Il 21 novembre 2022, 63 ALUNNI/E dell’ISTITUTO COMPRENSIVO – “GIOVANNI PAOLO I” di Stornara, hanno “vivacizzato” culturalmente,in modo mirabile, il Museo Etnografico Cerignolano (1979) con la loro VISITA-DIDATTICA, magistralmente preparati dalle loro INSEGNANTI.
Il mio sentito GRAZIE va indirizzato alla Dirigente Scolastica, la Prof.ssa MATILDE IACCARINO e alle insegnanti che hanno preparato ed accompagnato gli alunni/e presso il MUSEO: GRILLO ANNALISA, COLIA ROSARIA MARIA, TARONNA RITA, CARELLI ALBA, EZIA RUTIGLIANO, DIPIPPO ROSA.
La Ins. Annalisa Grillo mi ha riferito che “La visita è parte del percorso di Educazione Civica – “# passadacquà” – Storia dell’Acqua e dell’Acquedotto in Puglia e nel nostro Territorio”.
Gli ALUNNI/E delle Classi IV, Sezioni A-B-C, in numero di 63, di età compresa tra gli 8 e 9 anni, ma suddivisi in due gruppi; i due gruppi si sono succeduti in due diversi turni, il primo alle ore 8:45, mentre il secondo alle ore 9:45.
Le CLASSI e le insegnanti hanno manifestato un entusiasmo uditivo sia verso lo scrivente che verso il giovane Valerio Calvio, socio delle nostre Istituzioni Culturali, l’Archeoclub d’Italia aps Sede di Cerignola, il Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna” e il Museo Etnografico Cerignolano (1979).
Mi piace annotare una COSTANTE che, quasi sempre, si verifica ogni qualvolta vengono in VISITA-DIDATTICA al MUSEO le classi delle Scuole Elementari ovvero la salita delle scale, accedenti l’ingresso del MUSEO, la quale è foriera di un “VOCIARE” sommesso ma insistente, ma giunti a superare la soglia d’ingresso, di colpo finisce, si assopisce, per lasciare campo allo STUPORE, alla ENORME GIOIA contenuta nel trovarsi difronte ad un MONDO a loro sconosciuto, tutto riveniente dal FASCINO IRRESISTIBILE della miriade degli OGGETTI, dei COLORI e delle LUCI. È facile osservare i ragazzi/e con la testa rivolta verso l’alto, gli occhi spalancati e luminosissimi, il viso proteso verso gli oggetti e le vetrine, tutti restano come “MAGNETIZZATI”.
Lo scrivente, dopo aver rivolto parole di ringraziamento alla Dirigente Scolastica, alle insegnanti e ai ragazzi/e stessi, ha dato inizio alla VISITA-DIDATTICA del Museo. Abbiamo sostato nella STANZA che è la riproposizione della “casa del bracciante” composta da un unico vano con un ARREDAMENTO poverissimo ed essenziale dalla semplicissima SUPPELLETTILE. Sono seguite le spiegazioni che hanno suscitato tantissimo interesse nei ragazzini/e. Oltre alla spiegazione sull’ambiente malsano e umido, unicubiculare, dove vivevano gran parte dei BRACCIANTI, si è provveduti a contestualizzare storicamente l’allestimento relativamente ai secoli XIX e nel XX, periodo in cui viveva il nostro GIUSEPPE DI VITTORIO. Questo unico ambiente era, quasi sempre, un seminterrato (juso) dove vi abitavano nuclei familiari composti da dieci componenti e più. Vi era quasi sempre il cavallo che costituiva la forza lavorativa e, soprattutto, economica. Mi sono soffermato sul letto, il famoso e tristissimo “SACCONE” fatto di tela grezza e pieno di paglia di grano, pungente e foriero di insetti che tormentavano quanti si adagiavano per dormire. Il SACCONE era privo di lenzuola e senza coperte. Vi era la povertà assoluta, o meglio la miseria più nera. Poi, ho commentato la presenza della “RASOLA”, grosso ORCIO acromo, che veniva realizzato, come tanti altri manufatti ceramici acromi, nelle FORNACI di Cerignola. La RASOLA, per capacità di acqua che poteva contenere e in base al nucleo familiare, si divideva in tre TIPOLOGIE: la RASOLA GRANDE, la MEZZA RASOLA e la RASOLA PICCOLA. L’approvvigionamento del prezioso liquido, l’ACQUA, veniva effettuato mediante l’acquisto dagli ACQUAIUOLI, trasportata nei BARILI (“mantègn(e)”) di legno posti su dei CARRETTI. Gli stessi ACQUAIUOLI riempivano i BARILI sia dai pozzi pubblici che da quelli privati. Con l’arrivo dell’ACQUEDOTTO PUGLIESE a Cerignola, e in tale occasione vogliamo ricordare GIUSEPPE PAVONCELLI, nostro concittadino, che grandi meriti ebbe per la realizzazione di questa enorme opera in Puglia, l’acqua veniva prelevata presso le “DIECI FONTANE” sul PIANO delle FOSSE GRANARIE. E a questo punto, ho riferito ai giovani discenti su di una FONTANINA in GHISA dell’ACQUA, presente sul MUSEO, graditissimo dono al Museo, effettuato dal Direttore dell’ACQUEDOTTO PUGLIESE di Cerignola, il 17 febbraio del 1994 , il compianto Geom. PIETRO GRILLO di Stornarella. Fu una donazione spontanea dettata dalla precisa volontà di custodirne la memoria storica. È stato in questo preciso momento che la Ins. ANNALISA GRILLO mi ha riferito come PIETRO GRILLO (* Stornarella (FG) 3.1.1940 †Stornarella 26.8.2006) era suo PADRE, il quale, successivamente alla donazione, si era laureato in Architettura e poi abilitato alla professione di Architetto. Questa rivelazione è stata, veramente, una forte emozione per tutti. Parlando dell’ACQUA è stato colto in pieno il tema del PROGETTO, intrapreso dalle insegnanti e dai ragazzi/e.
Siamo passati in un altro ambiente che interessa l’AGRICOLTURA, la CEREALICOLTURA e l’ARTIGIANATO LOCALE SCOMPARSO. Subito una mia breve introduzione circa gli attrezzi esposti, partendo dagli ARATRI di ferro. Durante la spiegazione, effettuata in precedenza, su alcuni “angoli” della CASA del BRACCIANTE, i bambini alzavano le mani con la volontà di chiedere e porre domande. Tante sono statele domande formulate, per di più interessanti. Dato che anche in questo secondo ambiente stava per ripetersi la stessa dinamica conoscitiva e avendo ben intuito che mi trovavo di fronte ad ALUNNI/E preparati ed attenti, ho deciso di modificare il modo di interagire, invitandoli a riconoscere gli OGGETTI ESPOSTI. E così ne ho indicato uno, tra i tanti, appeso ad una parete e immediatamente vi è stata la prenotazione alla RISPOSTA da parte di un bambino che ha lasciato tutti esterrefatti, me per primo. L’ho invitato a rispondere e lui, infatti, ha risposto senza esitazione: “è l’oggetto che serviva per prendere l’acqua nel pozzo”. È stato veramente bravo perché trattasi proprio di un’antica e RARA SECCHIA, in dialetto “GALETT(E)”, composta da DOGHE di legno tenute insieme da cerchi di ferro, che serviva per attingere l’acqua dal pozzo. Spiegavo che la SECCHIA doveva avere un’altra SECCHIA similare, legate alle due estremità della lunga FUNE. Purtroppo, solo una è arrivata a noi.
Un altro bambino è rimasto affascinato da uno strumento di ferro a grosse maglie con pungoli, sempre appeso sulla parete. Ha immediatamente chiesto cosa fosse. Trattasi della Fresatrice di un tempo passato: l’ERPICE snodato che serviva per rompere le ZOLLE, tirato dal cavallo, per preparare il terreno per la SEMINA del GRANO.
Ho invitato il giovane VALERIO CALVIO nel prendere in consegna i bambini/e a fare da GUIDA per il resto dei vari ambienti del Museo. Valerio Calvio, nell’organigramma dell’Archeoclub d’Italia aps Sede di Cerignola, è “GUIDA DEL MUSEO ETNOGRAFICO CERIGNOLANO (1979)”.
VALERIO si è posto subito all’attenzione dei ragazzini/e con il suo fare veloce e sicuro di sé, soffermandosi al settore del CALZOLAIO, prendendo un solo oggetto, posto sul DESCHETTO, tra i tanti: una FORMA di LEGNO di SCARPA con sopra la TOMAIA di PELLE, già tagliata, sagomata che la rivestiva. Ha spiegato con maestria facendo riferimento alle attuali SCARPE giovanili che i presenti calzano, circa le varie tipologie, i materiali che le compongono, i nomi e su altro. Gli ALUNNI/E rispondevano poiché ben informati. VALERIO è entrato subito in sintonia con i ragazzini/e, così anche nelle successive spiegazioni ho constatato che tantissimi piccoli INDICI delle piccole mani si affastellavano per rispondere o per chiedere alla giovane GUIDA, senza soluzione di continuità e con garbo, una risposta. Valerio proseguiva la sua spiegazione su altri oggetti ed attrezzi facenti parte dell’ARTIGIANATO LOCALE SCOMPARSO legati al vasto campo dell’AGRICOLTURA, trasferendo la sua GIOIA e soprattutto l’ENTUSIASMO ai GIOVANISSIMI. Ci sono stati momenti intensi di interscambio e di FORTE INTESA, dovuto alla giovane età di Valerio, alla sua innata simpatia nonché alla sua preparazione, quando ad un certo punto sono scaturiti degli applausi spontanei, inaspettati da noi presenti.
La visita è stata portata a termine con l’apposizione delle firme sul “REGISTRO DELLE FIRME”. È stata una VISITA-DIDATTICA di notevole interesse culturale per l’apprendimento di tanti importanti ed interessanti nuovi “dati” formativi per i SESSANTATRE’ ALUNNI/E che difficilmente DIMENTICHERANNO.
Cerignola, 11 Dicembre 2022 Matteo Stuppiello