Un PRIMO documento storico circa l’esistenza, a CERIGNOLA, di una Cappella del Presepe è rappresentato dalla seguente pubblicazione: ANTONIO GAMBACORTA, Artisti Lucani in Puglia e Pugliesi in Lucania, Galatina, Mario Congedo Editore, 1975, p. 281. La suddetta riporta quanto segue: “Giuseppe Gattini scrive che dal Protocollo notarile di M.A. Sanità, del 1534, fol. 345/ appare che a “Mastro (Altobello) Persio da Montescaglioso e Mastro Sannazaro d’Alessano, scultori fosse accommesso di fare un Presepe a simiglianza di quello di Cerignola; e le spese pagarsi dalla eredità di Don Angelo Spinazzola, pio e facoltoso ecclesiastico […]”. Il Prof. Antonio Gambacorta, che ho avuto l’onore di conoscere, scrive, ancora, che “Interessante poi sarebbe per questo mio studio sapere se il Presepe di Cerignola era anche opera di questi due Maestri scultori” ai quali viene commissionato di fare “un Presepe a simiglianza di quello di Cerignola”, in pietra dipinta, per la Cattedrale di MATERA nella quale è presente e viene ammirato in un’artistica monumentale CAPPELLA del PRESEPE (1).
Mi piace ricordare che fu proprio il compianto e amico Prof. Antonio GAMBACORTA a fornirmi la fotocopia di pagina 281, che ho sopra riportato, della sua pubblicazione. Il 10.12.1979 ero a Foggia, presso la sede della Soprintendenza per i Beni AA.AA.AA.SS. della Puglia (Sezione di Foggia) della quale il Prof. Gambacorta era il Direttore. Trattandosi della sezione di Archeologia e dei Monumenti, la mia presenza era dettata dall’esigenza di fargli presente delle recenti scoperte e segnalazioni. Con il Direttore della suddetta sezione, il Prof. Gambacorta, ci eravamo visti e sentiti parecchie volte, durante l’anno 1979, per avere suggerimenti e consigli sull’allestimento e apertura del Museo Etnografico Cerignolano (1979), puntualmente corrisposto. La notizia sul nostro PRESEPE, quale modello per la realizzazione di uno per la Cattedrale di Matera nel 1534, la pubblicai, per la prima volta, sul quindicinale locale “LA CICOGNA” del 20 dicembre 1980 (2).
Riporto quanto scrive la Dott.ssa CLARA GELAO nel suo intervento: “Altobello Persio e “Chompagni”: I presepi di Matera, Altamura e Tursi con un intermezzo a Gallipoli” (3): “Con uno strumento del notaio Marco Antonio Sanità di Matera del 1534, citato dal Gattini, (39) [nota nel testo] gli scultori Sannazzaro d’Alessano e Altobello Persio di Montescaglioso si impegnavano a realizzare per il Capitolo della Cattedrale di Matera un Presepe (49) [nota nel testo ] “a simiglianza” di quello – purtroppo distrutto da un terremoto nel 1732 – della Cattedrale di Cerignola. Per quel che ne sappiamo, si tratta della prima opera conosciuta di Altobello, nato nel 1507 e quindi all’epoca ventisettenne: uno scultore appartenente ad una prestigiosa famiglia originaria di Montescaglioso – entrata poi a far parte della nobiltà materana – che conta artisti (Aurelio, fratello di Altobello, scultore; Giulio e Domizio, figli di Altobello, rispettivamente architetto-scultore e pittore), letterati (Ascanio Persio) e teologi (Antonio Persio), anch’essi figli di Altobello, nonché giuristi (Orazio Persio, figlio di Giulio) (41) [nota nel testo] […])”.
Altra informazione, ancora, ci viene riferita dalla GELAO: “[…] Un secondo gruppo fa capo, come si è già accennato, al perduto Presepe della Cattedrale di Cerignola cui si rifà quello tuttora esistente della Cattedrale di Matera, modello a sua volta per i Presepi di Altamura e di Tursi […]” (4).
Però va, comunque detto “[…] che del nostro Presepe, nel documento, dal quale viene attinta la informazione, non viene data una esplicita collocazione, tuttavia riteniamo essere nella Chiesa Madre, attuale Cappella della Sacra Famiglia […]” (5). Va anche precisato che, nel 1534, la CHIESA MADRE o CHIESA MATRICE non era CATTEDRALE, come scrive la GELAO (6),dato che Cerignola non era Sede Vescovile, tale lo sarà solo nel 1819 con l’unificazione all’antica Diocesi di Ascoli Satriano, ma era CHIESA NULLIUS e retta da un ARCIPRETE (7).
Il PRESEPE di Cerignola, già presente nel 1534, era composto da figure artistiche: “[…] LE FIGURE DEL NOSTRO PRESEPE ERANO A TUTTO TONDO IN PIETRA DIPINTA. La qualità delle figure singole e l’intera composizione dovevano avere gran pregio perché viene suggerito, come già scritto prima, come modello ad alcuni scultori operanti nel materano […] (8).
Mi lascia perplesso che il PRESEPE fosse andato distrutto a causa del terremoto del 1731, come afferma la Gelao. Certo, il terremoto del 20 marzo 1731 causò danni materiali e vittime (9) nella nostra città, ma non ci sembra che la Chiesa Madre, dove era collocato il PRESEPE, avesse avuto gravi danni. Il maestoso campanile, edificato nel 1599 (10) e le cinquecentesche CUPOLETTE sono rimaste le stesse e non avevano subito danni devastanti. Il Can. LUIGI CONTE scrive a tal proposito che: “[…] Cerignola quasi interamente rovinò, ed in seguito, e precisamente nel 1732, dominante l’Arciprete D. Ilarione Bardi Fiorentino, fu la nostra Chiesa novellamente riparata, perché quasi scrollante pei riprodotti da un altro terremoto […]” (11). Credo, invece, che la scomparsa o la distruzione delle ARTISTICHE FIGURE PRESEPIALI sia dovuta solo ed esclusivamente all’opera vandalica e devastatrice dell’UOMO.
Ci piace riportare, a tal proposito, quanto dei PRESEPI viene scritto nei “Presepi permanenti in Italia (12) per le “[…]PUGLIE – a differenza delle altre regioni la Puglia ha conservato nelle sue chiese numerosi presepi in pietra locale policroma dal XV al XVIII secolo, che fortunatamente, per il materiale impiegato, pesantissimo e murato e quindi di difficile asportazione, son rimasti nella sede originale fino ai nostri giorni. Non deve essere passata sotto silenzio anche la considerazione che la devozione popolare legò ai singoli presepi più tradizioni che determinarono nei secoli la conservazione di questi gruppi. La diffusione dei presepi in Puglia, forse di moda fra il XV ed il XVI secolo, è sbocciata in quei centri urbani in cui erano fiorenti case di famiglie religiose od abitate da facoltosi patrizi ed agiati borghesi. Lo schema dei presepi è pressochè costante e rispecchia esigenze di carattere tecnico: al centro la grotta in pietra contro uno sfondo dipinto od affrescato direttamente sul muro: sulla sommità la città di Betlemme od il castello di Erode, sulle cui balze si adagiano i pascoli pastorizii o discende l’imponente cavalcata dei Magi. Le figure quasi al naturale nei primi piani che si rimpiccioliscono alla sommità, presentano quasi ovunque le stesse caratteristiche ed atteggiamenti. L’artista che con opera diretta e di bottega contribuì a diffondere il presepio nella sua regione, è Stefano da Putignano, vissuto nella prima metà del secolo XVI e di cui si hanno scarsissime notizie biografiche […]”.
Nella mia ricerca, effettuata agli inizi degli anni ’80, trovai una notizia tratta da una fonte archivistica, consultando il PRIMO VOLUME dei Registri dei BATTEZZATI a partire dal 1565 fino al 1593, purtroppo con alcune lacune; nello stesso Volume sono annotati anche i MATRIMONI. Sono i volumi appartenuti all’unica PARROCCHIA esistente nel XVI secolo a Cerignola, dedicata a “SAN PIETRO APOSTOLO”, conosciuta come Chiesa Madre o Chiesa Matrice (13). Trascrivo la notizia perché la ritengo interessante, come le altre che riporterò, pubblicandole per la prima volta. È un ATTO di BATTESIMO: “eadie detto (17 febraro 1566) – Nardo Angelo persio, figlio de fran(cis)co de albano fo battizato p(er) d(onno) fran(ces)co Capello il c(om)pare fo Gio(vanni) de Andria”.
Quando rintracciai e trascrissi questo documento, ebbi modo di ricollegarlo al documento (fotocopia) che il Prof. Antonio Gambacorta mi aveva segnalato e dato nel 1979, come già riportato sopra. I nomi e cognomi riportati nell’Atto di Battesimo mi incuriosirono. Iniziai ad analizzare e cercare un nesso logico dei personaggi riferiti, avanzando, così, delle legittime ipotesi. Il cognome “PERSIO” non è un cognome cerignolano e ciò è constatabile con la consultazione del PRIMO VOLUME che contempla gli ATTI di BATTESIMO e di MATRIMONIO dal 1565 al 1593. Il solo riscontro è nell’atto sopra riportato. Ora, quindi, dall’ATTO rileviamo che NARDO (Leonardo) PERSIO di ALBANO, era figlio di Francesco PERSIO. Posso ipotizzare che Francesco si fosse trasferito dal suo paese originario a Cerignola, e non conosciamo quali fossero stati i motivi, forse di lavoro. Nell’atto non viene riportato il nome e cognome della moglie, se nativa di Cerignola o di altra città. Francesco, nativo di Albano di Lucania (PZ) della Basilicata, era un parente dello scultore ALTOBELLO PERSIO nato a Montescaglioso, nel 1507 (14), in Provincia di Matera (Basilicata) ? Ancora, possono esserci stati dei collegamenti per la realizzazione del nostro PRESEPE ancor prima del 1534 ? Certo è che Leonardo e Francesco PERSIO non li riscontreremo più sui nostri REGISTRI di Battesimo e di Matrimonio fino alla fine del CINQUECENTO. Aggiungo che il cognome PERSIO, nel tempo, si trasforma anche in nome, perché? C’è un motivo ben preciso? Ed è il caso di un atto di battesimo tratto dallo stesso volume: “Libro d(e) L’Anno 1575 nel / quale se annotano tutti / quelli se Battezano / nella N(ost)ra maggio / re Ec(clesi)a de San’ / pietr(o) della / Cirig(no)la” – “ea die detto (2 Ottobre) / Se Batizo Ang(e)lo Salvator(e), figlio à m(agnific)o Gio(vann)e Jannello, lo Battizo do(nno) pietr) Jac(ov)o de Salvo, lo Compar(e) fo m(agnific)o persio de bufis” (15).
Ci chiediamo, come mai nella rinomata e antica FAMIGLIA BUFO entra questo nome che non è autoctono? Prendo atto che nel suddetto periodo, dalla lettura di questo PRIMO VOLUME consultato, a Cerignola vi fosse una piccola comunità di residenti provenienti dalla Lucania. Tale dato va preso in considerazione. Ad esempio, in diversi riferimenti vengono fatti i nomi di cittadini provenienti da altri paesi della LUCANIA, ad esempio da MONTEPELOSO. E per terminare questa parte leggiamo, sempre nello stesso VOLUME, quanto segue: “Libro nel quale se Battezzano / et A(n)notano in questo p(rese)nte Anno / nella n(ost)ra Maggio(e) Ecc(lesi)a 1572” – “Lo Mese de maggio Adi 4 detto / Se Battizo gio(vanni) michele figlio de Cola nepote de Michele lo battizo do(nno) pietro Jac(ov)o de Salvo lo Compar(e) fu pietro Ang(e)lo de monte schagliuso” (16). Anche questa testimonianza ci incuriosisce. È lo stesso luogo di provenienza dello scultore ALTOBELLO PERSIO.
Ci spingiamo oltre. Il nome ALTOBELLO viene citato, più volte, nello stesso PRIMO VOLUME. Anche questo nome, nonostante lo troviamo ripetuto in più ATTI, non è un nome autoctono. Anche questa volta ci chiediamo se vi è un nesso con lo scultore di Montescaglioso, ALTOBELLO PERSIO ? Voglio riportare i vari Atti di BATTESIMO in ordine cronologico, nei quali in due di questi viene riportato come “COMPARE”:
– “ea die detto (20 aprile 1572) – Se Battizo Diana figlia de altobello sp(inaczo)la la battizo do(nno) franc(esc)o fer(randi)na lo Compar(e) fu m(agnific)o Liberatore abruzese”,
– “Adi 12 detto (dicembre 1572) – Se Battizorno Camillo et paula figly de Altobello de Andretta, li battizo do(nno) nardo Sanzoya li Comoar(i), forno, Ang(e)lo de S(an)to Ang(e)lo, l’uno et l’altro Cola de sca(n)no”;
– “ea die detto (9 gennaio 1575) – Se Battizo Cipriano, figlio di altobello Sp(inazo)la lo battizo d(onno) franc(isc)o fer(randi)na lo Compar(e) fo [manca]”;
– “Adi 13 detto (dicembre 1576) – Se Battizo lonardo figlio de altobello de andretta, lo battizo do(nno) fran(cis)co fer(randi)na lo Compar(e) fo Carlo giordano”;
– “Lo Mese de X(m)bre 76 à 16 detto – Se Battizo Lonardo figlio de Altobello lo battizo lo S(ignor) Arcip(re)te d(onno) Lonardo de Leo, lo Compar(e) fu Ant(oni)o de ruo”;
– “eadie detto (9 gennaio 1581) – Se Battizo Lonardo figlio de ger(onni)mo de acqua via lo battizo D(onno) fabritio Jannello lo Compar(e) altobello Sp(inazo)la”:
– “Adi x d(e)tto ( 10 gennaio 1581) – Se Battizo Camilla figlia de altobello de Andretta la battizo D(onno) fabritio Jannello lo Compar(e) Jacobo azarito di Sca(n)no”;
– “Adi 25 d(e)tto – Se Battizo Lonarda figlia de oratio de lonardo fornar(o) la battizo D(onno) fran(es)co fer(randi)na lo Compar(e) fo bartolomeo de altobello sp(inazo)la”;
– “Luglio à di 2 1583 – Se Battizo Camilla figlia di Altobello spinazola la battizo D(onno) fran(ces)co fer(andi)na lo Compar(e) Salvator(e) Sanzoya”;
– “Adi 17 detto (novembre 1583) – Gio(vanni) thomaso figlio de Altobello dello monaco fo Battizato p(er) D(onno) Nardo Costanza lo Compar(e) fo Camillo bufo”;
– “Giugno 1584 à i 3 – Giulio Cesare figlio de Altobello di Andretta lo battizo il R(everend)o D(onno) fabritio Jannello lo Compar(e) fo Antonio di Sca(n)no abruczese”;
– “Adi 18 detto (novembre 1593) – Gio(vanni) thomaso figlio di bartolomeo altobello fo battizato p(er) d(onno) donato fontana. Il c(om)pare fo Vito Sforza”.
Abbiamo riscontrato, sempre per il nome ALTOBELLO, nello stesso VOLUME i seguenti ATTI di MATRIMONIO:
– “eadie d(e)tto (20 maggio 1569 – Altobello de Andretta co(n) Antonia de monte nigro sono sposati p(er) D(onno) fran(cess)co zibello”;
– “Adi 28 detto (maggio 1581) – Cibello co(n) Alta bella de ma(n)na sono sposati p(er) D(onno) mattheo Saracino”;
– “Anno 1585 Ge(n)naro à 12 – Donato musagna co(n) Gra(tia) de altobelli d’andretta sono stati sposati (er) D(onno) nando guglialmo”;
– “Adi 9 d(e)tto (febbraio 15885) – gio(vanni) Batt(ist)a al(i)as garofalo de rutigliano co(n) Diana d’altobello sp(inazo)la sono stati sposati p(er) D(onno) fran(ces)cofer(andi)na”.
Prendiamo in esame gli altri documenti dove si fa esplicita menzione della presenza della CAPPELLA del PRESEPE nella CHIESA MADRE “SAN PIETRO APOSTOLO”:
– Un secondo documento è del 1580. Si tratta della Visita Apostolica del Vescovo di Melfi e Rapolla, Mons. Gaspare Cenci, inviato dal Papa Gregorio XIII. E’ una visita che sa di “inquisizione” dato che doveva accertare il “malessere” che regnava nella Chiesa ufficiale di Cerignola (17). Della Visita che fu effettuata nella Maggiore Chiesa di San Pietro Apostolo, il 6 novembre del 1580, il Prof. Roberto Cipriani, traduce il documento in italiano dal latino e scrive, tra l’altro, quanto segue: “[…]: fu anche ordinato che fosse rimossa la sepoltura che è sotto l’altare della cappella del presepe entro sei mesi e frattanto non vi si seppellisse nessuno […]” (18).
– Un terzo documento, molto più vicino a noi, risale al 1840. E’ un documento, datato 1° Febbraio 1840, a firma di due cerignolani, l’Architetto Teodosio di Bisceglia e il supplente D. Antonellis, in cui viene riportata una descrizione della Chiesa Madre ovvero della Chiesa Parrocchiale di San Pietro Apostolo. Dello stesso documento riportiamo quanto segue: “[…] Nel muro a destra della divisata nave maggiore si veggono ricacciate tre altre Cappelle, la prima dedicata a S. Trifone, la seconda settoposta ad un grande arco fregiato all’intorno cui varj emplemi, e de’ 4. Profeti maggiori, con altare di marmo, pavimento di rigiole ben formato, e nicchia con statue di legno rappresentante la Sagra famiglia […]” (19).
Con questa ultima parte terminiamo l’argomento in oggetto. Di questa ulteriore “PERLA” , e non l’ultima, incastonata nell’antica CHIESA MADRE, abbiamo cercato di evidenziarne la PREGEVOLEZZA e RAFFINATEZZA dei vari COMPONENTI ARTISTICI: STUCCHI, MARMI ed ELEMENTI ARCHITETTONICI. Invitiamo tutti a visitare la Chiesa Madre e nello specifico la BELLA ed ARTISTICA CAPPELLA della SACRA FAMIGLIA (1794), già CAPPELLA del PRESEPE (1534). Sarebbe auspicabile, altresì, che l’allestimento dell’annuale e tradizionale PRESEPE non venga allestito nella suddetta CAPPELLA ma in altra parte idonea della Chiesa, per preservarla e per lasciare al VISITATORE, proprio nei giorni festivi dedicati al NATALE, di poter AMMIRARE, OSSERVARE, STUDIARE, APPREZZARE e soprattutto RISCOPRIRE la BELLEZZA ARTISTICA della CAPPELLA in oggetto, nell’antica CHIESA MADERE o MATRICE “San Pietro Apostolo”, oggi “San Francesco d’Assisi”.
Colgo l’occasione per ringraziare l’attuale Parroco della Chiesa Madre, Sac. Giuseppe Gaeta, per la sensibilità culturale e la disponibilità, manifestatami in più occasioni, nell’autorizzarmi ad effettuare gli scatti fotografici della Cappella.
Cerignola, 4 Gennaio 2022 Matteo Stuppiello
Bibliografia e Note
(1) – ANTONIO GAMBACORTA, Artisti lucani in Puglia e pugliesi in Lucania, in “Giacomo Racioppi e il suo tempo”, Galatina Congedo Editore, 1975, p. 281.
(2) – MATTEO STUPPIELLO, Storicità di un nostro Presepio”, in “LA CICOGNA” – Quindicinale di vita cerignolana, ANNO III, n. 8, 20 Dicembre 1980, p. 12.
(3) – CLARA GELAO, Altobello Persio e “Chompagni”: i Presepi di Matera, Altamura e Tursi con un intermezzo a Gallipoli, in CLARA GELAO – BIANCA TRAGNI, Il Presepe Pugliese arte e folklore – Prefazione di Francesco Sisinni, Mario Adda Editore, Bari, Milano, 1992, p. 63.
(4) – CLARA GELAO, Il Presepe Pugliese, in CLARA GELAO – BIANCA TRAGNI, Il Presepe Pugliese e folklore.., op. cit., p. 24.
(5) – MATTEO STUPPIELLO, Storicità…, op. cit.
(6) – CLARA GELAO, Il Presepe pugliese…, op. cit., p. 24.
(7) – GIOVANNI SODO, Notificazione al Clero ed al Popolo delle due Diocesi, Napoli, 1919, p. 1.
(8) – MATTEO STUPPIELLO, Storicità…, op. cit.
(9) – Per il TERREMOTO del 20 marzo del 1731 si veda la bibliografia riportata in MATTEO STUPPIELLO, Storia di Tressanti, – Tipografia “Iprimatur Group srl”, via Barletta, I Traversa C.da S. Tommaso, sn – San Ferdinando di Puglia (Bt), pp. 18-20, Note nn. 143-144.
(10) – MATTEO STUPPIELLO, Il bel Campanile in tufi di calcarenite di Canosa di Puglia, della Chiesa Madre ricostruito nel 1599, Cerignola, 11 Marzo 2020 – www.archeoclubcerignola.com.
(11) – LUIGI CONTE (Sac.), Memorie filologiche sull’antichità della Chiesa di Cerignola precedute da un breve cenno storico, topografico, genealogico della stessa Città, Napoli, Tipografia di Gaetano Cardamone, 1857, p. 37.
(12) – Come si costruisce il Presepio, Quarta edizione – Sesto Migliaio. A cura dell’Associazione Italiana del Presepio, ROMA, 1972, p. 233. Colgo l’occasione per ringraziare, con profondo affetto, il compianto amico e socio delle nostre Istituzioni Culturali, l’Ins. GIUSEPPE FATONE per avermi fornito agli inizi degli anni ’70, fotocopie della suddetta pubblicazione, in quanto iscritto all’Associazione Italiana del Presepe. Fu Presidente dell’Azione Cattolica Diocesana e promotore dell’allestimento annuale del PRESEPE nella Sede dell’Azione Cattolica in Piazza Duomo, n. 22/A e, per alcuni anni, anche nella ampia Piazza Duomo, antistante la CATTEDRALE “San Pietro Apostolo” – Duomo “TONTI”. Veniva coadiuvato da diversi giovani, coinvolti nella progettazione, preparazione e allestimento del PRESEPIO.
(13) – ARCHIVIO PARROCCHIALE “SAN PIETRO APOSTOLO” – CATTEDRALE DUOMO “TONTI”. “ARCHIVIO PARROCCHIALE 1569” – Il Primo Volume reca sul dorso, scritto in originale: “Nati / 1569 / I”. Più giù vi è una targhetta cartacea incollata scritta con la biro nera: “BATTESIMI / E / MATRIMONI / DAL / 1565”. Preciso che i BATTESIMI registrati iniziano a partire, dal 1565, 1566 salta al 1569, per arrivare al 1584, segue un vuoto per ripartire dal 1593, ultimo anno del volume. Colgo l’occasione per ingraziare Don PIO CIALDELLA, PARROCO della CATTEDRALE “SAN PIETRO APOSTOLO” – DUOMO “TONTI” per avermi dato la possibilità di consultare, trascrivere e pubblicare, tali documenti, sin dagli inizi degli anni ’80. La ricerca la effettuai presso la “CANONICA”, ubicata in Piazza Duomo 22/A, della PARROCCHIA, sopra indicati, dove, allora erano custoditi in un unico ARMADIO tutti i volumi di NASCITA-BATTESIMI-MATRIMONI-CRESIMA-MORTE.
(14) – CLARA GELAO, Il Presepe Pugliese…, op. cit., 20.
(15) – ARCHIVIO PARROCCHIALE “SAN PIETRO APOSTOLO” – CATTEDRALE DUOMO “TONTI”…, op. cit.
(16) – Ibid.
(17) – ARCHIVIO SEGRETO VATICANO – ROMA “Visita Apostolica – Cerignola (Nullius) / 1580 / 12 Luglio / 17 Novembre – Nullius / Ihs – Visitatio Terre / Cirignola” – “Visitatio facta per Ill(ustrissimun) et R(everendissi)mum D.D / Gasparem Cincium Romanum U(triusque) I(uris) D(octorem) Ep(iscop)um Melphien(sem) et Rapollen(sem) de / Ordine S(anctissi)mi D(omini) N(ostri) D. Gregorij / Divina providentia pp. / XIIJ in t(er)ra Cirignola / nullius Dioc(aesis) de’ an(n)o 1580” – Coll. Congr. Conc. Cerignola.
(18) – “La Visita Apostolica del 1580 a Cerignola” – “Relazione a cura di Roberto CIPRIANI, con la collaborazione di Michele PAFUNDI”, in “CERIGNOLA ANTICA” – Tre convegni storici in piazza, Edizioni della Società Studi Storici “Daunia Sud”, Cerignola – 1979, Tipografia MIULLI, San Ferdinando di Puglia, p. 104; L’amico Prof. ROBERTO CIPRIANI, che aveva rintracciato il suddetto documento nella prima metà degli anni ’70, mi fece dono, nello stesso periodo, di una copia fotostatica con la puntuale trascrizione. Nell’ultima pagina viene riportato quanto segue: “Lectio a cura di Roberto Cipriani / con la collaborazione di Michele Pafundi / 29. XII. ’75. Inoltre mi faceva dono della fotocopia tratta dal Documento in originale. Ancora mi consegnava una fotocopia della relazione: “LA VISITA APOSTOLICA DEL 1580 A CERIGNOLA”, nell’ultima pagina scritto: “(Relazione a cura di Roberto CIPRIANI, con la collaborazione di Michele PAFUNDI)”. Pubblicata per la prima volta: “Relazione apostolica del 1580 a Cerignola” a cura di ROBERTO CIPRIANI, con la collaborazione di MICHELE PAFUNDI, in “CERIGNOLA ANTICA – Tre convegni storici in piazza” – Edizioni della Società Studi Storici “DAUNIA SUD” – I – Cerignola – 1979, “SECONDO CONVEGNO / 1975”, San Ferdinando di Puglia, 1979, pp.103-111; si veda MATTEO STUPPIELLO, La Chiesa di Cerignola dal sec.XII al sec. XIX, in SALVATORE DELVECCHIO – MATTEO STUPPIELLO, A S.E.Mons. Vincenzo D’Addario Vescovo coadiutore delle Diocesi di Ascoli satriano e Cerignola nel Suo Ingresso a Cerignola, 29 giugno 1986 Festa dei SS. Pietro e Paolo App.”, San Ferdinando di Puglia, 1986, pp. 5-8; [MATTEO STUPPIELLO], La chiesa del Purgatorio…, op. cit., p. 166. Si veda MATTEO STUPPIELLO, Un raro documento: L’elenco dei benefattori defunti della maggiore Chiesa di San Pietro Apostolo di Cerignola ai quali venivano celebrate le messe in tutto l’anno (secc. XVI-XVII) – I, San Ferdinando di Puglia, 13 Dicembre 2018.
(19) – ARCHIVIO CAPITOLO CATTEDRALE – CERIGNOLA – L’Architetto Teodosio di Bisceglia riporta la descrizione della Cattedrale di Cerignola il 1 febbraio 1840, in “STATO DIMOSTRATIVO dell’intera rendita del Capitolo, ed uso di esse trasmesso da Monsig. Vescovo”, Roma, 1840, Stamperia della RC.A., p. 31. La citazione è incompleta, in quanto del documento a stampa mi furono dati in fotocopia solo pochi fogli e senza il titolo completo. Chi mi fece le fotocopie e me ne fece dono fu don Antonio Occhionegrelli, nel 1974, allora Cancelliere Vescovile. È possibile ricavare altri dati, sia dalle fotocopie che dai fogli trascritti da me, ovvero che il titolo della pubblicazione è il seguente: “Sagra Congregazione del Concilio Erogationis Redditum Per il Rmo Capitolo Cattedrale di Cerignola Contro Monsignor Illmo, e Rmo Javarone / Vescovo di Ascoli e Cerignola / Rispettosa Memoria / Con Sommaria annessa / Per la Congregazione del giorno / 11 Luglio 1840: Nella Stamperia della RC.A.” Precisiamo che “RIGIOLE” riportate nel documento sono le belle RIGGIOLE MAIOLICATE napoletane.
Le foto realizzate da Michele Divito, per conto delle nostre Istituzioni Culturali, riguardano l’interno della Cattedrale di Matera, nello specifico la Cappella del Presepe (sec. XVI).
Su invito del Sig. Pasquale Seccia, amico di Michele Divito, ci siamo recati il 9 agosto 1997 presso la Città di Matera, ospiti di un suo cugino, e nell’occasione, abbiamo visitato di Sassi di Matera, i Monumenti Storici tra i quali la Cattedrale con la Cappella del Presepe (sec. XVI), a noi già nota.