi sociali” costituitisi come tali può liberare le energie mentali e spirituali per conquistare il proprio posto nel tempo e nello spazio.
Della Scuola e dei Giovani che l’animano, nell’ambito delle attività in essere nel Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna”, nella Sede locale dell’Archeoclub d’Italia e nel Museo Etnografico Cerignolano (1979), i vari collaboratori componenti delle stesse, hanno avuto modo di realizzare fruttuosi contatti di conoscenza e coinvolgimento sul territorio.
Chi scrive, per portare qualche esempio, su invito del Prof. Matteo Stuppiello, presidente delle Istituzioni Culturali sopra citate, ha avuto modo di effettuare incontri didattici e di conoscenza con alunni giovani studenti della Scuola d’Arte (Istituto Statale d’Arte “Sacro Cuore) per conoscere la loro produzione artistica, per esaltarne le attitudini, per darne incoraggiante testimonianza. Ne citiamo, motivatamente, un Caso. Parliamo di Valerio Calvio, diplomato all’Istituto Statale d’Arte “sacro Cuore” – Cerignola nell’anno scolastico 2013-2014, in Decorazione Pittorica.
In campo scolastico si è affermato in esperienze didattiche speciali, dalla pittura all’affresco, al restauro. Di Calvio abbiamo parlato più volte attraverso il nostro sito web archeoclubcerignola.com. Quando ha concluso il ciclo scolastico ha abbracciato con entusiasmo una nuova esperienza di vita e di cultura: l’interesse per il Territorio di pertinenza, per i Beni Ambientali e Culturali, per il mondo immediato in cui si vive, la sua Città: Cerignola.
Dotato di forte sensibilità nel percepire le qualità e i valori dei Materiali che corredano il Museo Etnografico Cerignolano, l’abbiamo avvertito attento non solo a soffermarsi su questo o un altro oggetto, ma a coglierlo animato d’ansia per sentirne il valore toccandolo. Ecco, appunto: toccandolo. Toccare un oggetto, farvi sci-vo-lare sopra la mano è il segno inequivocabile di vocazione per il sapere da decrittare laboriosamente e appassionatamente. Toccare: sentire la forma, evocarne la funzione, rispondere a dei perché quell’oggetto è stato fatto. Toccare è come sentirsi facitore di quelli o sentire le mani che lo hanno a suo tempo modellato. Per Calvio quel toccare si è mutato in lavoro: quello di muratore, in un posto di richiamo storico: un “juso” da modificare per destinarlo a nuovo uso; un juso nella Terravecchia; un juso in Via Santa Sofia. Ripetuto tre volte il sostantivo juso per mettere in evidenza la confluenza su un piccolissimo “luogo” e metterne in evidenza la molteplicità delle attenzioni possibili riguardanti storia, costumi e cultura.
Un lavoro casuale. E sono proprio i “casi”, a volte, gli accadimenti che si fanno da niente clamorosi, perché i materiali che “ostruiscono un ambiente da destinare a nuovo uso” in generale finiscono in discarica. Per Valerio Calvio mattoni, mattonelle e ferri ossidati si mutano da cose a parole e da queste vengono le risposte che gli stanno a cuore: perché riguardano il Quartiere ove vive, perché fanno parte della Terravecchia.
E’ accaduto così l’emergere di una breve catena di piccoli – grandi eventi: prima una mattonella di quelle “a muro” quindi una serie di mattoni pavimentali, e poi ancora ferri e chiodi funzionali ai servizi vari.
Calvio ha così messo insieme una piccola FOLLA di cose pensate e lavorate e modellate che, donati al Museo Etnografico Cerignolano e messi già in esposizione per il pubblico, saranno descritti dal Prof. Matteo Stuppiello, secondo responsabile consuetudine. Verranno così fissate date, luoghi, nomi.
Cerignola, 6 maggio 2015 Salvatore Delvecchio