Un fascino vertiginoso viene irradiato dal MUSEO ETNOGRAFICO CERIGNOLANO sin dal suo PRIMO giorno di apertura, avvenuta il 1° MAGGIO 1979. Un FASCINO che entusiasma un po’ tutti, per gli OGGETTI, per gli ATTREZZI e per il variegato materiale DOCUMENTARISTICO–TESTIMONIATIVO, richiamando il senso di UNICITA’ per la STORIA locale “vissuta”. Elementi che si “raccontano” da oltre due SECOLI.
TESTIMONIANZE che vanno CUSTODITE, PRESERVATE ad OLTRANZA e DIFESE dai detrattori e propugnatori convinti della CULTURA TOSSICA, affinché vengano tramandate alle nuove generazioni. Il MUSEO ETNOGRAFICO CERIGNOLANO (1979) continuerà a credere nella loro notevole VALENZA ed ESSENZA CULTURALE.
Nella seconda SALA vi è una VETRINA a muro che contiene a vista una ricca serie di elementi facenti parte dell’ABBIGLIAMENTO femminile e maschile dell’OTTOCENTO-NOVECENTO. Fra gli altri fanno bella mostra una COPPIA di SCARPE “preziose” da SPOSA, donate al MUSEO il 4 maggio 1991 dalla Prof.ssa CATERINA DI PASQUALE LABIA, appartenute ad una sua AVA, la trisavola MARIA LUIGIA CARBONE. Preziose perché UNICHE, uniche perché realizzate a mano nella seconda metà dell’OTTOCENTO (1868), forse usate UNA SOLA VOLTA dalla proprietaria in occasione del suo MATRIMONIO, il 4 maggio 1868. Ancora oggi, in OTTIMO stato di CONSERVAZIONE.
Un paio di SCARPE da FAVOLA realizzate artigianalmente a MANO nella lavorazione e impreziosite da una tenue “pellicola” di prezioso raso bianco. A tutto ciò va aggiunto un qualificato e qualificante RICAMO a MANO, delicatissimo e coloratissimo, riproducente ROSE con petali rossi, rami, foglie e tralci, RICCAMENTE ricamati forse dalla stessa sposa.
Si tratta di un RICAMO che si espande a partire dalla parte anteriore con un grosso FIORE DILATATO che potrebbe sembrare un ipotetico FIORE di una COMPOSITA. I PETALI dal color ROSA-AMARANTO e l’interno suddiviso da una CORONA di FIORI LIGULATI BIANCHI con BOTTONE centrale che va a riprende il bel e raffinato colore ROSA-AMARANTO. I COLORI, nell’insieme, costituiscono una ricca e raffinata TAVOLOZZA CROMATICA con una restituzione GRADEVOLISSIMA di colori per le tinte e per la raffinatezza dell’esecuzione magistrale del RICAMO, assimilabile ad alcuni QUADRI devozionali, risalenti alla fine della prima metà dell’800, in dotazione del MUSEO ETNOGRAFICO CERIGNOLANO ( ). La stessa tipologia di ricamo possiamo, ancora oggi, vederli ed apprezzare in numerose TOVAGLIE a carattere sacro, poste sugli ALTARI delle nostre CHIESE nei giorni di Festa del Santo TITOLARE, della VERGINE o di altre Feste religiose particolari. Lo stesso vale per altri arredi sacri sacerdotali come le PIANETE, CASULE, DALMATICHE o per arredi para-liturgici come STENDARDI e GONFALONI processionali e tanto altro.
Elemento caratteristico e degno di nota, tornando ad occuparcidelle SCARPE da SPOSA, è il TACCO. Questo elemento essenziale delle scarpe, ci sembra avere una reminiscenza, considerando la forma, assimilabile all’epoca SETTECENTESCA ancora superstite nella MODA della prima metà del XIX secolo, infatti: “Il tacco a rocchetto sagomato e sinuoso detto alla Luigi (Luigi XIV re di Francia) il Re Sole, che rese questi tacchi popolarissimi sia per gli uomini che per le donne” (1).
Le due CALZATURE femminili sono “approdate” al MUSEO a seguito della VISITA DIDATTICA, effettuata il 29 marzo 1990, come risulta dal “REGISTRO dei VISITATORI”, della classe I^A del Liceo Scientifico “A. Einstein” di Cerignola, voluta dalla Prof.ssa Caterina di Pasquale Labia, docente di Lettere, alla quale vanno i nostri più vivi RINGRAZIAMENTI. Durante la visita, la stessa docente, che accompagnava gli alunni, si era soffermata proprio sulla vetrina inerente all’abbigliamento femminile e maschile dell’800-‘900, rimanendo molto attratta e meravigliata di ciò che era esposto e mi riferì che custodiva delle scarpe femminili ricamate di matrimonio di una sua ava e grazie alla sua generosità e sensibilità culturale, espresse la volontà di donarle al Museo. Le SCARPE furono consegnate ad un suo alunno, Antonio Pedone e a sua volta a Michele Divito suo amico, all’epoca socio delle nostre Istituzioni Culturali e quindi il 4 maggio 1991 al MUSEO, collocate nella suddetta vetrina. Dopo TRENTA anni sono ancora lì a raccontare la storia che mi accingo a scrivere.
FRANCESCO DESIDERIO, di anni 27 e 3 mesi, professione macchinista, nato a SCAFATI (SA) il 27 gennaio 1842, residente a Cerignola, celibe, figlio di Benigno e di Irene Stanzione, casalinga, nata e residente a Scafati. Sposa a Cerignola il 14 maggio del 1868 MARIA LUIGIA CARBONE, di anni 24 e mesi 1°, casalinga, nata a Cerignola l’11 giugno 1842 e residente in Cerignola, nubile, figlia di Antonio e Nunzia Strafile, casalinga, nati e residenti a Cerignola (2).
Comune di Scafati: “L’anno 1906 il 30 ottobre nella casa posta in Piazza del Popolo è morto Desiderio Francesco di anni sessantacinque – macchinista – residente in Scafati nato in Scafati dal fu Benigno e dalla fu Stanzione Irene marito di Bruno Anna”. L’atto di morte è stato dichiarato da Desiderio Pasquale di anni 41 fabbro – residente in Scafati. L’atto di morte trascritto a Cerignola al N° 10/II/A dell’anno 1912 (3). Aggiungo che, probabilmente, la Sig.ra Anna Bruno sarà stata la seconda moglie.
Cerignola, 5 Novembre 2021 Matteo Stuppiello
Note
(1) – Wikipedia.
(2-3) – Si ringrazia l’amico NICOLA BORRELLI per la ricerca effettuata presso l’UFFICO ANAGRAFE e UFFICO DI STATO CIVILE del Comune di Cerignola il 26.2.2004.