Le notizie sulla FAMIGLIA CAPUTI sono poche e frammentarie. Registriamo la presenza del succitato cognome sin dal XVII secolo, con il nostro Fr. PIETRO PAOLO CAPUTI. Nel XVIII secolo riscontriamo la presenza di altri componenti della stessa Famiglia. In passato era molto diffuso riportare i cognomi delle stesse persone in maniera variegata nelle loro lettere finali, come ad esempio “CAPUTI” o “CAPUTO”.
Riportiamo un ATTO di MORTE:
– “Adì 12 Giugno 1742 – È morto Tommaso Caputo di Cirignola et hà ricevuto li Santissimi Sacramenti per mano del Parroco D. Lonardo de Rossis, e si è sepelito nella congregatione de Morti per esser stato Fratello era d’anni 87 circa”. (1).
– “Adì 25 novembre 1781 – Pietro di Federico di Castelgrande marito di Catarina Caputo di Giuseppe è passato all’Eterni riposi con aver ricevuto tutti li Santissimi Sagramenti da me Parroco D. Michele Battaglino era d’anni 50: in circa e si è Sepelito nella Venerabile congregazione della morte” (2).
Nella Chiesa di Sant’Agostino registriamo essere stata seppellita una defunta Caputi:
– Il 17 Agosto 1762 Vita Maria Caputo, Moglie di Domenico Antonio Curcio (3).
Riportiamo, altresì, il decesso di “Don Santo Caputo”, Sacerdote di anni 60 circa (4), il 15 Gennaio 1779, seppellito nella Chiesa Madre; quindi nato nel 1719.
Sempre restando nel secolo XVIII, rileviamo dal Catasto Onciario (5) del 1742 la presenza di sei nuclei famigliari registrati con il cognome CAPUTO: Antonio, Domenico, Felice, Giovanni , Giuseppe e Nicola. Riportiamo le relative SCHEDE:
-“XVI – Antonio Caputo Bracciale, d’anni – 41, Agnesa Schifo Moglie d’anni – 33, Giovanni Figlio d’anni – 2. Testa duc(ati) 1 – Industria – onc(ia) 12: – Abita in Casa del’Ospidale di Cirignola ne paga annui carlini quindeci” ,f. 282;
“LXXI – Domenico Caputo Bracciale d’anni – 58, Grazia Longa Moglie d’anni – 46. Testa duc(ati) 1 – Industria onc(ia) 12: – Abita nella Casa d(e)l Convento d(e)l Carmine sita nel Borgo, questa giusta quella del Rev(erendo) D(o)n Giovanni de Martinis, pagandone de’ fitto D(ucat)i cinque – Dippiù tiene in affitto d(a)l Rev(erendo) D(o)n Giovanni de Martinis un’altra Casa in nome e parte di Michele La Croce Reg(i)o Compassatore Apruzese, sita nella Strada del Purgatorio, attaccata a Ill(ustre) Barone , pagandone d’affitto d(ocat)i otto grani trenta trè. 3. Possiede un somaro de fatiga stimata di rendita carlini tredeci, sono onc(ia) 12. 5 – Sono in tutto onc(ia) 14:5”, f. 306;
“CCXVII – Giovanni Caputo Bracciale d’anni – 36, Anna Maria Franceschina Moglie d’anni – 28, Salvadore figlio d’anni – 8, Vit’Antonia figlia d’anni – 8, Sabbina figlia d’anni – 5, Anna M(ari)a d’anni – 2 – Testa duc(ati) 1 – Industria – onc(ia) 12:. – Abita in Casa d(e)l Mag(nifi)co N(otar)o Giosafatta Coccia, pagandone di fitto d(ucat)i quattro”, f. 341;
“CXXXIII – Felice Caputo d(e)l q(uonda)m Tomaso Canteniero d’anni – 41, Domenic’Antonia Cannone Moglie d’anni – 30, Michele figlio d’anni – 6, Rosa figlia d’anni – 9, Chiara figlia d’anni – 4, Veneranda figlia d’anni – 2. Testa duc(ati) – 1 – Industria – onc(cia) 12: – Abita nella Casa d(e)l Rev(erendissim)o Capitolo pagandone di fitto d(ucat)i quattro e mezzo”, f. 324;
“CCXXXIX – Giuseppe Caputo Barbiere d’anni – 52, Barbara Lincata Moglie d’anni – 36 – Testa duc(ati) 1 – Industria – onc(ia) 14. Abita nella Casa d(e)l Rev(erendo) D(o)n Giovanni de Martinis pagandone di fitto d(ucati) tré. Tiene in affitto una Bottega p(er) uso d(e)l suo Mestiere d(e)l Rev(rendissim)o Capitolo pagandone di fitto d(ucat)i quattro, e mezzo”, f. 349;
“CCCLX – Nicola Caputo M(ast)ro Falegname d’anni – 34, Carmina Labbia Moglie d’anni – 36, Giuseppe figlio d’anni – 12, Pasquale figlio d’anni – 9, Vincenzo figlio d’anni – 2, Chiara figlia d’anni – 7, Preziosa figlia d’anni – 4. Testa d(ucat)i 1 – Industria – onc(ia) 14. Abita nella Casa di Carmine Pignataro pagandone di fitto annui d(ucat)i sei”, f. 385.
Abbiamo motivo di credere che proprio quest’ultimo, Nicola Caputo era tra i 37 firmatari CONFRATELLI della CONGREGA di MARIA SS:MA ASSUNTA in CIELO, che il 15 gennaio 1741 firmarono un importante documento (CONCLUSIONE) dell’ASSEMBLEA nel quale veniva deciso di voler costruire la CHIESA dedicata alla VERGINE, loro TITOLARE (6).
Passando al secolo successivo, il XIX, registriamo la presenza di altri componenti con lo stesso cognome. Risultano inumati nella Chiesa del Purgatorio, perché facenti parte della Venerabile Arciconfraternita della Morte, in essa officiante. Era la Confraternita chiamata con l’appellativo dei “NOBILI”, della quale facevano parte le Famiglie più abbienti e di prestigio nella società. Nel caso specifico del nucleo famigliare del Chirurgo Sante Caputi (come vedremo appresso) il quale affronta un interminabile ed immenso DOLORE per la perdita di tre figli: Pasquale di 9 anni, Felicia di anni 2, in tenerissima età, Teresa di 25 anni celibe e della moglie Maria Tannoja di anni 40. Per tutti e quattro vi è l’appellativo di DON e DONNA, in segno di prestigio e di notorietà.
– “A dì 3 settembre 1801 (f. 1) – [Ter]esa Sardone di questa Città Moglie del fu Vito Caputi di anni 30, ricevuti i Sacramenti da D. Nicola Caradonna si è addormentata nel Signore e nella Venerabile Congregazione sotto il titolo della Morte è stata tumulata” (7).
“A di 30 Gennaio 1807 (f. 114) – Pasquale figlio di D. Sante Caputo, e di Maria Tannoja di questa Città, di circa 9 anni, è morto, e nella Venerabile Congregazione sotto il titolo della Morte è stato inumato” (8).
“A di 18 Marzo 1807 – Felicia figlia di D. Santo Caputo, e di Donna Maria Tannoja, di questa Città, di circa 2 anni, è morta, e nella Venerabile Congregazione sotto il titolo della Morte è stata inumata” (9).
“A di 1 Febbraro 1811 – Donna Maria Tannoja di Sansevero, di anni 40 figlia del fu Vincenzo ed Imperia Rendina di S. Marco in Lamis, moglie di D. Sante Caputi è morta munita di tutti i SS. Sagramenti dal Parroco D. Michele di Avenia, e si è sepellita nel Purgatorio” (10).
– “A di 31 Marzo 1822 (f. 97) – D. Teresa Caputi di anni 25 figlia di D. Santo, e D. Maria Tannoja ambi di Cerignola celibe, munita co’ Santissimi Sacramenti, ed assistita a ben morire dal Parroco D. Nicola Canonico Caradonna, e si è sepellita nella Congregazione della Morte” (11).
Rileviamo che chi ha scritto materialmente il documento ufficiale al posto del termine “CELIBE” avrebbe dovuto riportare “NUBILE”.
Nella Chiesa di Sant’Antonio rileviamo la presenza di un componente della famiglia Caputi, del quale ignoriamo il grado di parentela:
– Il 20 luglio del 1811 Giovanna Cicoriello di Mola di Bari di anni 68 figlia di Vito Antonio [manca il nome e cognome della madre] moglie di Vito Antonio Caputi tutti di Mola. Assistita dall’ex conventuale P. Girardi Petrozzi, è stata seppellita nell’Ex convento dei Padri Francescani (12).
Per quest’ultimo personaggio no so se realmente ci sia corrispondenza famigliare.
Sempre nell’800 registriamo due defunti Sacerdoti:
– 10 Gennaio 1813 D. Giandonato Caputi di Cerignola di anni 50 figlio dei furono Giuseppe e Angiola Russo ambi di Cerignola, Sacerdote (13).
– 18 Gennaio 1825 D. Domenico Caputo Canonico di anni 75 figlio del fu Pasquale e [non viene riportata la madre] (14).
Torniamo al CHIRURGO SANTE CAPUTI, del quale non conosciamo l’anno del decesso. Di lui troviamo notizia riportata dallo Storico SAVERIO LA SORSA. In un “Bilancio Comunale” o “Stato Discusso” del Comune di Cerignola nel 1806, LA SORSA scrive: “[…] Gli esiti principali erano i seguenti: … 2. – Ai cinque chirurghi ducati 250. Anche per essi fu deciso di assegnare ducati 70 annui ai chirurghi Sante Caputi e Giuseppe Morra, perché anziani, ed il resto fu distribuito agli altri tre […]” (15).
Nel XX secolo qualche altra notizia siamo riusciti a recuperarla leggendo la “raccolta” del Quindicinale “L’APE”, diretto da Don Antonio Palladino:
– 1911 – “Per gli orfani delle vittime del colera” – “Invitato dal sig. Commissario, il 18 c.m. (gennaio) si radunarono in una sala del Palazzo Carmelo parecchie Nobiltà cittadine per organizzare una serata di beneficenza nel Teatro Mercadante … una commissione esecutiva, composta dai signori: prof. Nicola Pescatore, Architetto Luigi Caputi, Domenico Preziuso e Avvocato Giuseppe Palladino […]” (16).
– 1911 – “Croce Rossa” – Domenica 29 gennaio hanno avuto luogo le tanto attese elezioni della Presidenza per il Sottocomitato locale della Croce Rossa, Massoni e compagnia bella si sono completamente astenuti dal votare, sicuri della sconfitta. Rimasero eletti … Ingegnere Luigi Reitani, Architetto Luigi Caputi […]” (17).
– 1913 – “Il lutto di un nostro collega”. Si parla del decesso del Sig. Giuseppe Caputi di anni 76, suocero di Beniamino Mastroserio la cui figlia sig.ra Luigina Mastroserio, moglie di Beniamino” (18).
La ricerca sulla Famiglia CAPUTI andrebbe maggiormente approfondita tenuto conto anche della presenza dell’ARTISTICO MAUSOLEO FUNERARIO CAPUTI nel nostro CIMITERO MONUMENTALE.
Trattasi di un piccolo e artistico MONUMENTO, in linea con l’idea di un MAUSOLEO o di un TEMPIETTO, unico nelle sue linee architettonica esprimente il gusto e la moda del tempo: l’ECLETTISMO. Sono presenti elementi e stili diversi armonizzati tra loro: la CUPOLA in stile barocco, il NEOGOTICO rappresentato dalle FORMELLE, le ampie fasce di coronamento in stile LIBERTY con rappresentazioni vegetali e floreali. Dei suoi 117 anni dalla costruzione il suo stato di CONSERVAZIONE a tutt’oggi è senz’altro da considerarsi OTTIMO.
PROPRIETARIO e AUTORE del progetto del MAUSOLEO è stato l’ARCHITETTO LUIGI CAPUTI, fatto costruire nel 1903. La sua FIRMA è ben incisa sull’ampia LASTRA in PIETRA VIVA DI TRANI, rendendola artistica nella sua esecuzione. È uno dei pochi MONUMENTI FUNERARI PRIVATI FIRMATI. Per chi guarda l’ingresso, sulla destra e in basso, vi è incisa la ISCRIZIONE-FIRMA:
LUIGI CAPUTI
ARCHITETTO
1903
È un’incisione molto curata e raffinata in corsivo pinterest, molto vicina, ad esempio a quella di capitoli Longobarda, Gotica.
Il monumento a pianta quadrata si presenta in tre ordini sovrapposti di costruzione.
La parte BASALE, perimetrata da un’ampia FASCIA in PIETRA VIVA CALCAREA di TRANI, larghe ed altre strette, si interrompe solo per l’ingresso di accesso. Sopra si sviluppa la muratura che poggia esternamente su una alta cornice polimodanata, sempre della medesima pietra. Le quattro PARETI sono arricchite da due FORMELLE, quadrate esternamente, con al suo interno la decorazione in stile NEOGOTICO, rappresentante una FORMELLA QUADRILOBATA. Al centro origina una CROCE con braccia che si espandono verso le estremità con i vertici avvolgentesi. Al centro emerge un BOTTONE vegetale. In tutto sono quattro identiche FORMELLE poste più verso l’estremo. Al centro della parete sono murate TRE grandi ISCRIZIONI incise sul pregiatissimo MARMO GRIGIO VENATO, incassate di poco, nella muratura. I testi sono STRUGGENTI e MELANCONICI che riportiamo qui di seguito e per la prima volta. I testi si riferiscono ai componenti della FAMIGLIA CAPUTI:
– “CONCETTA CAPUTI / MITE FIORE DI SERRA / NON PER SE’ VIVENDO / SEPPE TUTTI GLI AFFETTI DEL MONDO / SOLO NELLA GIOIA / DI TERGER LACRIME CARE / DONO’ LA GIOVINE VITA / TENTANDO DI CARPIRE ALLA MORTE / UNA A LEI PIU’ PREZIOSA” (sulla parete di fianco a destra).
– “GIUSEPPE CAPUTI / DATA L’ANIMA ONESTA / A PURI GENEROSI AFFETTI / ARTE FAMIGLIA PATRIA / UNICA LUCE IL DOVERE / VISSE NELLA GIOIA DE’ FORTI / DA MALE IMPLACABILE PROSTRATO / AMORI SPERANZE SOGNI / QUI RACCOLSE ANZI TEMPO” (sulla parete di fianco a sinistra).
– “VINCENZO E BERARDINA CAPUTI / DI MEN FACILI TEMPI / LE MODESTE VIRTU’ RINNOVELLANDO / EBBERO CONCORDE IDEALE / DI TRASMETTERE IL NOME ONORATO / A NON DEGENERI FIGLI / QUI RIPOSA DOLENTI / CHE PRESTO AHI DI CARI VICINI / S’E’ ADORNA LA LOR CASA TRISTE” (sulla parte a tergo dell’ingresso).
La porzione SOVRASTANTE si fa molto interessante architettonicamente con la sua composizione decorativa. Il TAMBURO, di collegamento tra la muratura sottostante e la calotta, si restringe di parecchio e poggia su una larga base massiccia polimodanata in pietra di Trani. Sulle quattro pareti si aprono quattro ampie FINESTRE CIRCOLARI inscritte in un quadrato. Le stesse inondano di luce l’ambiente interno. Gli spigoli-vertici delle pareti del TAMBURO vengono sostituiti da quattro mezze COLONNE TORTILI terminanti con CAPITELLI VEGETALI: tre grandi FOGLIE di ACANTO decorano ogni singolo CAPITELLO con l’aggiunta tra le due foglie di due altre molto piccole arrotolare su loro stesse, sulle quali si notano quattro punti di incisione profonda disposti a croce. La parte decorativa si fa molto interessante nelle ampie fasce estreme, quella superiore e quella inferiore. L’ampia fascia inferiore è decorata da ben 15 ROSETTE per lato, a 5 larghi PETALI, circoscritti in un cerchio. Le ROSETTE sono collegate tra loro da piccoli BOTTONI floreali, più piccolo al centro, più ampio all’esterno con due foglioline superiori e due inferiori; inoltre una ROSETTA posta allo spigolo si piega nei due laterali. È un chiaro rimando allo stile Liberty.
L’ingresso era anticamente chiuso da due valve in legno sulle quali vi era il richiamo della formella neogotica con la croce centrale.
In asse all’ingresso e nella prima alzata vi è una finestra circolare, identica alle altre poste ognuna per lato, con all’esterno l’artistica ERMA in bronzo di un uomo con elementi plastici anatomici, del vestito, con gli occhialini tipici dell’800 – inizi ‘900. Probabilmente potrebbe essere il padre dell’Architetto Luigi Caputi o un componente ragguardevole della Famiglia.
DESCRIZIONE DELL’ERMA
La maestosa e artistica ERMA di BRONZO, ubicata nella prima alzata della muratura e davanti alla finestra centrale circolare, sovrasta l’ingresso. Posizionata su un doppio piedistallo murario, il primo più ampio e il secondo più stretto e piccolo, SVETTA imponendosi all’attenzione dell’osservatore. L’abito, curato nei minimi dettagli, faceva parte dell’ABBIGLIAMENTO tipico della moda di fine OTTOCENTO – inizi NOVECENTO. Il PERSONAGGIO stempiato con capelli corti, presenta baffi e occhialini tondi.
Altri esempi di ERME del NOVECENTO a Cerignola sono quelle di GIUSEPPE GARIBALDI nella Villa Comunale, di TOMMASO RUSSO nell’omonimo ex Ospedali Riuniti, di GIUSEPPE PAVONCELLI nell’Istituto Tecnico Agrario Statale “Giuseppe Pavoncelli”. Dagli anni ’60 in poi altre ERME bronzee sono state posizionate a Cerignola: NICOLA ZINGARELLI nella Villa Comunale, GIUSEPPE DI VITTORIO nella CAMERA DEL LAVORO.
L’Arch. LUIGI CAPUTI, doveva essere un uomo di notevole prestigio sociale se nei funerali del Commendatore GIUSEPPE CANNONE, nostro concittadino, deceduto a Cerignola il 16 aprile 1906, come si evince leggendo in questa nota scritta: “[…] I funerali riuscirono imponentissimi. Tenevano i cordoni: il Sindaco Vasciaveo, il Sig. Carlo Tozzi, l’Avv. Franc(esco) Tannoia, il professore Pizzarelli della R(egia) Scuola Agraria, l’architetto Caputi e il Sig. Luigi Lenoci, rappresentante questa antica e benemerita Società Operaia di Previdenza … […]” (19).
GIUSEPPE CANNONE (*Cerignola 1.11.1826 +Cerignola 16. 4.1906) fu più volte Sindaco di Cerignola. Si prodigò per la costruzione del Teatro Comunale, amico di Pietro Mascagni, ricoprì prestigiose cariche a livello locale e provinciale. A proposito del Teatro Comunale “Saverio Mercadante” e su Giuseppe Cannone, il nostro concittadino, musicologo e scrittore, DANIELE CELLAMARE scrive quanto segue: “[…] Fu primo inaspettato mecenate, nel 1854, l’esattore Giuseppe Cannone: egli ebbe a presentare all’Amministrazione Comunale del tempo (decurionato) proposta di una azione disinteressata onde provvedere alle prime occorrenze per la costruzione del Teatro. Il benemerito Cannone metteva a disposizione la somma di 1.800 ducati […]” (20). Dal “FOGLIETTO di Lucera del 22 Aprile 1906, sempre su Giuseppe Cannone, leggiamo che: “[…] Egli, liberale di vecchia data, prese parte ai moti rivoluzionari del 1848, e combattè a Napoli sulle barricate […]” (21); dal “MERIDIONALE” di Cerignola del 22 aprile 1906 leggiamo: ”[…]fu sindaco tre volte, benemerito della salute pubblica nel colera del 1886 […]” (22).
Il nostro concittadino, storico CAV. FRANCESCO CIRILLO, nella sua pubblicazione: “Cenni storici della Città di Cerignola” del 1914 scrive: “[…] Ingegneri e architetti: Bisceglia Vincenzo, Caputi Luigi, Fratepietro Giovanni, Grillo Nicola, , Pirro Cav. Egidio colonnello del Genio, Penza Pasquale esercente a Bologna, Raitani Luigi, Vietri Ottavio esercente a Milano, Vietri Carlo, Mennuni Gioacchino insegnante di disegno di architettura a Napoli […] (23).
GALANTUOMINI di ALTRI TEMPI.
Cerignola, 17 Agosto 2020 Matteo Stuppiello
Bibliografia e Note
(1) – ARCHIVIO PARROCCHIALE “SAN PIETRO APOSTOLO” – CATTEDRALE DUOMO “TONTI”- CERIGNOLA –“ARCHIVIO PARROCCHIALE 1569” – Sul dorso è scritto in originale: “Nati / 1569 / I”. Più giù vi è una targhetta cartacea incollata scritta con la biro nera: “BATTESIMI / E / MATRIMONI / DAL / 1565”. Colgo l’occasione per ingraziare Don PIO CIALDELLA, PARROCO della CATTEDRALE “SAN PIETRO APOSTOLO” – DUOMO “TONTI” per avermi dato la possibilità di consultare, trascrivere e pubblicare, tali documenti, sin dagli inizi degli anni ’80. La ricerca la effettuai presso la “CANONICA”, ubicata in Piazza Duomo 22/A, della PARROCCHIA, sopra indicati, dove, allora erano custoditi in un unico ARMADIO tutti i volumi di NASCITA-BATTESIMI-MATRIMONI-CRESIMA-MORTE – “Libro de’ Morti che / Comincia dall’anno 1713”.
(2) – ibid. – “Defunctorum / Liber / 1759”.
(3) – ibid.
(4) – ibid.
(5) – ARCHIVIO DI STATO DI NAPOLI – Regia Camera Sommaria – Catasto Onciario – vol. 7035 – CERIGNOLA.
(6) – MATTEO STUPPIELLO, L’Arciconfraternita di Maria SS.ma Assunta in Cielo e la costruzione della monumentaqle Chiesa nel 1741 – Cerignola, 22 Dicembre 2019 – www.archeoclubcerignola.com
(7) – ARCHIVIO PARROCCHIALE “SAN PIETRO APOSTOLO” …, op. cit. – “Defunctorum / Liber / 1759”.
(8) – ibid. – “Libro de’ Morti / dal 1782 fino al / 1801”.
(9) – ibid. – “Defunti / 1801”.
(10) – ibid. – “Libro de’ / Morti / comincia / dall’Anno 1809”.
(11) – ibid. – “Libro de’ Morti dell’Anno 1819. Sino / al 1926”.
(12) – ibid. – “Libro de’ / Morti / comincia / dall’Anno 1809”.
(14) – ibid. – “Libro de’ Morti dell’Anno. Sino / al 1926”.
(15) – SAVERIO LA SORSA, La Città di Cerignola nel Secolo XIX ,con prefazione di NICOLA ZINGARELLI, BARI-ROMA – F. CASINI e FIGLIO. EDITORI, 1931, p. 24.
(16) – “L’APE” – Foglietto Quindicinale, Num. 2, ANNO III, Cerignola 22 Gennaio 1911 – “Vagando” – “Per gli orfani delle vittime del colera”.
(17) – ibid. – Cerignola, 5 Febbraio 1911 – NUM. 3 – ANNO III – “Vagando” – “Croce Rossa”.
(18) – ibid. – Cerignola, 5 Ottobre 1913 – Num. 20 – Anno V – “Vagando” – “Il lutto di un nostro collega”.
(19) – AA.VV, Per GIUSEPPE CANNONE, TIP. EDIT. DELLO “SCIENZA E DILETTO” CERIGNOLA, 1906, p. 39.
(20) – DANIELE CELLAMARE, PIETRO MASCAGNI “Cerignola, culla della mia Musica”, FRATELLI PALOMBI EDITORI, Roma, 1965, p. 18; si veda DANIELE CELLAMARE, MASCAGNI e la “CAVALLERIA”- Un cinquantenario glorioso, Fratelli Palombi Editori, Roma.
(21) – AA.VV., Per GIUSEPPE CANNONE…, op. cit., p. 37.
(22) – ibid., pp. 38-39.
(23) – FRANCESCO CIRILLO CAV., Cenni storici della Città di Cerignola, CERIGNOLA – PREMIATA Tip. Editrice “PESCATORE”, 1914, p. 33.
Consulta anche: