La tre giorni, 21-22.23 settembre 2012, della “Fiera del Libro“, organizzata dall’associazione “Oltre Babele” presieduta dalla dott.ssa Rossella Bruno , allestita nei locali ExOpera, si è dipanata in un’atmosfera di intensa vitalità. Notevole la presenza delle case editrici e parimenti ammirevole tutto il personale addetto ai lavori di guida, ordine e
custodia dei materiali.E ricca la tavolozza degli “Incontri” delle personalità di spicco culturale, professionale e di levatura etica. L’attività comunicativa e partecipativa ai lavori è stata profusa a piene mani a vantaggio del godimento per i visitatori, accorsi numerosi nel giro delle settantadue ore festive. Ad apertura della Fiera del Libro la dott.ssa Rossella Bruno, ha espresso soddisfazione per i relatori e gli espositori, ma ha subito sottolineato che purtroppo a cospetto di tanta festa libraria non poteva partecipare la biblioteca comunale, sita negli stessi locali dell’ExOpera, perchè chiusa da tempo e ridotta ormai a un “deposito di libri”, una presenza assenza, senza vita.
Sorvolando sulla presenza delle personalità politiche di varia caratura morale, culturale sciamante solo a sprazzi a seconda delle circostanze utili ad autolodarsi, vogliamo soffermarci su qualcuno dei numerosi “eventi” che hanno costellato la ricca e felice manifestazione de la “Fiera del Libro”: l’incontro con il giudice Ferdinando Imposimato surrogato, all’ultimo istante, dal pubblicista Raffaele Vescera, in quanto il giudice ha avuto difficoltà di carattere personale a partecipare. Il tema: “La legalità che fa scuola”. Il punto unico su cui si è sviluppata la relazione tenuta dal Vescera è consistito nella disamina del concetto di mafia. Chiara ed esaustiva, la relazione. Ma non è stato detto nulla sulla fuliggine numerosa e invadente, matrice di malaffare, strisciante e sporca e solo in apparenza un male leggero. Perchè è la miriade delle piccole illegalità, quelle che si consumano ai danni dei tanti cittadini; quelle che si intrecciano sul vissuto quotidiano della città, alimentate da debolezze e connivenze delle amministrazioni comunali, degli assessorati sgangherati e non attivi, delle mille e mille mini e macroscopiche “omertà”, su quanto di male accade sul territorio. E’ la illegalità dei colletti bianchi, maculati sino a diventare neri, il terreno fertile, vermicolante e vermicoloso, quello che alimenta i mali maggiori. Questo è da dire ai giovani della scuola: dai cento e mille peccati veniali si arriva ai peccati mortali. E ci fermiamo: ci premeva affermare quanto detto per fare il punto sulla funzione didattica de “la legalità” che fa scuola.
E torniamo alla Festa. La Fiera del Libro”. Tre parole chiave per seminare gioia nei cuori e nei cervelli, sia dei piccini sia degli adulti. Nelle tre giornate, sature di eventi, sono stati proiettati due filmati rispettivamente dei registi Sabrina di Gregorio e di Alessandro Piva. La prima ha presentato in uno stupendo bianco e nero la sua parte e non di poco conto sulla vita del poeta Giuseppe Tusiani; il secondo ci ha fatto rivivere il dramma toccante delle migrazioni di ieri e di oggi.
Abbiamo visitato i banchi ricolmi di libri, ordinati con grande decoro. Abbiamo sbirciato i prodotti, splendidi e ricchi di “verbi” e di “immagini” per effettuare gli acquisti. Ma abbiamo constatato anche il malvezzo di certa produzione locale, carente di scientificità e di citazioni dei lavori che l’ha preceduta: produzione spesso vacua, vuota. E il termine vuoto ci induce a registrare la stupenda relazione dello scrittore Oliviero Beha, autore de “Il culo e lo stivale” ove per culo lo scrittore intende il Vuoto, la vacuità, la perdita di memoria e dell’arte della esatta ricostruzione della stessa per non polverizzarne “dignità e merito” e per poter “prendere la rincorsa” proprio da lei, la memoria. Subito dopo l’incontro con Oliviero Beha, lo spazio è passato a del buon teatro grazie a Paolo Panaro che ha messo in scena il sottile e divertentissimo spettacolo “Meridional decadence“, un piccolo evento nell’evento della Fiera del Libro che va assolutamente ricordato.
L’arte del produrre immagini, della metamorfosi dello spirito immateriale nella bellezza della materia capace di narrare e gioire o gridare lo scandalo dell’uomo ha avuto la sua parte e non di poco conto. In prima serata si è assistito al Laboratorio in atto con “L’Agorà dell’Arte” cui hanno partecipato Tiziana Dimartino, Antonella Vigorito, Antonio Marrone, Lorenza Cassese, Monica Conte tutti diplomatisi presso l’Istituto Statale d’Arte “Sacro Cuore” di Cerignola, e per tutto l’arco della tre giorni, in fondo alla parete del corridoio delle esposizioni, un gruppo di tele dell’artista Assunta Fino. Una ulteriore scintilla di luce per riflettere. Una tela in particolare: la Crocifissione. Cristo Crocifisso su un piano cartaceo di quotidiani riciclati. “Senza titolo”, secondo l’artista, ma quella parola all’altezza del perizoma di Cristo, Paura, ci ha ricondotti quasi con violenza al discorso sulla legalità e la mafia.
Ma dove ha avuto luogo la festa, la “Fiera del Libro”? Presso il Convento Domenicano ora ExOpera, prospiciente il “Piano delle Fosse Granarie”, già assicurato alla Città, in tutta la sua integrità, grazie al vincolo tutelativo (1982), chiesto ed ottenuto dal prof. Matteo Stuppiello. Un merito non ancora ufficialmente riconosciuto da alcuna Istituzione Civica o Culturale. Una piazza vasta e di largo respiro, dalla cui lontana e pregna memoria, come bene dice Oliviero Beha si può e si deve “prendere la rincorsa verso una più sana e consapevole civiltà della nostra Città.
Di particolare rilievo è stata la partecipazione delle associazioni culturali per antonomasia del Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna”, la Sede Locale dell’Archeoclub d’Italia e del Museo Etnografico Cerignolano, per la produzione libraria rigorosamente rispettosa dello statuto etico scientifico della ricerca storica a questa ormai accreditata “Fiera del Libro” promossa dall’associazione “Oltre Babele”.
La particolarità unica, aggiuntiva alla scientificità, della produzione libraria delle menzionate associazioni culturali, è data dalle copertine acquerellate a mano dallo scrivente, una per una, con ciò impreziosendo ciascun libro.
Cerignola, 26 settembre 2012 Prof. Salvatore Delvecchio