La CRONACA NERA PASSATA ci tramanda una notizia efferata e scellerata circa l’ASSASSINIO di un SACERDOTE nella nostra città, che contava poco più di circa sedicimila abitanti (1). Era il 14 dicembre del 1823, evento che all’epoca destò tanto sgomento. Credo che nella nostra storia locale non ci siano stati altri eventi simili, quindi, resta un mero CASO isolato.
La nostra Cerignola, sede Vescovile dal 1819 (2) con l’unione a quella molto più antica di ASCOLI SATRIANO, con UNA SOLA PARROCCHIA, da sempre dedicata al suo Santo Protettore “San Pietro Apostolo”, ubicata nel Centro Storico medievale – Rione “TERRAVECCHIA”, si svegliò con una TERRIBILE NOTIZIA che, come un’onda d’urto, si sarà propagata in pochissimo tempo, di casa in casa e in ogni dove abitativo. L’INTERA COLLETTIVITA’ rimase, a dieci giorni di distanza dal festeggiare la solennità del SANTO NATALE, sicuramente, sgomenta e sbigottita.
Possiamo solo immaginare la reazione del nostro buon Primo Vescovo, Mons. ANTONIO MARIA NAPPI (*Livardi di Nola (NA) 22.1 1752 †Nola (NA) 2.5.1830) (3), alla terribile notizia dell’ASSASSINIO di un suo MINISTRO di DIO. Il Sacerdote di cui narriamo il triste epilogo è Mons. DOMENICO RUSSO, CANONICO sin dal 1819 (4), sicuramente presente unitamente agli altri confratelli CANONICI, in numero di ben 46 (5), nel giorno dell’INSEDIAMENTO del Vescovo NAPPI (6)nella nostra CHIESA MADRE-CATTEDRALE. Un profondissimo dolore pervase sia il cuore del VESCOVO che di tutti i componenti del Reverendissimo CAPITOLO CATTEDRALE di “San Pietro Apostolo”.
Apprendiamo questa tristissima notizia da un “REGISTRO DEI MORTI” della “PARROCCHIA SAN PIETRO APOSTOLO” (7). La registrazione dei defunti, a partire dal 1713 e fino al 1824, avveniva nelle diverse CHIESE di Cerignola. A partire dal 1824, infatti, i DEFUNTI verranno seppelliti presso il CIMITERO COMUNALE (8). La ricerca mi portava a conoscere che nella TOMBA SEPOLCRALE ad IPOGEO della CHIESA del PURGATORIO risultavano INUMATI, dal 1723 al 1824 e, dunque, in un arco di tempo di un secolo, 602 DEFUNTI. Nel suddetto REGISTRO ho riscontrato che il PENULTIMO INUMATO ci rimanda a Mons. DOMENICO RUSSO. Riporto, testualmente, l’ATTO di MORTE:
– “Adi 14 d(ett)o ( Dicembre 1823)
D. Dom(eni)co Russo di Cerig(nol)a di anni 58: Can(oni)co Cattedrale ed Ec(ono)mo Curato f(igli)o di Vincenzo, ed Antonia Solletti è morto ammazzato, mentre, che fù chiamato dal Sagrestano del Purgatorio a dire la p(ri)ma Messa alle ore (13)” (9).
Aggiungo una riflessione sul numero “13” riportato in parentesi. A mio avviso, ritengo che il valore numerico non si riferisca all’ora di inizio della prima Messa, celebrata nella CHIESA del PURGATORIO, ma ad una nota che non ha avuto mai seguito. Probabilmente, doveva corredare il testo dell’ATTO di MORTE con ulteriori precisazioni.
In quel periodo storico, le celebrazioni delle Sante Messe della “PRIMA ORA”, nelle nostre CHIESE, non avevano luogo alle ore 13.00, ma, al mattino presto, nel periodo invernale caratterizzato dal freddo e dal buio. Don DOMENICO, dunque, chiamato dal sagrestano, si stava avviando, verso la Chiesa del Purgatorio, per celebrare la prima SANTA MESSA mattutina. Non siamo a conoscenza, purtroppo, di altri elementi probanti circa il luogo effettivo ove fu consumato detto OMICIDIO e, in egual misura, non ne conosciamo le modalità. Suppongo che questo DELITTO ATROCE e CRUDELE non sia stato commesso con un’arma da fuoco, bensì da taglio: da una lama di coltello o da uno stiletto o da un pugnale. Escludo, ipotizzando, la possibilità che si trattasse di un’arma da fuoco dato che alle primissime ore di mattino si sarebbe sentito il rumore dello sparo. Possiamo solo azzardare delle ipotesi. Possiamo ipotizzare, altresì, anche sull’ipotetico luogo del delitto. La bella CHIESA del PURGATORIO (sec. XVI), fatta costruire con l’annesso Convento-Collegio dal Feudatario Carlo Caracciolo su richiesta della moglie Anna Mendoza, facendo venire da Napoli i Padri Gesuiti, nel 1578 (10), viene costeggiata, alla sinistra del prospetto principale della stessa, da un vicoletto chiuso che va a costituire una rientranza o piccolo slargo. Il vicoletto è denominato “VICO / STORTO / PURGATORIO”, ove vi è un ingresso laterale della Chiesa. Anche sulla destra vi era, e lo è ancora oggi, un ulteriore spazio, molto piccolo, con un ingresso laterale, simmetrico al precedente. Questo piccolo slargo, oggi, risulta chiuso da un cancello di ferro. Dato l’assoluto isolamento di questi slarghi e la presenza del buio mattutino, ipotizzo che l’ASSASSINIO del SACERDOTE possa essersi consumato in uno di questi due reconditi luoghi. Questi spazi si prestavano molto bene ad una aggressione in piena regola, ad un perfetto e programmato AGGUATO MORTALE, senza via di scampo. Facciamo presente che la CHIESA del PURGATORIO veniva a trovarsi fuori dalla TERRAVECCHIA, dunque, in periferia. Aggiungiamo che l’odierna “VIA D. MINZONI”, XIX secolo, corrispondeva a Via PURGATORIO, mentre l’odierna PIAZZA ZINGARELLI era, nello stesso periodo, chiamata LARGO PURGATORIO. Alla fine del XVIII secolo, ci riferisce lo storico Prof. SAVERIO LA SORSA quanto segue: “[…]In questo periodo la città continuò ad estendersi, si costruirono nuove case fuori della cinta dell’antico abitato, si cominciò a disegnare la linea del nuovo borgo … Si migliorò alquanto l’igiene, perché il sudiciume era una caratteristica del paese, e nel 1782 allo scopo di evitare il grande fango che nell’inverno ingombrava la piazza e le vie, per cui non si poteva assolutamente camminare, si deliberò di fare “la chiachettata di pietra viva … “ […]” (11). Nel XIX secolo sempre LA SORSA ci mette a conoscenza che “[…]Un’altra opera della cui urgenza si preoccupavano le autorità comunali, era quella del basolato delle vie. Mentre la città si estendeva rapidamente, appena quattro o cinque strade avevano il lastricato. Tra il 1818 ed il 21 si erano lastricati due brevi tratti, uno dalla piazza a metà via Addolorata, l’altro dal largo delle carceri sin presso la cattedrale. Nel 1824 di dette termine alla via Addolorata e al tratto che congiunge la piazza alla via Purgatorio. Ma le altre vie offrivano uno spettacolo indecente[…]” (12).
L’illuminazione cittadina era veramente minima e in alcuni punti vi era il buio totale se consideriamo che, in quell’epoca, vi erano per strada i FANALI a petrolio. Ancora SAVERIO LA SORSA scrive: “[…]Il primo impulso a questo rinnovamento, abbiamo detto, l’aveva dato il governo decennale. S’era imposto l’impianto della illuminazione pubblica per evitare lo sconcio gravissimo fino allora avveratosi di lasciare gli abitanti nella completa oscurità durante la notte[…]” (13) e siamo nel primo decennio dell’800. Mi piace citare lo storico Mons. LUIGI CONTE, il quale nel 1853, fa riferimento alla illuminazione: “[…] Vedesi detta piazza fiancheggiata da botteghe, ed ornata di candelabri di ferro fuso […]” (14). Lo storico Prof. SAVERIO LA SORSA, sempre sulla illuminazione e in riferimento al 1853, scrive quanto segue: “ […] Nel 1853 vi erano nel paese 81 fanali, per ciascuno dei quali si spendevano quattro grana al giorno. Difatti per ragione di economia si accendevano solo ad un’ora di notte, e si tenevano spenti da otto a cinque giorni al mese, secondo le stagioni, nel periodo del plenilunio, tranne quando il cielo fosse nuvoloso[…]” (15). Dal testo succitato, si evince che la pubblica illuminazione serale e notturna erano insufficienti. Molte cartoline di fine ‘800 ritraenti il corso principale mostrano i già citati FANALI. I bei PALAZZI odierni, ubicati in detta zona, tranne la Chiesa e il CONVENTO-COLLEGIO Gesuitico, nel 1823, non erano stati ancora costruiti, infatti, risalgono alla prima metà del XIX secolo. Vi erano magazzini e pochissime abitazioni, molto semplici. Dove ora sorge PALAZZO ROSATI, in passato, stazionavano delle baracche, ospitate sul suolo di proprietà di Paolo Tonti, dunque, riconducibile agli Eredi Tonti nel 1864 (16), così riporta testualmente il documento: “[…]il Signor Luigi Rosati padre dei costituiti Signori Luigi e Vincenzo Rosati, acquistava dall’ Amministrazione Tonti due baracche o camere ed un suolo scoverto, il tutto nmesso in questo abitato e nella Via Purgatorio e Costantinopoli[…]”.
Ma torniamo alla triste vicenda del nostro Can. DOMENICO RUSSO. Riporto un ulteriore ATTO di MORTE, precedente a quello sopra scritto:
– “A di 21 detto (novembre 1823)
Luigi Ruotolo di anni 86: Pecoraro f(igli)o [non scritto]e marito di Maria Antinone è munito co’ SS(antissimi) Sagramenti ed assistito dall’Economo D. Domenico Russi ultima nottata d’Economo di notte per lui, perché morto li 14: decembre disgraziatamente ammazzato, mentre che andava la Domenica delli 14: La mattina a’ dire la prima Messa al Purgatorio” (17).
Il documento poc’anzi citato riporta l’ultimo ATTO di MORTE di una persona, Luigi Ruotolo, assistita spiritualmente, prima del decesso, dal Can. DOMENICO RUSSO. L’annotatore del documento, in data 21 novembre del 1823, ha voluto aggiungere nello stesso atto e in un secondo momento, tornando indietro da un punto di vista cronologico, l’avvenuto ASSASSINIO del CANONICO DOMENICO RUSSO (14 dicembre), nell’intento di rimarcare la gravità dell’accaduto.
Nella penultima annotazione, il cognome del Canonico viene reso come “Russi”, dunque, in una forma differente rispetto all’ultimo atto di morte. In passato, purtroppo, i cognomi venivano trascritti non sempre con esattezza, ma, in una forma molto più semplice e pratica, più comune e conosciuta. Anche il Canonico stesso si firmava RUSSI. In un documento ufficiale a stampa, viene riportato “Domenico Russo” (18).
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Il Can. DOMENICO RUSSO, di anni 58, oltre ad essere ECONOMO CURATO del Capitolo e della Parrocchia Cattedrale “San Pietro Apostolo”, era anche uno dei diversi CAPPELLANI della Confraternita della ORAZIONE e MORTE, comunemente conosciuta come del PURGATORIO, probabilmente anche CONFRATELLO. Un documento del 1809 (19), recante l’intestazione del Fascicolo N. 8, riporta quanto segue: “Stato della Congregaz(io)ne della Morte e conti D. Tommaso Pignataro Amm(inistrato)re dal p(ri)mo 8bre 1808 a tutto / Settembre 1809”, alla c. 3 r., riporta […] Esito di detta Amministraz(ion)e – Per tanti pagati al Contributo Fondiario, come da ricevono 69..61.. – alli Cappellani D. Leonardo Chiomenti, ad Michele Rinaldi, come da ricavo 120..00.. – Messa celebrata da Domenico Rossi, come da Ric(avo) 25..50.. – Simile dal Can(oni)co D. Silvestro Mastantuoni c. dal ric(av)o 15..30.. – Simile dal Can(oni)co D. Pompeo Gallo, come da ricavo 21..50. – Simile dal Can(oni)co D. Vin(cenzo) Borrelli, come da ricavo 21..50.. […]”. Dal suddetto documento, ricaviamo che il Can. DOMENICO RUSSO, anche se forse non ricopriva la carica di Cappellano, veniva solitamente chiamato, come tanti altri Sacerdoti, a celebrare la Messa. È possibile notare la modalità con la quale si ripete il cognome dello stesso Sacerdote sia con il più conosciuto “RUSSI” che “ROSSI”. Desumiamo, inoltre, che tra il 1808-1809, il nostro SACERDOTE non rivestiva la carica di CANONICO, ottenuta dal Vescovo NAPPI nel 1818.
Aggiungo che, nel 1823, la CONFRATERNITA della ORAZIONE e MORTE o del PURGATORIO, non veniva denominata col titolo di Arciconfraternita, ricevuto nel 1825 (20) unitamente a quella dell’Assunta.
Il CANONICO MONS. DOMENICO RUSSO è stato un UOMO di 58 anni, un CAPITOLARE, un CAPPELLANO, un CONFRATELLO e un PERSONAGGIO, sicuramente, molto in vista in città.
Ho volutamente riportato una serie di elementi ragguardevoli che depongono a favore di Mons. DOMENICO RUSSO, per dare una spiegazione al precipuo motivo del perché della sua INUMAZIONE nella TOMBA ad IPOGEO sottostante la navata della CHIESA del PURGATORIO (Sec. XVI), dove venivano seppelliti i componenti della fraternità del Purgatorio o personaggi più in vista della città. Dall’elenco dei 602 defunti, dal 1713 al 1824, inumati nella Chiesa del PURGATORIO, luogo sacro legato all’ARCICONFRATERNITA della ORAZIONE e MORTE, oltre a Mons. DOMENICO RUSSO, risultano esserci altri due SACERDOTI: il Reverendo D. BARTOLOMEO GIANNINI di Trani, di anni 60 circa e deceduto il 7 gennaio del 1732 (21) perché Confratello della Congregazione dei Morti e D. PROCOPIO BORRELLI, Parroco, di Cerignola, deceduto il 26 marzo del 1803 (22).
Mons. DOMENICO RUSSO, faceva parte unitamente ad altri cinque Canonici, quali: “Don. NICOLA PETROLLA CANONICO, D. PASQUALE PENZA CANONICO, D. DILVESTRO SAMELE CANONICO, D. FRANCESCO D’ALO’ CANONICO, D. RAFFAELE SORBO CANONICO” come ECONOMI CURATI, unitamente ad altri tre Canonici, quali “D.MICHELE CANONICO D’AVENIA, D. NICOLA CANONICO CARADONNA, D. FRANCESCO CANONICO QUARTICELLI” che ricoprivano la carica di COADIUTORI. Complessivamente NOVE CANONICI che amministravano i SACRAMENTI e tutti gli Uffici liturgici della Cattedrale ed unica PARROCCHIA “SAN PIETRO APOSTOLO” – CHIESA MADRE.
In uno dei REGISTRI riportanti gli ATTI di MORTE degli inumati nelle Chiese di Cerignola è visibile, nella pagina interna, la seguente intestazione: “Libro de’ Morti dell’Anno 1819 Sino / al 1826 / Primo Novembre / Essendo Vescovo Monsignor / D. Antonio Maria Nappi / Arciprete D. Silvestri Mastrantuono /” e continua con gli elenchi dei Coadiutori ed Economi Curati, già riportati. Nello scorrere la lettura degli ATTI di MORTE, al foglio 57, del 5 febbraio 1821, leggiamo che è il “Parroco D. Nicola Can(oni)co Petrolla” ad amministrare i Sacramenti all’assistito Antonio Masella di Cerignola, prima di morire, così anche l’8 maggio dello stesso anno, per un altro assistito, viene indicato come Parroco. Al 19 marzo, leggiamo: “Coadiutore D. Francesco Can(noni)co Quarticelli”, e mentre il 31 marzo 1822 sarà registrato come “Parroco D. Nicola Can(ni)co Caradonna”, il 13 luglio 1822, invece, verrà citato come “Coadiutore D. Nicola Can(noni) Caradonna”. Aggiungo che gli ATTI di MORTE, innanzi citati, fanno riferimento a defunti inumati nella Chiesa del Purgatorio (23).
Voglio chiudere questo contributo culturale con un mio personale ricordo risalente all’infanzia e credo che molti della mia stessa età ricorderanno. La Chiesa del Purgatorio, in concomitanza con la ricorrenza della COMMEMORAZIONE dei DEFUNTI, era depositaria di PAURE inculcateci dalle persone adulte, anziane, parenti. La credenza popolare narrava che nel giorno in cui si ricordavano i DEFUNTI, presso la CHIESA del PURGATORIO, a mezzanotte, giungeva una lunghissima PROCESSIONE di DEFUNTI che procedevano cantando e pregando a voce alta, tanto da ascoltarli da lontano. Giunti all’interno della Chiesa assistevano alla Messa celebrata da un Sacerdote defunto. I narratori di queste credenze solevano farci credere, per soddisfare la nostra infantile curiosità, che erano testimoni oculari, seppur da lontano, della suddetta processione notturna. Tutto questo perché? Non è difficile la risposta.
Cerignola, 17 novembre 2022 Matteo Stuppiello
Bibliografia e Note
(1) – SAVERIO LA SORSA, La Città di Cerignola nel Secolo XIX con prefazione di NICOLA ZINGARELLI, Bari-Roma – F.CASINI e FIGLIO EDITORI, 1931, p. 77.
(2) – “Concordato fra Sua Santità PIO VII. Sommo Pontefice, e Sua Maestà FERDINANDO I. Re del Regno delle Due Sicilie” – LXXIII. Decreto e Bolla Pontificia sulla erezione della Chiesa Parrocchiale di Cerignola in Chiesa Cattedrale , unita con unione principale alla Chiesa Vescovile di Ascoli”. Parte Terza, Napoli, Tipografia della Pietà de’ Turchini, Strada Medina Num. 17, 1826, pp. 129-169. www.byterfly.eu; nello stesso documento a p. 132, si fa riferimento al numero degli abitanti nel 1819: “[…]contiene di più diciassettemila abitanti[…], mentre in SAVERIO LA SORSA, La Città di Cerignola…, op. cit. p. 86, riporta quanto segue: “ […]la popolazione che nel 1818 era di 10.500 anime , nel 1833 era salita a più di 14 mila[…]” .
(3) – AA.VV., Cronotassi iconografica e araldica dell’episcopato pugliese, REGIONE PUGLIA – ASSESSORATO ALLA CULTURA – UNIONE REGIONALE DEI CENTRI DI RICERCHE STORICHE ARTISTICHE ARCHEOLOGICHE E SPELEOLOGICHE DI PUGLIA, 1984, Coordinamento CARLO DELL’AQUILA, Edizioni Levante snc – Bari, Via Napoli 35, 1986 – “Schedatura dei Vescovi”- “ASCOLI SATRIANO” – Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna” – Cerignola (Matteo Stuppiello), pp. 98-104 – “CERIGNOLA” – Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna” – Cerignola (Matteo Stuppiello), pp. 160; SALVATORE DELVECCHIO – MATTEO STUPPIELLO, A S. E. Mons. Vincenzo D’addario Vescovo coadiutore delle Diocesi di Ascoli Satriano e Cerignola nel suo Ingresso a Cerignola, 29 Giugno 1986 Festa dei SS. Pietro e Paolo App., Cerignola, 1986, Tipolitografia “Miulli Francesco” – Via Nazionale , 68 – San Ferdinando di Puglia (Fg), p. 6; SALVATORE DELVECCHIO – MATTEO STUPPIELLO, A S. E. Mons. Giovanni Battista Pichierri – La Diocesi di Cerignola – Ascoli Satriano nell’araldica episcopale, Cerignola – 1991, Tipolito “Miulli Francesco “ – Via Nazionale 68 – San Ferdinando di Puglia, 1991, TAV. 1.
(4) – “Concordato fra Sua Santità…, op. cit. p. 159.
(5) – ibid., p. 134. Infatti leggiamo nella stessa pubblicazione: “[…]Aggiungesi più di che nella medesima Chiesa Parrocchiale evvi un certo Collegio, di quarantasei persone Ecclesiastiche scelte dal Clero del sopradetto luogo, che posseggono Beneficj Ecclesiastici perpetui, semplici, ma che richiedono una residenza personale, ad alcuni de’ quali Beneficj è stato dato il nome di Dignità, gli altri Beneficj poi sogliono chiamarsi Canonicati[…]” , p. 134.
(6) – MATTEO STUPPIELLO, 1819 – Atto di possesso di Mons. Nappi nell’erezione della nostra cattedra con quella di Ascoli Aeque Principaliter – Cerignola, 2 Settembre 2019, www.archeoclubcerignola.com – Mi piace riportare quanto da me scritto nel suddetto articolo: “[…] Anche noi come Istituzioni Culturali: il Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna”, l’Archeoclub d’Italia Sede di Cerignola e il Museo Etnografico Cerignolano (1979) vogliamo offrire il nostro contributo culturale, pubblicando, un DOCUMENTO a me donato, dal compianto Mons. Michele De Santis, Canonico Teologo della Cattedrale “San Pietro Apostolo” e nostro attivo collaboratore-donatore, l’11 novembre 1989. Si tratta di una sua trascrizione, scritta su un foglio protocollo a righe del quale mi autorizzava la pubblicazione. Il testo concorda con la copia originale conservata nell’Archivio Capitolare di Cerignola. “COPIA DI PRIMA EDIZIONE – N 122. DEL REPERTORIO = REGNO DELLE DUE SICILIE = FERDINANDO PRIMO 1° PER LA GRAZIA DI DIO, RE DEL REGNO DELLE DUE 2 SICILIE, E DI GERUSALEMME, INFANTE DI SPAGNA, DUCA DI PARMA, PIACENZA, CASTRO, E GRAN PRINCIPE EREDITARIO DI TOSCANA = IL GIORNO NOVE DEL CORRENTE MESE DI OTTOBRE ANNO CAMINANTE MILLE OTTOCENTO DICIANNOVE 1819; IN CIRIGNOLA, ED ALLE ORE DICIANNOVE 19 = INNANZI A NOI VINCENZO PALIERI, FIGLIO DEL FU NOTAR NICOLA, NOTAIO RESIDENTE IN QUESTO COMUNE DI CIRIGNOLA E DEI SOTTOSCRITTI TESTIMONI COLLE QUALITÀ RICHIESTE DALLA LEGGE, SONO COMPARSI I REVERENDI SIGNORI ARCIDIACONO DON NICOLA MAGGIO DEL FU GABRIELE, L’ARCIPRETE DON SILVESTRO MASTRANTUONI DEL FU GIOVANNI, IL PRIMICERIO DON CARLO SAVINO GALLO DEL FU SIGNOR DOMENICO, IL CANTORE DON DOMENICO CAPUTI DEL FU SIGNOR PASQUALE, DIGNITÀ DI QUESTO REVERENDISSIMO CAPITOLO DI CIRIGNOLA, ED I REVERENDI PROCURATORI DELLO STESSO CANONICI DON DOMENICO CONTI DI ANTONIO, E DON PATRIZIO CAGGIANI DEL FU BONIFACIO, TUTTI RAPPRESENTANTI QUESTO PREFATO REVERENDISSIMO CAPITOLO; NONCHÉ I SIGNORI DOTTOR DON GIUSEPPE TORTORA DI DON ANDREA SINDACO, DOTTOR DON SAVINO RINALDI DEL FU DON ANTONIO PRIMO 1° ELETTO, DON MICHELE BIANCARDI DEL DU GIUSEPPE SECONDO “° ELETTO, ED IL SIGNOR DECURIONE DOTTOR DON GIAMBATTISTA DEL FU DOMENICO, SEGRETARIO DEL DECURIONATO ISTESSO, TUTTI RAPPRESENTANTI QUESTA SUDDETTA CITTÀ DI CIRIGNOLA, PROPRIETARI DOMICILIATI NELLA MEDESIMA, MAGGIORI DI ETÀ. ED A NOI NOTAIO BEN COGNITI = LE COSTITUENTI SIGNORE PARTI CI HANNO DICHIARATO, QUALMENTE DOPO CHE IL REGNANTE SOMMO PONTEFICE PIO SETTIMO VII. CON BOLLA APOSTOLICA DATATA IN ROMA A VENTI QUATTRO 24 GIUGNO DEL CORRENTE ANNO, SI BENIGNÒ CONCEDERE LA SEGNALATISSIMA, E SPECIAL GRAZIA, DI ELEVARE QUESTA INSIGNE COLLEGGIATA CHIESA, E DIOCESI NULLIUS, A CATTEDRA VESCOVILE EGUALMENTE PRINCIPALE, UNITA A QUELLA DELLA PREFATA CITTÀ DI ASCOLI, NOMINÒ ED ELESSE PER PRIMO 1° VESCOVO DELLA MEDESIMA L’ATTUAL VESCOVO DELLA CHIESA E DIOCESI DI ASCOLI MONSIGNOR DON ANTONIO MARIA NAPPI, IN FORZA DI ALTRA BOLLA APOSTOLICA , SPEDITA A’ VENTI LUGLIO DEL MEDESIMO CORRENTE ANNO, MUNITA DEL REGIO EXEQUATUR, REGISTRATA IN NAPOLI A’ VENTI 20 DI DETTO MESE ED ANNO AL NUMERO CENTO E DODICI 112 DI PROGRESSIONE, COL DRITTO DI DOCATI DODICI 12 FIRMA VALLE REGNO PERCETTORE = INOLTRE HANNO DICHIARATO, CHE NEL GIORNO D’IERI OTTO 8 DELL’ANDANTE MESE, ED ANNO, ESSENDOSI ISTALLATA LA DETTA CATTEDRA EPISCOPALE, PER MEZZO DEL REVERENDISSIMO SIGNOR DON GIUSTINIANO CAIRO VICARIO GENERALE DI SUA ECCELLENZA REVERENDISSIMA MONSIGNOR ARCIVESCOVO DI CONZA DELEGATO APOSTOLICO, E DA QUESTI SUDDELEGATO, OGGI INTENDONO DARE AL PRELODATO ILLUSTRISSIMO E REVERENDISSIMO MONSIGNOR NAPPI IL POSSESSO DELLA SUDDETTA AUTORITÀ, CONFERITAGLI DALLA SANTA SEDE DI VESCOVO, NON SOLO DI ASCOLI, MA DI CIRIGNOLA ANCORA. QUINDI TANTO LE PREFATE REVERENDISSIME DIGNITÀ CHE I REVERENDISSIMI CANONICI DI QUESTA CONCATTEDRALE, INSIGNITI DEGLI ABITI CORALI CANONICI, ED I PREFATI AMMINISTRATORI CIVICI, E DECURIONI, TUTTI UNITI INSIEME, ESSENDOSI AVANZATI FUORI LE MURA DELLA CITTÀ, CIRCONDATI, ED ACCOMPAGNATI DA TUTTO IL CAPITOLO, IN MEZZO ALLE PIÙ LIETE VOCI DI GIUBILO, E DI GAUDIO UNIVERSALE, HANNO ACCOLTO IL PRELODATO ILLUSTRISSIMO E REVERENDISSIMO MONSIGNOR DON ANTONIO NAPPI. DOPO ESSERSI QUESTI INSIGNITO DEGLI ABITI PONTIFICALI, PROCESSIONALMENTE LO HANNO ACCOMPAGNATO ED INTRODOTTO NELLA DETTA CHIESA CATTEDRALE, OVE GIUNTI, ED ADEMPITOSI A TUTTE LE CONSUETE RITUALITÀ CHIESASTICHE, NONCHÉ FATTA LETTURA DELL’ENUNCIATA BOLLA PONTIFICIA, TUTTI IN NOME DEL DETTO REVERENDISSIMO CAPITOLO CATTEDRALE, E CITTÀ IN NOSTRA PRESENZA, LO HANNO RICONOSCIUTO COME PROMETTONO DI RICONOSCERLO, E FARLO RICONOSCERE PER PADRE, E PASTORE DELLE ANIME DELLA SUDDETTA CITTÀ E DIOCESI DI CIRIGNOLA E NELLA SUA PERSONA, CHE VESCOVI SUOI SUCCESSORI. IN FINE IL DETTO ILLUSTRISSIMO, E REVERENDISSIMO MONSIGNOR NAPPI PORTATORI SULL’ALTARE, E DA QUESTO AL TRONO PONTIFICALE IN PERFETTA OSSERVANZA DELLA LITURGIA CANONICA HA INTIMATO IL TE DEUM IN RENDIMENTO DI GRAZIE ALL’ALTISSIMO, E CHE AL SUONO DI CAMPANE, ED ALLE VOCI DI APPLAUSO È STATO CANTATO DELLE REVERENDISSIME DIGNITÀ E CANONICI. – (SEGUE LA COPIA LEGALE DELLA BOLLA PONTIFICIA, INTEGRALMENTE RIPORTATA). IL PROCURATORE DI MONSIGNOR D. VINCENZO ANTONIO NAPPI ODIERNO VESCOVO DI ASCOLI DOMANDA L’EXEQUATUR . E L’AVRÀ GIUSEPPE CAN.CO DE SANTIS. Concorda con la copia originale, che trovasi nell’Archivio Capitolare di Cerignola. / Cerignola 26 Luglio 1960.Can. Teol. Michele De Santis […]”.
(7) – ARCHIVIO PARROCCHIALE “SAN PIETRO APOSTOLO” – CATTEDRALE DUOMO “TONTI”- CERIGNOLA –“ARCHIVIO PARROCCHIALE 1569” – Il Primo Volume reca sul dorso, scritto in originale: “Nati / 1569 / I”. Più giù vi è una targhetta cartacea incollata scritta con la biro nera: “BATTESIMI / E / MATRIMONI / DAL / 1565”. Preciso che i BATTESIMI registrati iniziano a partire, dal 1565, 1566 salta al 1569, per arrivare al 1584, segue un vuoto per ripartire dal 1593, ultimo anno del volume. Colgo l’occasione per ingraziare Don PIO CIALDELLA, PARROCO della CATTEDRALE “SAN PIETRO APOSTOLO” – DUOMO “TONTI” per avermi dato la possibilità di consultare, trascrivere e pubblicare, tali documenti, sin dagli inizi degli anni ’80. La ricerca la effettuai presso la “CANONICA”, ubicata in Piazza Duomo 22/A, della PARROCCHIA, sopra indicati, dove, allora erano custoditi in un unico ARMADIO tutti i volumi di NASCITA-BATTESIMI-MATRIMONI-CRESIMA-MORTE.
(8) – SAVERIO LA SORSA, La Città di Cerignola…, op. cit. , a pp. 90-91 leggiamo: “[…]Un’altra opera della quale più volte si occupò il Decurionato, fu il Camposanto. Accennammo già che per legge dell’11 marzo 1817 fu imposta ad ogni Comune la costruzione di un cimitero fuori le mura della città. Nel bilancio del 1818 furono assegnati ducati 200 per tale scopo, ed in tutti gli stati discussi successivi viene fissata una discreta somma, ma l’opera era grande e richiedeva stanziamenti cospicui. Nel novembre 1832 il Decurionato volendo affrettare tale costruzione, che era reclamata da tutti, deliberò di rimettere per cinque anni (1833-37) la metà del dazio sul macinato, sulla carne e sul vino, abolita con decisione dell’11 gennaio 1831[…]”; per un maggior approfondimento si veda MATTEO STUPPIELLO, La Chiesa di Santa Maria delle Grazie, Tipolitografia “Miulli Francesco, via Roma 52 – San Ferdinando di Puglia (Fg), p. 15.
(9) – ARCHIVIO SAN PIETRO APOSTOLO…, op. cit.: “Libro de’ Morti dell’Anno 1819 sino / al 1826”, f. v. 155.
(10) – Per una conoscenza approfondita sui PADRI GESUITI a Cerignola e la Chiesa del PURGATORIO si veda [MATTEO STUPPIELLO], La Chiesa del Purgatorio, Cerignola – Centro di Servizio e Programmazione Culturale Regionale, 1987 – Regione Puglia – Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna” – Cerignola, Leone Grafiche – Foggia, CAPITOLO I – Testimonianze storiche, pp. 21-32.
(11) – SAVERIO LA SORSA (Prof.), La Città di Cerignola dai tempi antichi ai primi anni del secolo XIX, Molfetta – Premiato Stabilimento Tipografico Stefano De Bari e Figli, 1915, p. 198.
(12) – SAVERIO LA SORSA, La Città di Cerignola nel secolo XIX…, op. cit., p. 90.
(13) – ibid., op. cit., pp. 42-43.
(14) – LUIGI CONTE (Sac.), Cerignola, in Il Regno delle Due Sicilie descritto ed illustrato, Napoli, 1853, a cura di FRANCESCO CIRELLI, vol VIII, fs. 1° (Capitanata), p. 13.
(15) – SAVERIO LA SORSA, La Città di Cerignola…, op. cit. p. 133.
(16) – Ringrazio l’amico GEPPINO PREZIUSO, parente della compianta Educatrice Sig.na ANTONIETTA ROSATI (*Cerignola (FG) 1.3.1920 †Cerignola (FG) 18.2.1990), Fondatrice dell’ISTITUTO STATALE D’ARTE “SACRO CUORE” (1961) di Cerignola, oggi LICEO ARTISTICO “SACRO CUORE”, per avermi gentilmente fornito, il 7.4.2002, la interessante notizia.
(17) – ARCHIVIO SAN PIETRO APOSTOLO…, op. cit., f. 153.
(18) – Concordato fra Sua Santità…, op. cit., p. 213.
(19) – ARCHIVIO DI STATO DI FOGGIA – Opere Pie , Serie prima; Fascio 854, fs. 8., 3 r.
(20) – [MATTEO STUPPIELLO], La Chiesa del Purgatorio…,op. cit., CAPITOLO VIII – Documenti, 7, p. 229.
(21) – ARCHIVIO SAN PIETRO…, op. cit.: “Libro de’ Morti che / Comincia dall’anno 1713” , fol. 103. v., si riporta l’ATTO di MORTE: “Adi 7: d(ett)o (Gennaro 1732) – ☩E’ Morto il F(rate)llo D. Bartolomeo Giannini della Città di Trani q(ua)le hà ricevuto tutti i San(tissi)mi Sacramenti per mano del Parroco D. Ant(oni)o Maratia, e s’è sepelito nella Congregazione de Morti era d’anni 6[… ?] in circa”.
(22) – ibid.:”Defunti / 1801”, fol. 21., si riporta l’ATTO DI MORTE: “ Die 26 M(ensi)s Martii 1803 – D. procopium Borrelli Par(ochu)m in D(omi)ni abdormivit , et in Cong(regation)e sub tutolo Mortis sepultus est”.
(23) – ibid.: “Libro de’ Morti dell’anno 1819 sino / al 1826”, prima pagina.
8 – MONS. ANTONIO MARIA NAPPI
*Livardi di Nola (NA) 22.1.1752 †Nola (NA) 2.5.1830
1° Vescovo delle Diocesi di Ascoli Satriano e di Cerignola
DIPINTO OLIO SU TELA
Cerignola – Cattedrale “SAN PIETRO APOSTOLO” – DUOMO “TONTI”
SALA CAPITOLARE – SACRESTIA
Foto Matteo Stuppiello 4 novembre 1989
Mons. ANTONIO MARIA NAPPI, Dottore in Teologia – Canonico della Cattedrale di Nola.
(Antonio Maria Nappi , nato da genitori onorevoli nella piccolo città di Livardi, vicinissima a Nola, Primo Preposto della Chiesa di Cerignola, nell’anno 1819 ornata del titolo di Cattedrale e consociata aeque con quella di Ascoli, a nessuno secondo per la probità dei costumi, la liberalità, la nobiltà d’animo e per le altre virtù si preoccupò più di riuscire utile che di comandare; fra gli altri benefici resta che ad incremento delle Lettere e alla pratica religiosa curò l’istituzione di una “palestra” famosissima ovunque nel 1829 e la provvide di regole sapientissime, finchè non incorse in un gravissimo male, dal quale fu colpito, partito per Nola e lì avendo completato 58 anni, 3 mesi e 7 giorni, così partecipe cordoglio di tutti morì il 2 maggio del 1830); sul bordo di sinistra, in alto del cartiglio “PALLOTTA / FRANC. / 26 / APRILE / 1895”; a matita” (Già trascritta e tradotta dalla cara Prof.ssa GUSTINA SPECCHIO)
“NEMINI PARCAM”
“UNA NON UNI SED OM
NIBUS O(M)NIA. AN(N)O.D(OMINI). 1726”
Lettura e analisi: “Non risparmierò nessuno” – “Non una sola cosa per un solo (Uomo) ma tutte le cose per tutti (gli Uomini) nell’anno del Signore 1726” – Ringrazio la compianta Prof.ssa Giustina Specchio per la trascrizione e traduzione.