CHIESA del PURGATORIO
Cerignola – Chiesa del Purgatorio (sec. XVI) – Prospetto principale – Prima del Restauro – Foto Matteo Stuppiello 7.1.1985.
Cerignola – Chiesa del Purgatorio (sec. XVI) – Prospetto principale – Prima del Restauro – Particolare dell’Ingresso – Foto Matteo Stuppiello 7.1.1985.
Monumento* funebre a muro collocato nella navata laterale di sinistra, parete iniziale di fondo, al centro.
Cerignola – Chiesa del Purgatorio (sec. XVI) – Navata laterale – Monumento Funebre a Chiara Maria Savina Pignatari – Foto Matteo Stuppiello 28.10.1980.
La ISCRIZIONE in marmo grigio venato misura: b. cm. 127,5 x h. cm. 77. Lettere. I. 1:3; II. 2-17:
Cerignola – Chiesa del Purgatorio (sec. XVI) – Iscrizione – Foto Matteo Stuppiello 28.10.1980.
Lettura ed analisi
“A Dio Ottimo Massimo. A Chiara Maria Savina Pignatari matrona esemplare che in innocenza, modestia e purezza eccelse sulle altre donne tanto che é stata di necessario esempio per questo secolo; inoltre istruita nelle sacre lettere attingeva da quelle come da una divina fonte le virtù che non maritata coltivò, sposata rafforzò. Visse 24 anni 7 mesi e 29 giorni. Alla dolcissima compagna della quale nulla compianse se non la morte, Francesco Cirillo marito fedelissimo, come eterna testimonianza di dolore unitamente alla preghiera, pose il 26 gennaio 1829” (1).
La iscrizione è inserita in un articolato monumento a muro, innalzato alla memoria della giovane defunta, che si compone di tre elementi essenziali, con sviluppo verticale e in asse.
La lapide, composta da una grande lastra marmorea in marmo grigio, lievemente venata, risulta staccata dal pavimento per mezzo di una base marmorea costituita da un elemento quadrangolare più alto e da ricche modanature nella parte superiore, in simmetria con la mensola che regge l’urna.
Lo specchio epigrafico appare sobrio nella sua struttura, simmetrico nella distribuzione delle parole nelle singole righe, 17.
L’iscrizione è perfetta, costante nella solcatura e nella realizzazione delle lettere; si nota soltanto, nell’ultima linea, un probabile ritocco con errore nella quarta parola che dovrebbe essere KAL, mentre risulta HAL, con la A più piccola rispetto al resto.
Tutte le parole, eccetto le finali di ogni linea e quelle dell’ultima, sono distanziate da un punto che assume la forma triangolare nelle tre lettere di abbreviazione della prima riga.
La colorazione delle lettere ha una tonalità sul marrone.
Appare chiaro l’accostamento allegorico dell’obelisco, simbolo romano della potenza, in accordo alla riscoperta della classicità del periodo, ad un sepolcro che indica la morte di una donna di preclare virtù il cui esempio sfugge alla morte materiale irradiandosi verso l’alto.
L’indicazione “di anni 26” è da ritenersi un arrotondamento per eccesso: la mancanza di indicazione del luogo di sepoltura è da imputare al fatto che ormai essa era effettuata nel Camposanto.
SECONDA ISCRIZIONE
Cerignola – Chiesa del Purgatorio (sec. XVI) – Navata laterale – Seconda Iscrizione – Foto Matteo Stuppiello 28.10.1980.
Cerignola – Chiesa del Purgatorio (sec. XVI) – Navata laterale – Seconda Iscrizione – Foto Matteo Stuppiello 28.10.1980.
Inoltre in asse con il MONUMENTO FUNEBRE sul pavimento di fondo vi è la lastra che indica e copre la tomba terragna. La LASTRA, in marmo bianco misura (b x h 150 x 47l Lettere: II. 1-3: 2.
CLARAE MARIAE SAVINAE PIGNATARI
……………………………………………………………
…………………………………….POSUIT……………………………………
“(A Chiara Maria Savina Pignatari …………pose……)”
La lastra in marmo bianco risulta rotta in otto frammenti, dei quali tre grandi e cinque molto piccoli; una spaccatura centrale, con decorso diagonale, isola sulla destra il frammento di dimensioni maggiori.
Al centro reca inciso uno stemma, quello della famiglia Cirillo, analogo all’altro posto sul monumento a muro in asse con l’oggetto in narrativa (scheda n. 9); al disotto dello stemma una iscrizione, distribuita su tre linee, risulta frammentaria nelle lettere.
Tutto il manufatto litico è molto consumato per il continuo calpestio dei fedeli: lo stemma è visibile per pochi, labili contorni superstiti; l’iscrizione del tutto consunta e, in generale, la lastra reca in più punti i segni profondi dell’usura con un abbassamento di livello.
E’ questo l’unico esempio di epigrafe, dedicata ad un personaggio femminile, che abbiamo analizzato in questa ricerca; la novità è data anche dal secolo di produzione e del complesso marmoreo celebrativo, nella totalità dei suoi aspetti: in esso le doti esemplari del personaggio vengono esaltate, ad esempio dei posteri, in una bella pagina epigrafica, emotivamente intensa che prorompe nel compianto finale del coniuge. Siamo nel periodo, dalla metà dell’800 in poi, in cui in particolare si concretizza l’emergere della figura femminile che si riscatta del lungo periodo do ombra, dominato dall’esasperante concezione patriarcale, in una società che la vede protagonista, se pur ancora con qualche remora e difficoltà, nella letteratura, nell’arte, nell’insegnamento. Vogliamo in questa occasione, ricordare anche altre donne che, nello stesso periodo hanno legato il loro nome ad opere pie, testimonianza di impegno cristiano: Rosa Coccia, Anna Maria Rossi,, Marianna Manfredi; ma molte altre, ciascuna per le proprie possibilità, possono definirsi benefattrici.
STEMMA
Cerignola – Chiesa del Purgatorio (sec. XVI) – Stemma della Famiglia Cirillo – Foto Matteo Stuppiello 28.10.1980.
Lo stemma, sorretto da un robusto chiodo infisso nella parete, occupa una posizione dominante a sovrastare tutto il monumento; realizzato in squisita e pregiata tarsia marmorea policroma, riproduce le insegne della famiglia Cirillo.
Il contorno decorativo, in pregiato marmo bianco lievemente venato, si sviluppa in volute sempre più accentuate a partire dalla base, al lato e nella parete superiore.
Il centro dello stemma reca uno scudo sagomato, realizzato ad intarsio con 29 piccole tessere marmoree, squadrate, di colore grigio scuro venato, lievemente bombato.
Le figure corrispondono ad una torre torricellata, posta in palo, merlata alla guelfa, con porta e finestra chiusa, il tutto al naturale, sormontata da una colomba. La torre ha due ordini, il primo composto da 39 conci, perfettamente squadrati e miniaturizzati, in marmo bianco, l’ingresso della torre a 4 merli in marmo scuro come gli interstizi fra i conci; il secondo ordine a tronco di piramide rovesciata è realizzato con un’unica grossa tessera, in marmo bianco, quadrettata i 76 conci, ulteriormente miniaturizzati con gli interstizi in nero; i due merli laterali e la finestra circolare centrale sono in marmo scuro.
Sovrasta la torre un volatile da identificarsi in una colomba con ali chiuse ed arti diritti, volta a sinistra: il volatile, realizzato in un’unica tessera marmorea, di colore scuro, è modellato con perizia riproducendo i particolari essenziali; l’autore ha evidenziato il becco, l’occhio, il piumaggio, l’ala e i contorni anatomici colorandoli con stucco bianco a creare una notevole ed efficace effetto chiaro-scurale.
Lo stemma culmina con una corona, quella di duca, che trae origine dalla dilatazione del cartiglio. La fascia basale si adorna di quattro rombi, ad altorilievo, a significazione di pietre preziose incastonate; la parte superiore si articola in un fregio smerlato, culminante in sei rosette, a rilievo, con quattro petali trilo9bati e bottone centrale.
OBELISCO
Cerignola – Chiesa del Purgatorio (sec. XVI) – Navata laterale – Monumento Funebre a Chiara Maria Savina Pignatari – Particolare – Foto Matteo Stuppiello 28.10.1980.
Lo stemma poggia sulla parte terminale di una pregevole fascia, in marmo brecciato marrone chiaro, che fa da sfondo a tutto il monumento.
Questo elemento decorativo vuole raffigurare un obelisco in granito (servendosi di marmo finemente brecciato, ad esso simile) che imponente si staglia in altezza, svetta al di sopra dello stemma e termina a cuspide, interrotto, a metà della sua altezza, dalla riproduzione di un’urna cineraria.
URNA CINERARIA
Cerignola – Chiesa del Purgatorio (sec. XVI) – Navata laterale – Monumento Funebre a Chiara Maria Savina Pignatari – Particolare – Foto Matteo Stuppiello 28.10.1980.
L’urna cineraria, notevolmente aggettante, è realizzata con pannelli in pregiato marmo marrone, riccamente venato, con cordonatura in marmo bianco a più modanature. L’elemento poggia su una mensola prospiciente, in marmo bianco, anch’essa variamente modanata, che lo9 collega alla lapide dedicatoria.
Di CHIARA MARIA SAVINA PIGNATARI riportiamo gli ATTI ANAGRAFICI da noi reperiti nell’ ARCHIVIO PARROCCHIALE “SAN PIETRO APOSTOLO” – Cerignola” (2):
“Renatoru(m) / Liber / 1801”
-c. 147 r. “Adì d(ett)o (31 Maggio 1804)
Chiara, M(ari)a, Sav(in)a figlia l(egitti)ma, e n(atura)le delli Coniugi D. Leonardo Pignataro, e Sig(nor)a Agnesa Palieri ambi di qui, Battez(zat)a dal Par(ro)co D. Franc(es)co Paliero. Li Pad(rin)i sono stati Sig(nor) D. Pa[….] Sig(nor)a M(ari)a Conti di qui. Nacq(u)e lì 27 : d(ett)o”.
“Libro de’ Matrimoni / che / principia dall’anno 1814”
-c. 134 r. “Adì 17 d(ett)o (Giugno 1824)
- Francesco Cirillo di Cerignola, di anni venti tre, figlio di D. Casimiro, e Francesca Guido, e la Zitella D. Chiara Pignataro di Cerignola, di anni venti figlia di D. Lionardo , e q(uonda)m Agnesa Palieri sono stati uniti in Matrimonio a norma del S.C.di I. dal Vicario Generale D. Bellisario Can(oni)co Sanitate. I testimoni presenti sono stati Ant(oni)o di Foggia , e D. Patrizio Can(onic)o Caggiani”.
“Libro de’ Mor / ti dal 1827”
-c. 93 4. “ a dì d(ett)o (25 gennaio 1829)
- Chiara Pignatari, di qui, di anni 26, figlia di D. Lionardo, e D. Agnerse Palieri, e moglie di Francesco Cirilli ambi di qui è morta”.
*Il testo è già pubblicato in [MATTEO STUPPIELLO], La Chiesa del Purgatorio, REGIONE PUGLIA ASSESSORATO P.I. E CULTURA – CENTRO STUDI E RICERCHE “TORRE ALEMANNA” – Cerignola Centro di Servizio e Programmazione Culturale Regionale – Foggia, 1987, CAPITOLO II, Scheda n. 9, pp. 76-79, p. e Scheda n. 10, p. 85. Per un maggiore approfondimento storico sulla FAMIGLIA PIGNATARI si vedano nello stesso LIBRO le pp. 80-84-85.
Cerignola, 25, Febbraio 2020 Matteo Stuppiello
Bibliografia e note
(1) – Si ringrazia la compianta Prof.ssa GIUSTINA SPECCHIO per la trascrizione e la traduzione del testo in latino. L’anno , 1829, è quello della morte di Savina Pignatari ed è da considerarsi termine post quem, essendo la lapide in esame di carattere “ad memoriam”.
(2) – ARCHIVIO PARROCCHIALE “SAN PIETRO APOSTOLO” – CATTEDRALE DUOMO “TONTI”- CERIGNOLA –“ARCHIVIO PARROCCHIALE 1569” – Sul dorso è scritto in originale: “Nati / 1569 / I”. Più giù vi è una targhetta cartacea incollata scritta con la biro nera: “BATTESIMI / E / MATRIMONI / DAL / 1565”. Colgo l’occasione per ingraziare Don PIO CIALDELLA, PARROCO della CATTEDRALE “SAN PIETRO APOSTOLO” – DUOMO “TONTI” per avermi dato la possibilità di consultare, trascrivere e pubblicare, tali documenti, sin dagli inizi degli anni ’80. La ricerca la effettuai presso la “CANONICA”, ubicata in Piazza Duomo 22/A, della PARROCCHIA, sopra indicati, dove, allora erano custoditi in un unico ARMADIO tutti i volumi di NASCITA-BATTESIMI-MATRIMONI-CRESIMA-MORTE.
CHIESA DEL PURGATORIO
Monumento* funebre a muro collocato nella navata laterale di sinistra, parete iniziale di fondo, al centro.
La ISCRIZIONE in marmo grigio venato misura: b. cm. 127,5 x h. cm. 77. Lettere. I. 1:3; II. 2-17:
Lettura ed analisi
“A Dio Ottimo Massimo. A Chiara Maria Savina Pignatari matrona esemplare che in innocenza, modestia e purezza eccelse sulle altre donne tanto che é stata di necessario esempio per questo secolo; inoltre istruita nelle sacre lettere attingeva da quelle come da una divina fonte le virtù che non maritata coltivò, sposata rafforzò. Visse 24 anni 7 mesi e 29 giorni. Alla dolcissima compagna della quale nulla compianse se non la morte, Francesco Cirillo marito fedelissimo, come eterna testimonianza di dolore unitamente alla preghiera, pose il 26 gennaio 1829” (1).
La iscrizione è inserita in un articolato monumento a muro, innalzato alla memoria della giovane defunta, che si compone di tre elementi essenziali, con sviluppo verticale e in asse.
La lapide, composta da una grande lastra marmorea in marmo grigio, lievemente venata, risulta staccata dal pavimento per mezzo di una base marmorea costituita da un elemento quadrangolare più alto e da ricche modanature nella parte superiore, in simmetria con la mensola che regge l’urna.
Lo specchio epigrafico appare sobrio nella sua struttura, simmetrico nella distribuzione delle parole nelle singole righe, 17.
L’iscrizione è perfetta, costante nella solcatura e nella realizzazione delle lettere; si nota soltanto, nell’ultima linea, un probabile ritocco con errore nella quarta parola che dovrebbe essere KAL, mentre risulta HAL, con la A più piccola rispetto al resto.
Tutte le parole, eccetto le finali di ogni linea e quelle dell’ultima, sono distanziate da un punto che assume la forma triangolare nelle tre lettere di abbreviazione della prima riga.
La colorazione delle lettere ha una tonalità sul marrone.
Appare chiaro l’accostamento allegorico dell’obelisco, simbolo romano della potenza, in accordo alla riscoperta della classicità del periodo, ad un sepolcro che indica la morte di una donna di preclare virtù il cui esempio sfugge alla morte materiale irradiandosi verso l’alto.
L’indicazione “di anni 26” è da ritenersi un arrotondamento per eccesso: la mancanza di indicazione del luogo di sepoltura è da imputare al fatto che ormai essa era effettuata nel Camposanto.
SECONDA ISCRIZIONE
Inoltre in asse con il MONUMENTO FUNEBRE sul pavimento di fondo vi è la lastra che indica e copre la tomba terragna. La LASTRA, in marmo bianco misura (b x h 150 x 47l Lettere: II. 1-3: 2.
CLARAE MARIAE SAVINAE PIGNATARI
……………………………………………………………
…………………………………….POSUIT……………………………………
“(A Chiara Maria Savina Pignatari …………pose……)”
La lastra in marmo bianco risulta rotta in otto frammenti, dei quali tre grandi e cinque molto piccoli; una spaccatura centrale, con decorso diagonale, isola sulla destra il frammento di dimensioni maggiori.
Al centro reca inciso uno stemma, quello della famiglia Cirillo, analogo all’altro posto sul monumento a muro in asse con l’oggetto in narrativa (scheda n. 9); al disotto dello stemma una iscrizione, distribuita su tre linee, risulta frammentaria nelle lettere.
Tutto il manufatto litico è molto consumato per il continuo calpestio dei fedeli: lo stemma è visibile per pochi, labili contorni superstiti; l’iscrizione del tutto consunta e, in generale, la lastra reca in più punti i segni profondi dell’usura con un abbassamento di livello.
E’ questo l’unico esempio di epigrafe, dedicata ad un personaggio femminile, che abbiamo analizzato in questa ricerca; la novità è data anche dal secolo di produzione e del complesso marmoreo celebrativo, nella totalità dei suoi aspetti: in esso le doti esemplari del personaggio vengono esaltate, ad esempio dei posteri, in una bella pagina epigrafica, emotivamente intensa che prorompe nel compianto finale del coniuge. Siamo nel periodo, dalla metà dell’800 in poi, in cui in particolare si concretizza l’emergere della figura femminile che si riscatta del lungo periodo do ombra, dominato dall’esasperante concezione patriarcale, in una società che la vede protagonista, se pur ancora con qualche remora e difficoltà, nella letteratura, nell’arte, nell’insegnamento. Vogliamo in questa occasione, ricordare anche altre donne che, nello stesso periodo hanno legato il loro nome ad opere pie, testimonianza di impegno cristiano: Rosa Coccia, Anna Maria Rossi,, Marianna Manfredi; ma molte altre, ciascuna per le proprie possibilità, possono definirsi benefattrici.
STEMMA
Lo stemma, sorretto da un robusto chiodo infisso nella parete, occupa una posizione dominante a sovrastare tutto il monumento; realizzato in squisita e pregiata tarsia marmorea policroma, riproduce le insegne della famiglia Cirillo.
Il contorno decorativo, in pregiato marmo bianco lievemente venato, si sviluppa in volute sempre più accentuate a partire dalla base, al lato e nella parete superiore.
Il centro dello stemma reca uno scudo sagomato, realizzato ad intarsio con 29 piccole tessere marmoree, squadrate, di colore grigio scuro venato, lievemente bombato.
Le figure corrispondono ad una torre torricellata, posta in palo, merlata alla guelfa, con porta e finestra chiusa, il tutto al naturale, sormontata da una colomba. La torre ha due ordini, il primo composto da 39 conci, perfettamente squadrati e miniaturizzati, in marmo bianco, l’ingresso della torre a 4 merli in marmo scuro come gli interstizi fra i conci; il secondo ordine a tronco di piramide rovesciata è realizzato con un’unica grossa tessera, in marmo bianco, quadrettata i 76 conci, ulteriormente miniaturizzati con gli interstizi in nero; i due merli laterali e la finestra circolare centrale sono in marmo scuro.
Sovrasta la torre un volatile da identificarsi in una colomba con ali chiuse ed arti diritti, volta a sinistra: il volatile, realizzato in un’unica tessera marmorea, di colore scuro, è modellato con perizia riproducendo i particolari essenziali; l’autore ha evidenziato il becco, l’occhio, il piumaggio, l’ala e i contorni anatomici colorandoli con stucco bianco a creare una notevole ed efficace effetto chiaro-scurale.
Lo stemma culmina con una corona, quella di duca, che trae origine dalla dilatazione del cartiglio. La fascia basale si adorna di quattro rombi, ad altorilievo, a significazione di pietre preziose incastonate; la parte superiore si articola in un fregio smerlato, culminante in sei rosette, a rilievo, con quattro petali trilo9bati e bottone centrale.
OBELISCO
Lo stemma poggia sulla parte terminale di una pregevole fascia, in marmo brecciato marrone chiaro, che fa da sfondo a tutto il monumento.
Questo elemento decorativo vuole raffigurare un obelisco in granito (servendosi di marmo finemente brecciato, ad esso simile) che imponente si staglia in altezza, svetta al di sopra dello stemma e termina a cuspide, interrotto, a metà della sua altezza, dalla riproduzione di un’urna cineraria.
URNA CINERARIA
L’urna cineraria, notevolmente aggettante, è realizzata con pannelli in pregiato marmo marrone, riccamente venato, con cordonatura in marmo bianco a più modanature. L’elemento poggia su una mensola prospiciente, in marmo bianco, anch’essa variamente modanata, che lo9 collega alla lapide dedicatoria.
Di CHIARA MARIA SAVINA PIGNATARI riportiamo gli ATTI ANAGRAFICI da noi reperiti nell’ ARCHIVIO PARROCCHIALE “SAN PIETRO APOSTOLO” – Cerignola” (2):
“Renatoru(m) / Liber / 1801”
-c. 147 r. “Adì d(ett)o (31 Maggio 1804)
Chiara, M(ari)a, Sav(in)a figlia l(egitti)ma, e n(atura)le delli Coniugi D. Leonardo Pignataro, e Sig(nor)a Agnesa Palieri ambi di qui, Battez(zat)a dal Par(ro)co D. Franc(es)co Paliero. Li Pad(rin)i sono stati Sig(nor) D. Pa[….] Sig(nor)a M(ari)a Conti di qui. Nacq(u)e lì 27 : d(ett)o”.
“Libro de’ Matrimoni / che / principia dall’anno 1814”
-c. 134 r. “Adì 17 d(ett)o (Giugno 1824)
- Francesco Cirillo di Cerignola, di anni venti tre, figlio di D. Casimiro, e Francesca Guido, e la Zitella D. Chiara Pignataro di Cerignola, di anni venti figlia di D. Lionardo , e q(uonda)m Agnesa Palieri sono stati uniti in Matrimonio a norma del S.C.di I. dal Vicario Generale D. Bellisario Can(oni)co Sanitate. I testimoni presenti sono stati Ant(oni)o di Foggia , e D. Patrizio Can(onic)o Caggiani”.
“Libro de’ Mor / ti dal 1827”
-c. 93 4. “ a dì d(ett)o (25 gennaio 1829)
- Chiara Pignatari, di qui, di anni 26, figlia di D. Lionardo, e D. Agnerse Palieri, e moglie di Francesco Cirilli ambi di qui è morta”.
*Il testo è già pubblicato in [MATTEO STUPPIELLO], La Chiesa del Purgatorio, REGIONE PUGLIA ASSESSORATO P.I. E CULTURA – CENTRO STUDI E RICERCHE “TORRE ALEMANNA” – Cerignola Centro di Servizio e Programmazione Culturale Regionale – Foggia, 1987, CAPITOLO II, Scheda n. 9, pp. 76-79, p. e Scheda n. 10, p. 85. Per un maggiore approfondimento storico sulla FAMIGLIA PIGNATARI si vedano nello stesso LIBRO le pp. 80-84-85.
Cerignola, 25, Febbraio 2020 Matteo Stuppiello
Bibliografia e Note
(1) – Si ringrazia la compianta Prof.ssa GIUSTINA SPECCHIO per la trascrizione e la traduzione del testo in latino. L’anno , 1829, è quello della morte di Savina Pignatari ed è da considerarsi termine post quem, essendo la lapide in esame di carattere “ad memoriam”.
(2) – ARCHIVIO PARROCCHIALE “SAN PIETRO APOSTOLO” – CATTEDRALE DUOMO “TONTI”- CERIGNOLA –“ARCHIVIO PARROCCHIALE 1569” – Sul dorso è scritto in originale: “Nati / 1569 / I”. Più giù vi è una targhetta cartacea incollata scritta con la biro nera: “BATTESIMI / E / MATRIMONI / DAL / 1565”. Colgo l’occasione per ingraziare Don PIO CIALDELLA, PARROCO della CATTEDRALE “SAN PIETRO APOSTOLO” – DUOMO “TONTI” per avermi dato la possibilità di consultare, trascrivere e pubblicare, tali documenti, sin dagli inizi degli anni ’80. La ricerca la effettuai presso la “CANONICA”, ubicata in Piazza Duomo 22/A, della PARROCCHIA, sopra indicati, dove, allora erano custoditi in un unico ARMADIO tutti i volumi di NASCITA-BATTESIMI-MATRIMONI-CRESIMA-MORTE.