Ora passiamo all’analisi STORICA. Dobbiamo far coincidere, per quel che è possibile, le varie tessere di un mosaico del quale purtroppo numerose sono andate perdute per sempre e come al solito dobbiamo attenerci ai pochi documenti superstiti.
Iniziamo con un primo documento. Il CAN. LUIGI CONTE (4) in una sua pubblicazione (5) scrive: “[…] Della nave oscura, che fiancheggiava la nave maggiore secondo l’antico sistema Chiesastico, rimane appena qualche segno dell’antico lastricato che si è scoperto alla profondità di circa quattordici palmi dall’attuale pavimento. In una porzione di quel sito si è costruita una Cappella intitolata al Crocifisso, alla quale dà luce un finestrino, ed all’altra in fondo dedicata alla Vergine di Ripalta, ora affidata ai Confratelli del Santissimo […]”.
Un altro documento del XIX secolo a firma dell’Architetto Teodosio di Bisceglia, redatto nel 1840 (6), nell’effettuare la descrizione architettonica della Chiesa Madre, a riguardo della nostra CAPPELLA riporta quanto segue: “[…]Io qui sottoscritto Architetto di questo Comune di Cerignola, certifico, come dietro richiesta fattami dal Rev. Canonico Signor Matteo Petrolla e c. onde descrivere la Chiesa Cattedrale, personalmente mi sono ivi conferito, ed ho ravvisato quanto segue.[…] 5 Nel muro a sinistra di questa 2. Navata, si ravvisa un vano con porta ben formata, la qual col mezzo di 4. Gradini di pietre viva, da l’ingresso all’antico Cimitero, la di cui parte anteriore è diruta, a causa delle fabbriche dè proprietarii limitrofi, che le hanno demolite, e la parte posteriore è coltivata a piccolo giardino. Nel mezzo dello stesso muro, e precisamente nel punto di rincontro all’arco su cui poggia l’organo ben formato, si osserva una Cappella di palmi 12. per 9. Dedicata al SS. Crocifisso le di cui mura sono coverte di stucco ben lavorato, e nel mezzo è situato l’altare di tufo, anche coverto di stucco. […]”. La CAPPELLA del CROCIFISSO, per intero, occupa uno spazio che interessa il giardino retrostante e non lascia intravedere nessun elemento litico, architettonico o altro, che ci possa aiutare nella ricerca. Dalla relazione si evince che le “mura sono coverte di stucco ben lavorato” e non solo e “l’altare di tufo anche coverto di stucco”. Quindi quattro erano le CAPPELLE impreziosite da STUCCHI: in tre si possono ancora oggi ammirare quella del CORPO DI CRISTO (poi Madonna delle Grazie), quella del PRESEPE, quella del MONTE DI PIETA’ (la Cappella Caracciolo) e del CROCIFISSO (dove gli stucchi mancano); tutte e quattro già presenti nel XVI secolo.
Abbiamo motivo di ritenere che la CAPPELLA del CROCIFISSO doveva essere presente sin dal XIV-XV secolo, probabilmente ricostruita o ristrutturata nel ‘500. Infatti riportiamo un interessante documento che fa chiarezza su quanto sosteniamo. Dal “Libro delli Benifattori…” fatto compilare dall’Arciprete Nullius “D.Gio. Jacomo / de Martinis…nell’anno della Salute 1593 / […]” (7) riporta l’elenco delle MESSE da celebrare nella CHIESA DI SAN PIETRO, in tutto l’anno, in suffragio dei DEFUNTI BENEFATTORI DELLA MEDESIMA CHIESA; tutte PERSONALITA’ che a vario titolo hanno effettuato grossi lasciti alla CHIESA DI SAN PIETRO APOSTOLO DI CERIGNOLA nei vari SECOLI, infatti i nomi più antichi rimandano al XIII fino al XVI secolo.
Ma veniamo al Documento: “[…] DIE VENERIS – M(iss)a in albis Io(anne) Sacco. – 1. M(iss)a p(ro) D(omi)no Io(an)ne Caracciolo. – 2. M(iss)a p(ro) Comite Leonardo Caracciolo. – 3. M(iss)a p(ro) Comitessa Diana Cantelma. – 4. M(iss)a p(ro) Comitessa Catherina m(ari)a de Virg(ine). – 5. M(iss)a p(ro) Comitessa Clara M(iss)a de cru(ce) in cap(pell)a. – […] 7. M(iss)a p(ro) Bona Albanese M(iss)a de cruce. -[…] 12. M(iss)a p(ro) Andriella cu(m) c(ommemoratio)ne S(ancta) cru(ce). […]”. “[…] Mense Maii: […] – 18. Laura uxor Ant(on)ii Cicelle in die S(anc)tae crucis. -19. Angelus et Lactantius de Leo in die s(anc)tae Crucis. […]” (8).
Facciamo un po’ di chiarezza. Troviamo conferma che nel ‘500 era già presente la CAPPELLA della CROCE. Aggiungiamo che la Festività della SANTA CROCE doveva essere motivo di forte devozione nella nostra CHIESA MADRE se veniva scelta per celebrare le Sante Messe di suffragio di defunti come abbiamo potuto leggere. Inoltre poniamo all’attenzione dei lettori l’ampia Relazione prodotta in seguito alla Visita Apostolica, voluta dal Papa Gregorio XIII effettuata alla nostra Chiesa, nel 1580, da Mons. GASPARE CENCI, Vescovo di Melfi e Rapolla, per il disordine morale e materiale che regnava: nell’elenco dei giorni che venivano considerati festivi tra l’altro vi era il 3 maggio, Festività della SANTA CROCE (9).
Torniamo all’elenco delle Messe in suffragio dei Defunti. I nomi sono quelli dei FEUDATARI di Cerignola: MARINO CARACCIOLO (10) del SOLE e la moglie CHIARA de ATTENDOLO SFORZA (11), Conti di Sant’Angelo (de’ Lombardi) e Cerignola sin dal 1427, il Feudo lo ebbe dal fratello SERGIANNI CARACCIOLO del SOLE. La Contessa CHIARA de ATTENDOLO SFORZA la troviamo di nuovo menzionata nel suddetto “Libro delli Benifattori” (12) “[…] DIE SATURNI – […] – 2. M(iss)a de S(anc)ta Mar(i)a in S(anc)ta Lucia p(ro) Comitissa Clara. […]”. Nel 1471 la Contessa risulta deceduta. Fu una Benefattrice nel campo religioso e questo lo riscontriamo in una Pergamena del XV secolo per un lascito molto generoso e pensiamo che anche per questo motivo viene annoverata nel suddetto “Libro” e che soprattutto nella Cappella della Santa Croce le venivano celebrate le Sante Messe sull’Altare PRIVILEGIATO e solo a Lei, in seguito stigmatizzato dal Papa Gregorio XIII nel 1583 ed infine esteso a tutti i Defunti come voluto dal CAPITOLO CATTEDRALE e confermato da Papa Gregorio XVI nel 1839 come viene sancito nell’iscrizione già riportata.
I FEUDATARI riportati nel suddetto “elenco” sono :
- SERGIANNI CARACCIOLO del SOLE (feudatario dal 1418) e la moglie la Contessa CATERINA FILANGIERI.
- MARINO CARACCIOLO del SOLE” (feudatari dal 1427) e la moglie la Contessa CHIARA de ATTENDOLO SFORZA.
- LEONARDO CARACCIOLO del SOLE 1° (feudatario dal 1467) e la moglie la Contessa DIANA MARIA CANTELMO.
Nel 1583 finisce la dinastia dei CARACCIOLO del Sole in quanto i coniugi il Conte CARLO CARACCIOLO marito della Contessa ANNA DE MENDOZA ebbero solo due figlie CATERINA ed ISABELLA: la prima sposerà ETTORE PIGNATELLI Duca di Monteleone, la seconda ANDREA MATTEO ACQUAVIVA Principe di Caserta.
Ma torniamo alla CAPPELLA in oggetto. Nel XVII secolo non abbiamo notizie. Nel successivo secolo, il XVIII abbiamo una testimonianza documentale e cioè “IL CATASTO ONCIARIO DI CERIGNOLA” del 1742 dove leggiamo: “CCCLXXII – Loreto Battaglino M(aestr)o Muratore d’anni 35 – Felice Battaglino F(rate(ll)o Murat(re)e d’anni 23 – Anna Franco Moglie d’anni 28 – Nicola figlio d’anni 6 – Michele figlio d’anni 8 – Pascale figlio d’anni 3. Testa onc(e) 1 – Industria onc(e) 12 – Industria di Felice onc(e) 12. Abita à Casa propria, consistente in due membri sottani sita nell’Orto del Carmine, attaccata con quella di S(an)to Specchio, sopra della quale vi sono de’ peso annui d(ocat)i trè, e gr(an)a quaranta cinque cioè d(ocat)i uno e gr(an)a venti il suolo al Convento del Carmine , e d(ocat)i due e grana venti cinque alla Cappella del SS.mo Crocifisso p(er) Capitale di d(ocat)i venticinque” (13). Del secolo successivo ne abbiamo già parlato.
Nei restauri dal 1977 in poi, tutta la Chiesa subì numerosi restauri. Voglio riportare alcune testimonianze marmoree con le relative ISCRIZIONI che volevano ricordare ai posteri i benefattori: si tratta delle BALAUSTRE marmoree che davano l’accesso alla CAPPELLA del SS.mo CROCIFISSO con le seguenti iscrizioni: – la Balaustra posta a destra: “A Devozione ROSARIA BANCONE fu ANTONIO anno 1942”; – la Balaustra posta a sinistra: “A Devozione MARIA PREZIUSO fu VINCENZO Anno 1942”. La data ci riporta ai restauri (14), molto discutibili, effettuati dal Parroco d. Salvatore Moccia (14).
Cerignola, 12 settembre 2016 Matteo Stuppiello
Cerignola – CHIESA MADRE – Parrocchia “San Francesco d’Assisi” – Rione TERRA VECCHIA – Lo STEMMA DELLA FAMIGLIA CARACCIOLO – Vedi Nota (10) – Foto Matteo Stuppiello 15.12.1982.
ARCHIVIO SEGRETO VATICANO – “Libro dei Benifattori…” – Vedi Nota (7-8).
Si veda anche:
- LA CAPPELLA DELLA SANTA CROCE O DELLA CROCE O DEL SS.MO CROCIFISSO NELLA CHIESA MADRE – PRIMA PARTE
- L’ARTISTICO CROCIFISSO LIGNEO POLICROMO DEL ‘400 ORA NEL DUOMO – TERZA PARTE