Il 17 LUGLIO del 2007, in una delle tante giornate dedicate alle mie indefesse ricerche sulla storia di Cerignola (iniziate sin dal 1982), presso la “SALA CONSULTAZIONE CATALOGHI” del GRANDE ARCHIVIO DI STATO DI NAPOLI,la mia attività consultativa si posò su un particolare DOCUMENTO. Inoltrata subito la richiesta, mi trasferii nella SALA CONSULTAZIONE in attesa del consueto rito del ritiro del “Fascio” richiesto e, quindi, sfogliarlo per leggerne attentamente il contenuto che ritenevo essere INTERESSANTE.
Dopo la prolungata attesa, finalmente, il voluminoso “FASCIO” mi fu consegnato. Iniziai a sciogliere lo spago che teneva legati i DOCUMENTI tra due cartoni molto spessi. L’uso di ingabbiare i documenti tra i due cartoni è un accorgimento adottato dal personale addetto al trasporto dei DOCUMENTI, affinché gli stessi non si rovinino durante le diverse fasi finalizzate alla consultazione da parte dello studioso richiedente: dalla consegna fino alla loro ricollocazione nello scaffale originario.
Nello sfogliare lentamente, con accuratezza e con cautela i fogli dei vari documenti “raccolti”, giunsi al DOCUMENTO che mi suscitò interesse dopo aver letto il nome e cognome di un prelato di Cerignola, “DON DOMENICO SANITATE”. Ero a conoscenza, già da diversi anni, del nome di questo sacerdote per alcune notizie, trovate scritte in diversi documenti di secoli passati, sulla FAMIGLIA SANITATE.
Si trattava di un “Legato disposto da D. Domenico Sanitate a favore / della Con(fraterni)ta dell’Assunta di Cerignola” (1). Questo il testo del documento:
“Ministero / Real Segreteria di Stato / di Grazia e Giustizia /. Dipartimento / per gli affari civili” – Eccellenza / Il Consiglio degli Ospizi di Capitanata, ha dimandato autorizzarsi la congrega dell’Assunta di Cerignola ad accettare il legato disposto in favore della medesima da D. Domenico Sanitate. Sua Maestà incarica la consulta di questi Reali Dominij di discutere e dare il suo parere su tale dimanda. Nel partecipare a Vostra Ecc(ellenza) nel Real nome queste Sovrana determinazione per l’uso conveniente le accludo il rapporto che nella specie mi è stato diretto dal Procuratore del Re presso il tribunal civile in Lucera coll’incartamento, che vi è alligato. Napoli 25. Aprile 1832. Segue firma illeggibile”.
“Sessione del 4 maggio 1832 – Spedito li 10 Mag.o 1832 – Veduto il testamento del Canonico Penitenziere di Cerignola D. Domenico Sanitate, col quale lascia alla Congregazione della Cappella dell’Assunta di quel Comune docati 50, colla spiega di farsi il corrispondente impiego per uso della Cappella medesima e lascia inoltre in pro nella Cappella stessa taluni sagri arredi nel testamento anzidetto espressamente innanzi. Voluto il real rescritto de’ 25 aprile p.p., col quale è incaricata la Consulta a discutere la dimanda fatta dal Consiglio degli Ospizi di Capitanata, onde essere autorizzato all’accettazione del legato di assegnare il suo avviso [….]”.
Purtroppo, non c’è dato sapere se questa DONAZIONE sia stata effettuata e se gli intenti del TESTATORE, trascritti nel TESTAMENTO, siano stati rispettati ed andati a buon fine.
Ora partendo da questo singolo DOCUMENTO, per chi leggerà, noterà che, man mano, vi è un COINVOLGIMENTO che si muove ad AMPIO RAGGIO. I coinvolgimenti STORICI ci porteranno ad uno studio molto ampio, riuscendo ad avere uno spaccato di vita SOCIALE della CITTA’ di CERIGNOLA di fine SETTECENTO e della prima metà dell’OTTOCENTO.
Coinvolgimenti che toccheranno la POLITICA GOVERNATIVA AMMINISTRATIVA, il POTERE ECCLESIASTICO, le SOCIETA’ SEGRETE (la CARBONERIA), l’aspetto laico-religioso con l’appartenenza CONFRATERNALE, la volontà da parte dei cittadini di una NUOVA CATTEDRALE,l’istituzione della DIOCESI, l’IMMIGRAZIONE da altre città, il benefattore PAOLO TONTI,l’EPIDEMIA COLERICA, l’appartenere ad una ristretta CASTA SOCIALE e tanto altro.
Siamo in possesso, da tempo, di alcuni dati sulCANONICO, DON DOMENICO SANTIATE, facente parte del CAPITOLO CATTEDRALE “San Pietro Apostolo” della CHIESA MADRE posta nel BORGO MEDIEVALE – RIONE “TERRAVECCHIA” della Città di Cerignola.
Nel REGISTRI dei Morti della Cattedrale “San Pietro Apostolo” – Duomo “Tonti” di Cerignola, nel Volume che inizia a partire dal 1827 (2), risulta deceduto il 25 marzo 1829 a Cerignola – Don Domenico Sanitate, Canonico Penitenziere di Cerignola di anni 72 del fu D. Nicola e Donna Grazia Gaudenzio ambi di Rutigliano, seppellito nella nostra Chiesa Madre. Non sappiamo se Don Domenico Sanitate, nato nel 1757, sia anche lui, come i genitori, nativo di Rutigliano o di Cerignola. Nel CATASTO ONCIARIO del 1742 (3), nel quale vengono riportati i nuclei familiari di Cerignola, dei Forestieri trasferitisi a Cerignola e l’elenco dei Sacerdoti, non risultano presenti; invece, troviamo nello stesso CATASTO,alla voce “Vergini e Vedove”, quanto segue: “Prudentia Sanitate Ved(o)va del q(uonda)m Gerolamo Schiavulli d’anni 34, Christofaro figlio d’anni 6, Giovanna figlia d’anni 11, Desiata figlia d’anni 1 – Abita in un sottano dell’Ill(ust)re Barone pagandone fisso carlini sette, e mezzo di sua rata” .
Dal documento non si evince se Prudenza SANITATE sia originaria di
Cerignola o di Rutigliano. Certo è che, nel 1742, era presente con tre figli, un maschio e due femmine, dei
quali non conosciamo se siano nati a
Cerignola.
Certamente la famiglia SANITATE, come già scritto, originaria della Città di RUTIGLIANO, andava a costituire uno dei numerosi gruppi familiari migrati dal barese nella nostra CITTA’ nel XVIII secolo. Nella nostra Città, nella seconda metà del SETTECENTO, si andava a costituire una comunità rutiglianese numerosa e, soprattutto, ben INTEGRATA. Infatti, leggendo il “CATASTO ONCIARIO”, poc’anzi menzionato, si evidenzia, in modo palese, che il fenomeno migratorio fu notevole. La nostra CITTA’ fu sempre molto disponibile nell’accogliere migranti che riuscivano a trovare stabilità lavorativa con l’affermazione del proprio operoso LAVORO. Ne scaturiva una certa agiatezza economica e, quindi, la costituzione di un NUCLEO FAMILIARE. Varie erano le CATEGORIE lavorative quali braccianti, artigiani, professionisti e così via. Il SETTECENTO e l’OTTOCENTO rappresentano i secoli d’oro. Sono i due SECOLI di maggiore afflusso di MIGRANTII provenienti dalla REGIONE PUGLIA e non solo. Ad onor del vero, aggiungiamo che, anche andando a ritroso nel TEMPO, più documenti ci TESTIMONIANO continui FLUSSI MIGRATORI provenienti da altre PROVINCE più vicine alla nostra PROVINCIA di FOGGIA e non andiamo, in questo lavoro, ad elencarne i motivi. Come esempio, oltre quello del campo agricolo (grano, olivo, vite), è utile segnalare la TRANSUMANZA con le sue notevoli IMPLICAZIONI .
Numerose sono le FAMIGLIE migrate che, nel XVIII secolo, si affermarono nella nostra ACCOGLIENTE CITTA’ e fra queste ci sono: i TONTI, i DAVENIA, i ROSATI, i ZEZZA , i DE FINIS, i PALLOTTA, i KIRIATTI, i PENSA e tante altre, già presenti prima del 1742, essendo COMMERCIANTI, ARTIGIANI e PROFESSIONISTI che, per loro fortuna, si affermarono con la loro maestria e professionalità. In tempi a loro favorevoli, grazie alle loro carriere e alle continue “scalate” in società, acquisirono prestigio e, soprattutto, notevoli posti di potere da un punto di vista POLITICO, RELIGIOSO, COMMERCIALE, AGRICOLO, ECONOMICO e PROFESSIONALE (NOTAI), accumulando beni immobili e una FORTUNA MATERIALE ILLIMITATA. Il tutto è testimoniato nell’ampio registro dei nuclei familiari del CATASTO ONCIARIO DI CERIGNOLA del 1742.
Una di queste notissime FAMIGLIE è stata la FAMIGLIA SANITATE, arrivata dalla CITTA’ di RUTIGLIANO, sin prima del 1742. Igenitori del Canonico Don Domenico Sanitate, come abbiamo già scritto, nel registro dei Defunti del 1829, recano l’appellativo di “D. Nicola e Donna Grazia Gaudenzio ambi di Rutigliano”. Non è cosa da poco avere l’onore di tanta CREDIBILITA’ ed ONORABILITA’, tanto da essere chiamati con l’appellativo di DON e di DONNA. Non abbiamo notizie sulla qualifica professionale che D. NICOLA esercitava nella nostra CITTA’.
La FAMIGLIA SANITATE seppe ben DESTREGGIARSI in ambito POLITICO, PROFESSIONALE ed ECCLESIASTICO. Nel SETTECENTO e nell’OTTOCENTO era una delle FAMIGLIE EMERGENTI. Questo stato di POTERE era riveniente per alcuni componenti della FAMIGLIA SANTITATE che risultavano affiliati ad una SETTA RIVOLUZIONARIA: la CARBONERIA. Erano convinti LIBERALI, reazionari al regime BORBONICO e al RE delle DUE SICILIE. Ma su questo ci soffermeremo più avanti.
È utile, dunque, esaminare i DOCUMENTI che riportano notizie sulla FAMIGLIA SANITATE e sui vari PERSONAGGI da essa espressi.
Nel “VERBALE” del 18 agosto 1812 che trascrive la SEDUTA COMUNALE di Cerignola, che ivi riportiamo integralmente pubblicandolo per la prima volta, sciogliendo tutte le abbreviazioni, troviamo tra i DECURIONI che vi parteciparono “Nicola M(ari)a Sanitate Decurione” del quale già abbiamo sopra riportato. Questo interessante DOCUMENTO, poco conosciuto da tanti, ha un notevole contenuto STORICO (4): “Oggi che sono li diciotto Agosto del mille ottocento dodeci – Unito il Decurionato in numero opportuno nel luogo della Casa Comunale, in esecuzione degl’ordini de 25. Settembre 1811. Dati dal Sig.r Intendente della Provincia, sotto la presidenza del Sig.r Sindaco: dallo stesso si è proposto la domanda fatta per la formazione di una Chiesa sufficiente alla Popolazione, ed il Decurionato l’ha trovata giusta in tutte le sue parti: detto Sig.r Sindaco ha fatto conoscere, che avendo fatto fare una perizia della spesa approssimativa, creduta necessaria, ammontava a circa Docati settantamila pari a Lire. Il Decurionato med(esim)o è passato a proporre i seguenti mezzi per provedere alla detta spesa, coll’imposizione dè seguenti Dazy, che riconosce per niente gravosi sulla Classe indigente 1.° Due grana, e cente(sim)i 6 sulla vendita di tutte le vittovaglie, che si ritraggono dà fondi d’industrie; cioè un grano cent(esi)mo per il venditore, ed altrettanto a carico del compratore 2°. Un tornese cent(esim)i 2 per ogni rotolo di neve, se l’appalto di rendita riesca nella subbasta per tornesi tre, cent(sim)i o rot(ol)o, o cavalli 3 cent(esim)o uno, se l’appalto riesca più di 3 . tornesi cent(esim)i 6 a rot(tol)o 3°. un grano cent(esim)i 6 su carni fresche 4° pesce grosso, un grano cent(esim)i a rot(tol)o 5.° cavalli 3 cent(esm)i 6 pel pesce minuto 6°.su i frutti freschi un rot(tol)o a forma , da somministrarsi dal venditore in denaro 7°. su i frutti secchi una misura a tom(m)olo, da darsi da venditore 8°. Sul vino in vendita, un carlino cent(esim)i 44 per ogni soma 9°. Finalmente sull’estrazione all’ingrosso de’ formaggi Casciocavalli, e ricotte salate un rot(ol)oa cantero. Il Decurionato crede il modo più facile a percepire i sud(dett)i Dazy, sia di formare tanti appaldi separati, come quello che tolgono tutte le frodi – Si riserba di provedere sul sito della Chiesa, e sulle diverse disputazioni; prega il Sig.r Sindaco di rinviare al Sig.r Intendente della Provincia il presente atto Decurionale, per l’approvazione delle dette imposte; fatto , conchiuso, e firmato da ciascun de Decurioni: – Antonio Maria Chiomenti Sind(a)co Presidente – Dr. Gio(vanbattista) Specchio Decurione – Michele Chiomenti Decurione = Lionardo Pignataro Decurione – Dr. Raffaele Pallotto Decurione = Vincenzo Rateni Decurione = Nicola M(ari)a Sanitate Decurione = Dr. Savino Rinaldi = Giovanni Gala Decurione – Ermanno de Maggiore De(curion)e – Dr. Gius(epp)e Ruocco D(ecurio)ne – Ferdinando Zanni D(ecurio)ne = Carlo Chiomenti D(ecurio)ne = Luigi Bellotti – Dom(eni)co Borrelli D(ecurio)ne Filippo Fiordelisi – Nicola Perrone D(ecurio)ne – Saverio Chiomenti – Pasquale Battaglino – Rocco Cavallo D(ecurio)ne – Dr. Rinaldi Seg(retari)o Decurionale – Per Copia Conforme Dr. Rinaldi Seg(retario) De(curiona)le. Per Copia Conforme Dr. Rinaldi Seg(retario) De(curina)le – (Timbro tondo ) – COMUNE DI CERIGNOLA – Per Copia conforme / Dr. Rinaldi Sig.r Dec.le”.
Il DOCUMENTO viene firmato da 41 Decurioni tra cui il Sindaco e il Segretario Decurionale. Naturalmente, segue un iter burocratico che andrà avanti parecchi anni perché potesse concretizzarsi la ferma VOLONTA’ espressa dai CITTADINI mediante l’azione intrapresa dai loro RAPPRESENTATI e dall’intero GOVERNO CITTADINO. Arriverà, provvidenzialmente, il TESTAMENTO di PAOLO TONTI (*Cerignola 13.4.1785 †Cerignola 7.3.1855) (5) perché possa così finalmente realizzarsi, concretamente, quanto la CITTA’ aspirava, da tempo, per vedere edificata una nuova CATTEDRALE. Il testamento reca la data 3 marzo 1855. PAOLO TONTI donerà al COMUNE di CERIGNOLA il suo enorme PATRIMONIO per la costruzione della nuova Cattedrale “San Pietro Apostolo” che porterà il suo BENEMERITO NOME, DUOMO “TONTI”. Pensiamo sia lo stesso D. Nicola di cui stiamo trattando. Quindi, nel 1812, D. Nicola avrebbe ricoperto l’alta carica sociale di notevole responsabilità nel far parte del DECURIONATO cittadino.
Registro la presenza di alcuni componenti della FAMIGLIA SANITATE ISCRITTI nella CONFRATERNITA laicale-religiosa di MARIA SS.MA ASSUNTA IN CIELO, a partire dal 1817, ricoprendo cariche di primaria importanza e distinguendosi culturalmente dal resto dei CONFRATELLI che erano costretti a registrare la loro presenza con l’apposizione del segno di croce, essendo analfabeti. Il documento, attestante l’appartenenza di due componenti SANITATE alla suddetta CONFRATERNITA,risulta essere una trascrizione tratta dalla copia originale, inviata il 1° novembre del 1817 a Foggia al “ Sig.r Principe di Monteroduni / Intend(en)te di Capitanata, e Presid(en)te / del Consiglio Gen(era)le di Beneficenza”. Questo è il documento che trascriviamo, per la prima volta: “Mi do l’onore di umiliarmi, che questa Confraternità dell’Assunta in data de’ 28. Del mese di Settembre andante anno (1817 n.d.r.) procedè mediante mio affisso dè Elezione del Priore, e degli Amministratori, di questo Pio Stabilimento. Eccovi la deliberazione presa sull’oggetto” L’anno milleottocento diciassette il giorno ventuno Settembre in Cerignola, e nella Venerabile Confraternita dell’Assunta = I Fratelli riuniti secondo il solito mediante notificazione affissa in questa nostra Sagrestia oggi a suono di campana si sono raccolti per deliberare sulla scelta del nuovo Priore, e degli Amministratori. Ammoniti i Fratelli e ricordati dal Dr. Can.co D. Belisario Sanitate, Fratello Direttore, de’ loro doveri, e della buona, e retta intenzione nella sulta, han mostrato tutto il zelo, e tutta la fermezza ne’ buoni consigli ricevuti, per cui all’unanimità per suffragi segreti han deliberato quanto segue, cioè 1°. Che il Sig.r Pietro Paolo Monticelli, attuale Priore sia confermato nello stesso officio – 2° Che il Dr. Can.co D. Belisario Sanitate, nostro Confratello, continui ad essere il Direttore della Congregazione. 3° che il Dr. D. Nicola Sanitate sia confermato nell’officio di Cassiere. 4° Che il Primo assistente sia il nostro Confratello Sig.r Vincenzo di Gregorio. 5° finalmente che Michele Jaculli sia secondo Assistente. Dopo di questa deliberazione si è cantato il solenne Te Deum in rendimento di grazia a Dio, e si è sciolta la Congrega – Fatto in Cerignola giorno, mese, ed anno come sopra = Michele d’Alessandro Fratello = Gaetano Capitanio Fratello = Tommaso d’Alessandro Fratello = Luigi Borrelli Fratello = Giuseppe Cianci Fratello = Pasquale Mennuni Fratello = Giuseppe Pastore Fratello = Alberto Bufano Fratello = Michelangelo Gammino Fratello = Antonio Cagnazzi Fratello = Diego Scarano Fratello = Gioacchino Cariello Fratello = Francesco Fieni Fratello = Pasquale Specchi Fratello = Gaetano Falcone Fratello = Natale Sgarro Fratello = Domenico Paliero Fratello = Dr. Nicola Maria Sanitate Fratello = Michele Specchio Fratello = Paolo Colucci S.N. Fratello = Rocco Pisano S.N. Fratello = Pietro Specchio S.N. Fratello = Nicola Didimo S.N. Fratello = Michele Iaculli S.N. Fratello = Michele Vallarelli S.N. Fratello = Pasquale Pugliese S.N. Fratello = Vincenzo La Salvia S.N. Fratello = Francesco Gianatempo S.N. Fratello = Massimo Gianatempo S.N. Fratello = Rocco Pisani S.N. Fratello = Francesco Saverio Ciallamaro S.N. Fratello = Giuseppe Conti S.N. Fratello = Francesco Antonacci S.N. Fratello = Salvatore Strafile S.N. Fratello = Errico Specchio Fratello = Rocco Specchio S.N. Fratello = Silvestro Rosato Fratello = Francesco Lione S.N. Fratello = Michele Caressa S.N. Fratello = Francesco Battaglino di Luigi S.N. Fratello = Antonio Lomio S.N. Fratello = Angiolo di Gioia S.N. Fratello = Luigi Di Bartolomeo S.N. Fratello = Geremia di Bisceglia Fratello = Pietro Specchio Fratello = Belisario Dr. Can.co Sanitate Fratello Direttore – (firmato) Pietro Paolo Monticelli Priore – (Sul lato sinistro per chi guarda) “A.S.P. / Il Sig.r Principe di Monteroduni / Intend.te di Capitanata, e Pres.te / del Consiglio Gen.ral. di Beneficenza / Foggia” (6).
Facciamo notare che l’elenco dei nomi e cognomi, comprendente ben 46 SODALI, risulta trascritto dalla stessa persona, dunque, non sono autografi. Ben 23 sodali non erano in grado di firmare! Inoltre, diversi tra questi ultimi ricopriranno, a seguire negli anni, la carica di PRIORE, di I° e di II° ASSISTENTE. Dal suddetto documento evinciamo che il Canonico Don BELISARIO SANITATE era il PADRE SPIRITUALE (DIRETTORE SPIRITUALE) della Confraternita, mentre il Dott. NICOLA MARIA SANITATE ricopriva l’incarico di CASSIERE e che erano stati riconfermati insieme agli altri Amministratori, quindi, già presenti nel 1816. Il Dott. NICOLA MARIA potrebbe corrispondere a quel NICOLA venuto da Rutigliano. Sorge una domanda. Quale rapporto di parentela intercorreva tra il CANONICO BELISARIO e Nicola? Erano forse fratelli? Allo stato delle cose non siamo in grado di rispondere con certezza. Circa il Canonico BELISARIO rintracciai, nel Grande Archivio di Stato di Napoli, un importante documento che pubblicai, per la prima volta ed integralmente, nel 2003 (7). Trattasi del verbale della riunione dei componenti del REVERENDISSIMO CAPITOLO CATTEDRALE “SAN PIETRO APOSTOLO” di Cerignola, del quale lui ne faceva parte, tenutasi il 27 ottobre del 1823 nella Sacrestia della Chiesa Madre,nel corso della quale fu accettata la FONDAZIONE della Confraternita laicale di MARIA SS.MA DEL CARMINE nella Chiesa omonima. TRENTA furono i Sacerdoti Capitolari e tra questi “D. Belisario D(otto)r Ca(noni)co Sanitate”.
Si riporta, per la prima volta (8), la copia trascritta dall’originale verbale della ELEZIONE del PRIORE e delle cariche AMMINISTRATIVE della Confraternita di MARIA SS.MA ASSUNTA IN CIELO, risalente al 1819: “L’anno Mille ottocento Diciannove = il giorno Dodeci Settembre in Cerignola, e nella Confraternita del Nome di Maria Assunta in Cielo, i Confratelli, previa notificatione affissa, al Luogo solito, e nella Sagrestia di questa nostra detta Confraternita, ed uniti tutti a suon di Campana, si è proceduto alla nomina del Novello Priore, Amministratori, e Cassiere per l’esercizio del nuovo anno vegnente Mille ottocento Venti, da cominciare dal p(ri)mo Gennaro. I fratelli in numero opportuno raccolti han nominato per Priore il Sig.r Tommaso D’Alessandro, per Primo assistente il Sigr. Luigi Borrelli, e per Secondo assistente il Sig.r Teodosio di Bisceglie, ed ha prescelto per Cassiere il Sig. Dr. D. Nicola Sanitate, e la elezione rispettiva è stata fatta a pluralità di voti = Fatto in Cerig(no)la oggi soprascritto giorno, Mese, ed anno. Somenico Palieri Fratello = Michele Conti Fratello = Francesco Paolo Fieni Fratello = Geremia di Bisceglia Fratello = Luigi Borrelli Fratello =Francesco Antonacci Fratello = Vincenzo di Gregorio Fratello = Natale Sgarro Fratello = Alberto Bufani Fratello = Teodosio di Bisceglia Fratello = Pasquale Specchio Fratello = Tommaso d’Alesandro Fratello, Michel’Angelo Gammino Fratello = Francesco Longo Fratello = Pasquale Mennuni Fratello = Pietro Paolo Montigelli Fratello = Luigi Pellegrino Fratello = Pasquale Pugliese FratelloNicola Didimo Fratello = Francesco Antonacci Senior Fratello = Carlo Rinaldi Fratello = Michele Caressa Fratello = Angiolo di Gioia Fratello = Massimo Gianatempo Fratello = Domenico Pellegrino Fratello = Rocco Pisano Fratello = Francesco Gianatempo Fratello = Francesco Saverio Ciallamaro Fratello = Francesco Lione Fratello = Vincenzo Cianci Fratello = Gioacchino Cariello Fratello = Michele Iacullo Fratello = Paolo Colucci Fratello = Giuseppe Conti Fratello = Luigi Di Bartolomeo Fratello = Savino Pellegrino Fratello – (segue la firma ) Giueppe Cianci priore “. Anche in questo documento i nomi e cognomi non sono autografi ma riportati da una sola persona.
In un ulteriore interessante DOCUMENTO, datato 18 giugno del 1819 (9), che fa riferimento alla EREZIONE di Cerignola a DIOCESI VESCOVILE, unita a quella più antica di ASCOLI SATRIANO, con la nomina del PRIMO VESCOVO, Mons. ANTONIO MARIA NAPPI,ritornano i riferimenti alla FAMIGLIA in questione:
– “[…] Aggiungesi di più che nella medesima Chiesa Parrocchiale evvi un certo Collegio di quarantasei persone Ecclesiastiche perpetui, semplici, ma che richiedono una residenza personale, ed alcuni de’ Beneficj è stato dato il nome di Dignità, gli altri Beneficj poi sogliono chiamarsi Canonicati … E finalmente per compimento di detta opera, confermiamo, e respettivamente provediamo le vacanti Dignità, Canonicati, e Prebende erette fin dalla prima erezione, ed istituzione; a Nicola Maggio, cioè, facendo uso della nostra benigna indulgenza per questa volta soltanto, conferiamo l’Arcidiaconato, affinchè egli non sia obbligato di prendere il grado prescritto in detta erezione; a Silvestro Mastrantuoni l’Arcipretura senza alcun esame, e concorso per questa volta soltanto per special favore; a Carlo Sabino Gallo il Primiceriato, ed a Domenico Caputo il Cantorato, preti i più anziani di detto Collegio, come ci è stato riferito; e la Penitenzieria a Procopio Borrelli; e la Prebenda Teologale a Michele Antonacci; un Canonicato poi ed una Prebenda a Domenico de Philippis, …. un altro ed un’altra a Domenico Sanitate … un altro ed un’altra a Bellisario Sanitate […]”.
Mi soffermo a presentare altri DOCUMENTI (10), che pubblichiamo per la prima volta, nei quali vengono trascritti i nomi e cognomi di DON DOMENICO SANITATE, ma anche di DON BELISARIO SANITATE.
Mi preme precisare che la trascrizione e l’integrazione delle abbreviazioni, presenti nei vari ATTI di MORTE, di BATTESIMO e di MATRIMONIO, non sempre potrebbero corrispondere alla originaria corrispondenza voluta dall’autore dell’atto.
Gli ATTI sopraindicati sono:
– “Libro de’ Morti / del 1782 fino al / 1801”
“a di 3 d(ett)o (Settembre 1786). f. 66.
Cesare Potenza di Castelluccia Marito della quondam Maria Battaglino di Cerignola di anni circa 85. È morta munita co’ SS. Sacramenti dall’Economo D. Domenico Sanitate, e si è seppellita nella Ve(nerabi)le Con(gregazio)ne della Morte”.
– “ Renati / 1795”.
“Adi 5 F(e)b(ra)ro 1797. f. c. 84.
Teodosio, Maria Cherubino, fig(li)o legittimo e n(atura)le de’ coniugi Mag(nifi)co Casimiro Rosati, e Sig.ra Luigia Paliero, ambedue di Cerignola battezzato dal Re(veren)do D. Domenico Sanitate ex facultate dell’Ill(ustrissi)mo e Rev(erendissi)mo [n. d..r. si riferisce all’Arciprete Nullius) tenuto nel Sagro Fonte dal Mag(nifi)co Tommaso Rosato di d(ett)a Cerig(no)la per procura del Suddiacono D. Belisario Sanitate dimorante nella Capitale [Napoli], e dalla Sig.ra Cherubina Quercia della Città di Foggia: Nato al primo di d(ett)o Feb(bra)ro alle ore 21.”.
– “Libro / dei Morti / 1809 – Il / Libro de’ Morti / comincia / dall’Anno 1809”
“A di detto (21 Novembre 1811). f. 50.
Cristofaro Morra di Cerignola, di anni 43 figlio di Vincenzo, e di Emmiddia Colucci ambi di questa Città, marito di Eugenia Conte, è morto con tutti i S.S. assistita a ben morire da D. Domenico Sanitate, e si è sepellito nella Con(gregazione) della Morte”.
“libro de’ Matrimoni / che / principia dall’anno 1814”
Adì 17 d(ett)o (giugno 1824). f. 134 v.
D. Francesco Cirillo di Cerignola di anni venti tre, figlio di D. Casimiro, e Francesca Guido, e la Zitella D. Chiara Pignataro di Cerignola, di anni venti figlia di D. Lionardo, e q(uonda)m Agnesa Palieri sono stati uniti in Matrimonio a norma del S(acro) C(oncilio) di T(rento) dal Vicario Generale D. Bellisario Can(oni)co Sanitate. I testimonii presenti sono stati Ant(toni)o di Foggia, e D. Patrizio Can(oni)co Caggiani” (11).
– “ Renatorum Liber / Incipens a Die Prima Augusti / 1829” (12)
“Nata a’ deciotto Settembre 1830. c. 55.
Maria Petronilla Antonia, figlia leg(itti)ma, e na(tura)le de’ Coniugi Francesco Rosati, e Maria Giuseppa Nardò, di qui tenuta al sagro fonte da Cristina Cavaliere, battezzata del Rev(erendissi)mo Arciprete D. Belisario Santitate”.
– “Liber / Renatorum / Incipiens a die XV Mai / MDCCCXXVII /”.
“Nata a Ventisette Marzo 1829. c. 83.
Chiara Rosa Maria, figlia leg(itti)ma, e na(tura)le de’ Coniugi Sig.r Giuseppe Rosato, e Rosa Nardone, di qui, tenuta al sagro Fonte dal Sig.r D. Francesco Chiomenti, battezzato dal Rev(issi)mo Arcip(rete) D. Belisario Sanitate al di 1 Aprile”.
Allarghiamo l’orizzonte sulla FAMIGLIA SANITATE e facciamo un “passo indietro nel tempo”, sino al XVIII SECOLO.
Dopo aver menzionato alcune notizie sulla FAMIGLIA SANTATE, in riferimento all’anno 1742,con un nucleo familiare costituito dalla vedova di Girolamo Schiavulli, PRUDENZA SANITATE e dai tre figli piccoli di età.
Un altro componente della FAMIGLIA SANITATE, affermatosi nel campo ECCLESIASTICO e di enorme prestigio dato che viene annoverato tra i PARROCI delle CHIESA MADRE “SAN PIETRO APOSTOLO”, all’epoca l’UNICA PARROCCHIA, è DON MARCO SANITATE. Tanto viene desunto dai registri di MORTE (13) e, in particolare, dagli ATTI DI MORTE dei defunti seppelliti nella CHIESA del PURGATORIO, uno nella CHIESA dei Padri Cappuccini e ancora un altro nella Chiesa Madre.
Negli ATTI DI MORTE, D. MARCO SANITATE risulta essere nell’amministrare il Sacramento della Estrema Unzione ora come ECONOMO della Parrocchia e poi come PARROCO insieme ad altri PARROCI:
“Defunctorum / Liber / 1759 “.
– “Adi 21. Detto ( Maggio 1779). f. 210.
Sig. Vincenzo Vulgaro marito della Sig. Amabile Quarticelli di Cerignola è passato all’eterni riposi munita di tutti i SS. Sagramenti dall’Economo D. Marco Sanitate, e si è sepellita nella Venerabile Congregazione della morte, era d’anni trentuno in circa”.
– “Adi 30 detto (luglio 1779). f. 212.
Francesca Perchinunno zitella di Cirignola è morta con aver ricevuto il Sagramento della Penitenza della SS. Eucarestia per mano dell’Economo Marco Sanitate e si è sepellita nella Venerabile Congregazione della Morte, era d’anni 15: in circa”.
-“Adi 7 7(ett(m)bre 80 (1780). f. 224.
Anastasia Coccia della Città di Cerignola è morta con ricevere i Santissimi Sagramenti della Confessione e Comunione, era d’anni 50 circa, e si è seppellita nella Congregazione della Morte dall’Econemo D. Marco Santitate”.
– “Adi 16. Marzo 1781. f. 233 r.
Giacomo Guida della Città di Troja Marito di Antonia Lavello di Cerignola è passato agli eterni riposi munito de’ SS. Sag(ramen)ti dal Rev(eren)do D. Marco Santitate e si è Sepellito nella Ven(era)b(i)le Congregazione de’ Morti. Era d’anni circa 31”.
“Libro de’ Morti / del 1782 fino al / 1801”
– “A di 3 d(ett)o (settembre 1785). f.57.
Il Magnifico Giuseppe Tortora Marito della Magnifica Nunzia Gallo ambi di Cerignola di anni circa 65. È morto munito co(n) SS. Sacra(men)ti dal Parroco D. Marco Sanitate, e si è sepellito nella Ven(erabile) Cong(regazione) de’ Morti”.
-“A di ditto (17 luglio 1787). f. 72.
“Il Signor Michele Zezza Marito della Sig.ra D. Lucrezia Piantone ambi di Corato di anni circa 70. è morto munito de’ SS. Sacramenti della Penitenza ed estrema Unzione, dal Par(roco) D. Marco Sanitate e si è sepellito nel Venerabile Convento dei P.P. Cappuccini”.
Portiamo a conoscenza, per la prima volta, l’ATTO di MORTE di MICHELE ZEZZA, il Fondatore della Famiglia Zezza di Cerignola, trasferitosi da Corato.
– “A di 5 Novembre 1787. f. 74.
La Signora Laura Fornari di Cerignola Moglie del fu Paolo Tonti di Corato di anni circa 70 è morta munita de’ SS. Sac(ramenti) dal Par(roco) D. Marco Sanitate e si è sepelita in questa Colleggiata”.
Portiamo a conoscenza, per la prima volta, l’ ATTO di MORTE della SIGNORA LAURA FORNARI , nonna del BENEFATTORE PAOLO TONTI.
– “a di 16 d(ett)o (Marzo 1788). f. 76.
Pietro Figlio del Magnifico D. Nicola Durante di anni circa 10. È morto munito de’ SS. Sac(ramenti) dal Parroco D. Marco Sanitate, e si è sepellito nella Ven(erabile) Congregazione della Morte”.
– “A di 20 d(ett)o (Marzo 1788) . f. 76.
Il Magnifico Vincenzo Schiavulli Marito di Domenica Palieri ambi di Cerignola di anni circa 45. È morto munito de’ SS. Sac(amenti) dal Parroco D. Marco Sanitate e si è sepellito nella Ven(erabi)le Cong(regazione) della Morte”.
– “a di d(ett)o (14 Agosto 1789). f. 85 .
Maria Morea Moglie di Rocco Maselli ambi di Cerignola di anni circa 35, è morta munita di SS. Sacramenti dal Parroco D. Marco Sanitate, e si è sepellita nella Congregazione della Morte”;
– “a di primo Decembre 1789. f. 91.
D. Vincenzo Maratia Dottore di Leggi, ex Notaro di Cerignola Marito della Signora D. Maria Teresa Brucoli, di Bisceglia, di anni 51. È morto munito de’ SS. Sac(ramen)ti della Penitenza, e Viatico del Sacerdote D. Marco Sanitate, e si è sepellito nella Ven(erabi)le Cong(regazione) della Morte”;
– “a die 4 eiusdem (Ianuari 1792). f. 116.
Gratia Gaudenzio uxor quondam Nicolae Sanitate Rutiliani sexagenaria c(ircite)r Sacr(ament)is per D. Marcum Sanitate refecta abdormivit in domino, et in V(enerabi)li Cong(regationae) e subn Tit(ul)o Mortis condita fuita”.
GRAZIA GAUDENZIO e NICOLA SANITATE, entrambi nativi di Rutigliano, sono i genitori di Mons. D. DOMENICO SANITATE.
-“ die 28. eiusdem (Iunii 1793). f. 132.
D. Anna quondam Sabino Rinaldi huius civ(itatis) annos quinquaginta c(ircite)r habeus, SS.mi Sacrament)is per D. Marcum Sanitate prescepti abdormiviit in Domino, et in Ve(nerabi)le Con(gregationis) sub Titolo Mortis humatus fuit” .
– “Die 26. eiusdem M(ensi)s (Maii 1794). f. 144.
Cherubinum Pasquale Vir Catharinae Bevgilacqua Civ(itati)s Cupersanem mortuus est anno aetatis suae sexagesimum septimum, munitus solo Sacramento Penitentia per Par(rocu)m D. Marcum Sanitate, est in V(enerabi)li Congre(gatio)ne sub Titolo Mortis sepultus est”.
– “Die 9. Eusdem ( Ottobre 1795). f. 162.
Nuntius Cannone vir Terisiae de Finis huius civitatis anno aetatis suae c(ircite)r vigesimo, SS. Sacramentis per Parochum D. Marcum Sanitate refectus obiit, et in Congre(gationis) sub Titolo Mortis Sepultus est”.
– “Die 15. Eiusdem (Februarii 1796). f. 166.
Mag(nifi)ca Benedicta Consiglia uxor quondam Mag(nifi)ci Nicolai Perrone huius Civ(itati)s receptis Sacram(ent)is per D. Marcum Sanitate Par(ochum) in Domino abdormivit, et in V(enerabi)le Cong(regatione) sub titulo Mortis humata fuit. Quam habere annos sexagintaquinqua”.
– “Die 25. Eiusdem (Septembris 1796). f. 175.
Mag(nifi)cus Dominicus Paschalis Gallo huius Civ(itati)s aetatis suae anno vigesimo susceptis Sacramentis per D, Marcum Sanitate, Spiritum Deo redditit, et in V(enerabi)li Con(gregatio)ne Sub titulo Mortis tumulatus est”.
– “Die 5. Novembris 1796. f. 176.
Eleonora Spadafina uxor Ioannis de Alexandro huius Civ(itati)s sexagenaria susceptis Sacramentis per D. Marcum Sanitate Spiritum Deo reddidit, et in V(eneabi)le Congregatione sub titulo Mortis humata est”.
-“Die 5 eiusdem (Februarii 1797). f. 180.
Dominicus Nardò viduus Civ(itati)a Foggiae, anno c(ircite)r quinto supra sexagesimum, SS. Sacramentis per D. Marcum Sanitate Par(ochu)m Spiritum Deo reddidit, eujus cadaver in V(enerabi)le Con(gregation)e sub titulo Mortis conditum est”.
– “Die 18. eiusdem (Februarii 1797). f. 180.
Mag(nifi)ca Victoria quondam D. Nicolai Volgari huius Civ(itati)s anno C(ircite)r quinta supra sexagesimum, SS. Sacramenti per D. Marcum Sanitate Spiritum Deo reddidit, et in V(enerabil)e Cong(regationi) sub titulo Mortis est”.
– “Die 22. eiusdem (Maii 1797). f. 183.
Mag(nifi)cus Petrus Paulum de Finis Vir Veronica Cavallo huius Civ(tati)s susceptis Sacramenti per D. Marcum Sanitate Par(ochu)m in Domino abdormivit, et in V(enerabil)e Cong(regationi)s sub titulo Mortis conditus est. Quem habent annos c(ircite)r sexaginta”.
– “Die 22. eiusdem (Maii 1797). f. 183.
Mag(nifi)ca Antonia di Errico Vidua quondam Ferdinandi de Avenia huius Civ(itati)s susceptis Eccl(si)ae Sacramentis per D. Marcum Sanitate Paro(chu)m Animam Creatori suo reddidit, nondum expleto aetatis suae anno secondo supra sexagesimum, cuius Cadaver Kalendis Iunii 1797 , in V(enerabili)s Congregationne sub titulo Mortis conditum est”.
– “ eodem die (28 Iulii 1797). f. 185.
D. Gratia Giuliani Uxor D. Isidori Degni huius Ci(itati)s anno C(ircite)r sexagesimo susceptis Sacramentis per D. Marcum Sanitate Par(ochu)m munita in Domino abdorimivit, et in V(enerabili)s Con(gregation)e sub titulo Mortis condita est”.
“Defunti / 1801”
– “Die 18 (Settembre 1804). f. 52.
D. Seraphina Zezza Uxor D. Nicolai Gala huius Civ(itati)s anno aetatis suae C(iricite)r 60, susceptis Sacramentis per D. Marcum Sanitate obiit, et in Ve(nerabil)e Cong(regationi)s sub ti(tulo) Mortis humata est”.
– “Die 19: eiusdem (Novembre 1805). f. 76.v.
D. Maria Iosepha Conti Uxor Mag(nifi)co Vincentii Palieri huis Civi(ati)s, anno aetatis suae C(ircite)r 17:, susceptis Sacramentis per D. Marcum Sanitate obiit, et in V(enerabil)i Cong(regation)e sub titulo Mortis humata est” (14).
Le notizie dei 602 INUMATI nella CRIPTA presente nella CHIESA dedicata alla VERGINE SS.MA dell’ANNUCIAZIONE, artistica e antica CHIESA più conosciuta come del PURGATORIO (15), sono state TRASCRITTE dallo scrivente il 13 gennaio e il 20 gennaio del 1985. I REGISTRI di MORTE riportano i dati degli inumati a partire dal 1713 (anno di inizio dei REGISTRI) fino al 1824, anno in cui viene riportato l’ultimo inumato.
Erano affiliati alla Confraternita dell’ORAZIONE e MORTE (sec. XVIII) (16), più conosciuta del PURGATORIO,i componenti delle FAMIGLIE più in vista della cosiddetta “CERIGNOLA BENE” del ‘700 e dell’800. Era considerata, infatti, la “CONFRATERNITA dei NOBILI”. Più volte, il PREFETTO o PRIORE era anche il SINDACO della CITTA’. Accadeva spesso che alcuni Confratelli, appartenenti ad altre Confraternite laico-religiose, preferivano, dopo il loro decesso, essere seppelliti nella Chiesa del Purgatorio. Alcune personalità importanti, pur non facendo parte del rinomato SOLDALIZIO, davano mandato ai propri familiari, a morte avvenuta, di essere INUMATI nell’IPOGEO-CRIPTA della CHIESA del PURGATORIO.
A tal riguardo, è sufficiente leggere attentamente i 25 ATTI di MORTE, da me riportati, riportanti lo stesso tenore, per poter trarre notevoli osservazioni e conclusioni. I DEFUNTI visitati dal PARROCO, D. MARCO SANITATE, per l’amministrazione dei SACRAMENTI, portano nomi di grande RISPETTO in quanto ALTOLOCATI, BENESTANTI, CONOSCIUTI, dotati di PROFESSIONALITA’ e appartenenti a FAMIGLIE dal solido POTERE in SOCIETA’. Non conosciamo se la richiesta della sua presenza giungesse dai familiari del DEFUNTO o se era disponibile, rispetto agli altri PARROCI, a recarsi presso il domicilio del DECEDUTO perché conoscente, perché amico di famiglia o semplicemente per un suo alto dovere etico-religioso.
Al precedente ELENCO aggiungo ancora altri sei nominativi di defunti (17), appartenenti alla FAMIGLIA SANITATE e così inumati il primo, nella Chiesa Madre; il secondo, terzo, quinto e sesto seppelliti nella CRIPTA-IPOGEO della Chiesa di Maria SS.ma Assunta in Cielo, probabilmente facenti parte dei SODALI della Confraternita omonima e il quarto nella CRIPTA-IPOGEO della CHIESA del PURGATORIO:
“Defunctorum / Liber / 1759”
– 25 Luglio 1775 – Anna Caso di Cerignola fu moglie di Domenico Sanitate di Rutigliano Sorella del Monte Funerario di anni 50.
– 17 Aprile 1794 – Vincenzo Sanitate di anni 16 figlio di Giuseppe.
“Defutorum / Liber / 1782”
– 17 Aprile 1785 – Nicola Sanitate di Rutigliano.
– “a di 13 d(ett) (Gennaro 1790). f. 92.
Vito Tommaso d’Amato Marito di Nicola Sanitate ambi di Rutigliano di anni circa 40. È morto munito de’ SS. Sacramenti dal Parroco) D. Michele di Avenia, e si è sepe(lli)to nella Ven(erabile) Cong(regazione) della Morte “ .
– “Defunti / 1801”
– 17 Aprile 1806 – D. Giuseppe Sanitate di Cerignola marito di D. Cherubina Guercia di Foggia di anni 66.
– 5 Settembre 1806 – D. Cherubina Guercia di Foggia moglie del fu D. Giuseppe Sanitate di Rutigliano di anni 60.
Riporto un interessante ATTO di MATRIMONIO del 1783:
“ [Matrimoni 1782]”
“Die 6 M(ensi)s Nov(embris) 1783.
Ex informatione capta ab Sac(re). R(everendissi)ma Curia Archipresbiteri N(ostro) clare inno […] a R(everen)di P. D. Nicola de Philippis solleminter ante faciam Ecc(esia)lae D. Carolum Zezza civ(itati)s Corati, et Virg.a D(onn)a Adamantiam Farrusi huius Civ(itatis) in Matrim(oniu)m coniugati adque die prima M(ensi)s Ianuarii 1750. Septibus tunc temporis p(resen)tibus R(everen)do D(omin)o Michaele Battaglino, et Nicolao Sanitate ut ex actis praedis”.
Prima di andare avanti credo sia opportuno fermarmi sul primo defunto, ANNA CASO di Cerignola moglie di DOMENICO SANITATE di RUTIGLIANO, come dall’elenco sopra riportato. Lei chiaramente in vita faceva parte di un SODALIZIO che operava nella CHIESA MADRE – PARROCCHIA “SAN PIETRO APOSTOLO” ovvero il “MONTE FUNERARIO”, questa notizia la scriviamo per la prima volta. Dopo la intera consultazione di tutti i Volumi dove risultano trascritti gli ATTI di MORTE, ricaviamo che in totale sono in numero di VENTINOVE i DEFUNTI che vi avevano fatto parte del suddetto SODALIZIO. Il PRIMO defunto è una donna, risulta deceduta l’11 Gennaio 1774 ed è ANGELA MOSCA, di anni 69, di Spinazzola, assistita spiritualmente prima del trapasso dal PARROCO GIROLAMO GISOLFI, seppellita nella Chiesa Collegiata (CHIESA MADRE), perché “Sorella del Monte Funerario”. Mentre l’ultimo defunto appartenente al SODALIZIO è proprio ANNA CASO. Per tutti e VENTINOVE, ogni singolo ATTO si completa con la solita dizione di “Fratello” o “Sorella” del MONTEFUNERARIO. Un ulteriore particolare e cioè il 1° Settembre 1774 muore DONATO ANIELLO di Cerignola di anni 85, viene seppellito nella Venerabile Congrega della Morte come Fratello del Montefunerario. Non conosciamo i motivi perché sia stato inumato nella Chiesa del PURGATORIO e non nella loro TOMBA nella CHIESA MADRE. Prima dell’11 gennaio 1774 e dopo il 25 luglio del 1745 non risultano esserci più nessun tipo di indicazioni della presenza del MONTEFUNERARIO. Sicuramente vi doveva essere un cospicuo IPOGEO nella CHIESA MADRE per accogliere solo i SODALI di questa CONFRATERNITA laico-religiosa. Non vado oltre. E’ un argomento da approfondire.
Altri due componenti della FAMIGLIA SANITATE portano lo stesso nome GIUSEPPE:
“Defunctorum / Liber / 1759”
16 Aprile 1775 muore Giuseppe Sanitate di 22 anni, annegato e viene seppellito nella Chiesa Madre.
Abbiamo due ATTI di BATTESIMO e sono i seguenti:
– “Liber / Renatorum / qui / incipit ab Anno 1808”
Adi 7 Ap(ri)le 1808. c. 6.
Angiola Teresa Maria, figlia leg(itti)ma, e nat(ural)e delli Coniugi Sig.r Michele Siniscalchi e la Sig.ra Serafina di Stasi ambi di Cirig(nol)a è stata battezzata dal Sacerd(ot)e D. Giusep(p)e Sanitate con licenza. Il Padrino è stato il Sig.r D. Ubaldo Tupputi anche di Cirig(nol)a. Nacque il ddi 31 Marzo 1808”.
– “Libro delli Renati in q(uest)a Cattedrale / Chiesa di Cerignola sotto il titolo di S. / Pietro Apostolo / Comincia dal P(ri)mo Settembre mille otto / cento ventidue = 1822”
Nata il di 4 7(m)bre 1824 alle ore 9. c. 162.
Maria Luisa, Stefania figlia legittima, e naturale delli Coniugi D. Pietro Siniscalchi, e la Sig.ra Maria Stasi ambi di Cirignola, tenuta al S(acro) Fonte dal Sacerdote D. Giuseppe Sanitate. E’ stata battezzata dal Sacerdote D. Antonio Colucci tutti e due con licenza il di dodeci d(ett)o”.
Un altro interessantissimoDOCUMENTO, di natura LITICA EPIGRAFICO, fa esplicita menzione ad un ulteriore componente della FAMIGLIA SANTITATE, il DOTT. NICOLA SANITATE, datata 1838. La nostra attenzione si sposta all’interno dell’unica navata dell’antica CHIESA CAMPESTRE di MARIA SS. MA dell’ANNUZIATA ( sec. XIII, sicuramente molto più antica) nella quale è presente la suddetta ISCRIZIONE.
Varcato l’unico ingresso, sulla sinistra vi sono due LASTRE LITICHE TOMBALI poste a livello del pavimento, di poco spostate dalla parete. La prima, più piccola, priva di iscrizione e recante un foro centrale per sollevarla, ha le seguenti misure: cm. 82 x cm. 79. Poco distante dalla prima, la seconda che misura cm. 85 x cm. 83 (le misure sono state effettuate il 1° luglio 1973) e riportante la seguente ISCRIZIONE (18) INCISA:
Il 1838 fu, senz’altro, un anno molto doloroso per la nostra CITTA’. A partire dagli inizi dell’OTTOCENTO e, soprattutto, durante l’arco temporale della PRIMA META’ dell’OTTOCENTO, anche se si protrasse anche oltre, vi fu l’IMMANE E MORTALE ONDA LUNGA pandemica del COLERA che invase l’EUROPA. Anche la nostra NAZIONE ne rimase tristemente coinvolta. Il REGNO DELLE DUE SICILIE non ne fu immune. Non bastavano “fosse” comuni per accogliere cadaveri nelle CHIESE e nelle CAPPELLE.
In un mio precedente lavoro a stampa (20), ebbi modo di trattare questo argomento, inserito nello studio sulle Confraternite di Cerignola. Negli anni ’80, effettuai uno studio, presso l’Archivio di Stato di Foggia sul periodo che va dal 1836 al 1840 e alla luce di alcuni documenti da me rintracciati riporto una parte degli esiti: “[…] Il 3 ottobre 1836 l’Intendente di Capitanata fa pervenire al Sindaco di Cerignola, Errico Chiomenti, una nota scritta nella quale è attestato, tra l’altro, il “vietarsi la tumulazione de cadaveri nelle sepolture delle Chiese sistenti in questo abitato ma di eseguirsi il seppellimento ne’ Camposanti ed in mancanza nelle Cappelle suburbane”. Nel successivo 4 dello stesso mese segue l’altra missiva nella quale l’Intendente “si benignò autorizzare la spesa per la costruzione di due fosse nella Cappella di S. Maria delle Grazie distante dal Comune di circa 300 passi” […]” (21).
Senza inoltrarmi in ulteriori passaggi, ricavati da numerosi documenti, aggiungo che la Confraternita di Santa Maria della Pietà, a proprie spese e con l’autorizzazione della Curia, fece scavare e costruire come opera muraria la “fossa” per l’inumazione dei cadaveri. Altro Archivio da me consultato, sempre negli anni ’80, è stato quello della CATTEDRALE “San Pietro Apostolo”. Infatti, nella mia già citata pubblicazione, riporto quanto segue: “[…] Nell’Ottocento dai suddetti registri (di defunti n.d.a) non si riscontrano defunti seppelliti nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie, però sappiamo che diverse “fosse”, di cui una grande, capaci di contenere molte centinaia di cadaveri, vengono scavate. Allora ricaviamo sempre, dal registri, che dal 1713, anno di inizio degli stessi, al 18 luglio 1822 ai nomi dei defunti viene sempre affiancato il luogo della sepoltura; dal 18 luglio 29 dicembre 1822, vengono registrati nomi di 254 defunti senza luogo di sepoltura; segue tutto il 1823 con 507 defunti sempre senza il luogo della sepoltura. Nel 1824 dal 1° gennaio al 9 novembre i defunti registrati sono 396: anche questa volta, nulla sul luogo di sepoltura …. Abbiamo però fermato la nostra attenzione su un periodo che va dal 1836 al 1840, anni del documento di cui ci stiamo interessando: furono anni sconvolgenti, di paura, di terrore, per le terribili epidemie che afflissero a più riprese la Città. I più colpiti i bambini, di pochi mesi o anni o addirittura neonati di pochi giorni o settimane; ne morivano a centinaia in un giorno o in un mese; nel 1836 vi furono 597 decessi, nel 1837 salirono vertiginosamente a 997, nel 1838 scesero a 577, nel 1839 furono 579 e nel 1840 furono 332. Va anche detto che nel 1839 vanno sommati i defunti di altre due Parrocchie, istituite proprio in quest’anno, quella di Maria SS.ma Addolorata e quella di Maria SS.ma del Carmine. Ed allora pensiamo che tutte le volte che non vengono indicati i luoghi di sepoltura, i defunti erano, probabilmente, destinati alle grandi “fosse” comuni delle diverse chiese urbane almeno fino al 1836; da quest’anno in poi fino al 1840, per espresso divieto da parte dell’Intendente di Capitanata di seppellire nelle Chiese urbane viene scelta la Chiesa campestre di Santa Maria delle Grazie, per accogliere i defunti nelle “fosse” in essa costruite: 3.064 i nomi attestati. Del resto, per motivi strettamente igienici[…]” (22).
Quindi tutto questo ci porta a considerare che la FOSSA di inumazione, posta nella Chiesa campestre di Maria SS.ma dell’Annunziata, recante la ISCRIZIONE e datata 1838 sia una FOSSA comune costruita in muratura per l’inumazione, aventi enormi capienze e predisposte ad accogliere migliaia di cadaveri trasportati dalla Città. Aggiungo che, oltre alle due delle quali si è scritto in precedenza, nella medesima Chiesa campestre di Maria SS.ma Annunziata vi era un’altra FOSSA di inumazione e di enorme capacità.
Alcuni componenti dei SANITATE facevano parte della “famiglia” LIBERALE. Scrive GEMMA CASO a riguardo di Cerignola: “La carboneria in Cerignola ebbe, nel 1820, due Vendite, di cui ignoriamo i nomi, fu Gran Maestro della prima Vendita Giuseppe Stasi … […]” (23). I nomi vengono citati con le rispettive cariche, anche se noi riportiamo solo i nomi e cognomi: Nicola Chiomenti di Antonio, Luigi Stasi, Giuseppe Pallotta; nella seconda Vendita, il Gran Maestro era Vincenzo Tortora di Luigi, altri Michele Conte, Costantino Però, Giuseppe Rosati. Continua GEMMA CASO: “[…] Tra gli altri dignitari, ascritti alla setta in Cerignola che poi si distinsero nel Nonimestre, ricordiamo […] ” Santo d’Alò, Alessandro Buono, Vincenzo Corcella di Giuseppe, Francesco Chiomenti, Giuseppe Chiomenti, Francesco Palieri, Domenico Strafile, Luigi Stasi di Pietro, Michele Siniscalchi, Vincenzo Tortora di Luigi, Giuseppe Tortora fu Andrea, Tommaso Farrusi. Non troviamo tra i nomi riportati quelli facenti parte della famiglia SANITATE. È pur vero, però, che gli stessi cognomi riportati e tanti altri li ritroviamo negli elenchi delle Confraternite laico-religiose, fortemente SOSPETTATI di appartenere alle SETTE LIBERALI EVERSIVE contro il RE di NAPOLI. Probabilmente i SANITATE, pur aderendo in pieno al pensiero LIBERALE, riuscivano con DESTREZZA a non ESPORSI e a non COMPROMETTERSI, probabilmente, per mantenere SALDO il proprio “POSTO” di potere occupato in società per salvaguardare i propri positivi tornaconti.
Ora, senza inoltrarci in ulteriori considerazioni, attraverso l’analisi di alcuni documenti da me rintracciati presso l’Archivio di Stato di Foggia possiamo venire in possesso di informazioni utili che ci aiutano a comprendere e a fare chiarezza almeno su di un componente della FAMIGLIA SANITATE, circa la sua posizione sociale raggiunta molto AMBIGUA, il Dott. NICOLA MARIA SANITATE.
Faceva parte, come abbiamo già scritto prima, della CONFRATERNITA di MARIA SS.MA ASSUNTA IN CIELO e RICOPRIVA la importantissima CARICA di “CASSIERE”, un incarico di alto valore MORALE e, soprattutto, di PRESTIGIO. Per la prima volta riporto integralmente il DOCUMENTO (24): “Provincia di Capitanata / Circondario di Cerignola – Distretto di Foggia / Comune di Cerignola – Oggi che corre il primo di Gennaro Anno 1820. Noi qui sotto scritto Sindaco del Comune di Cerignola abbiamo istallato nella carica di Cassiere della Vble Congregazione sotto il Titolo di Nome di Maria Assunta in Cielo per l’anno corrente in avanti il Sig.r D.r Nicola Maria Sanitate del Comune sudetto, cessando dalle funzioni il Sig.r Michele Conti, Cassiere per lo addietro. Egli in esecuzione del Real Decreto de’ 19 Luglio 1815 ha prestato il suo giuramento nel modo seguente – Io D.r D. Nicola Maria Sanitate prometto, e giuro fedeltà, ed ubbidienza al Re Ferdinando Primo, a pronte, ed esatta esecuzione degli ordini suoi – Prometto, e giuro che nell’esercizio delle funzioni che mi sono state affidate, io mi adoperò col maggiore zelo, e colla maggior probità, ed moratezza. Prometto, e giuro di osservare, a far osservare le Leggi, i Decreti ed i Regolamenti, che per Sovrana Disposizione di S. M. si trovano in osservanza, e quelle che piacerà alla M. S. pubblicare in avvenire – Prometto, e giuro di non appartenere ad alcuna Società Segreta di qualsivoglia Titolo, oggetto, e denominazione, e nel caso che io appartenessi a qualsivoglia di tali Società, prometto, e giuro di rinunziarvi da questo momento, e di non farne più parte. Così Dio mi aiuti – (segue la firma) G. Intonti (il Governatore della Provincia) – (la firma autografa) D.r Nicola Sanitate”.
Il nostro Dott. NICOLA MARIA SANITATE va a sostituire il Sig. MICHELE CONTE che ricopriva la carica di CASSIERE. Ma è lo stesso MICHELE CONTE checompare tra i LIBERALI nella seconda VENDITA della CARBONERIA nel 1820, come riporta GEMMA CASO? Noi pensiamo di si! Il Re FRANCESCO I provvederà subito nel far rimuovere MICHELE CONTE dalla carica, “OBBLIGANDO” il Dott. NICOLA MARIA SANITATE “istallato nella carica di Cassiere” della Confraternita a firmare il documento sottopostogli dal Sindaco di Cerignola, giurando la sua FEDELTA’, OBBEDIENZA, ma, soprattutto, di non far parte di nessuna SOCIETA’ SEGRETA. Il documento è “stringente” ed è costretto a firmare.
L’anno successivo, il 1821, il Dott. NICOLA MARIA SANITATE pur rimanendo a far parte dei CONFRATELLI della CONFRATERNITA DI MARIA SS.MA ASSUNTA IN CIELO, non è più CASSIERE. Infatti, il DOCUMENTO che trascrivo e pubblico per la prima volta riporta quanto segue: “Oggi che sono il primo del Mese di Aprile 1821 – Noi Sindaco Attuale di questo Comune di Cerignola, in virtù dell’approvazione data dal Sig,r Intendente della Provincia fatta a nomina di Cassiere della Venerabile Congregazione sotto il Titolo di Nome di Maria Assunta in Cielo di questo stesso Comune per l’anno corrente 1821 in avanti in persona del Sig.r Natale Sgarro, come dall’originale provvedimento del dì 19 Aprile anno 1821, da esso Sig. Natale Sgarro ci ha presentato lo abbiamo immesso, ed istallato nel possesso di detta carica oggi soprascritto giorno, dopo di averlo fatto giurare, a norma del Decreto de’ 17 Luglio 1815, e secondo la formula in essa scritta – Che pertanto noi Sindaco abbiamo fatto cessare dalla Carica stessa di Cassiere sin dal […] il Sig.r D.r D. Nicola Sanitate, ed abbiamo istallato la persona del Sig.r Natale Sgarro per Cassiere di questo esercizio. Di tutto ciò si è fatto stendere il presente atto dal Cancelliere Archivario di questo medesimo Comune, da fatto scritto, e timbrato col solito Suggello Comunale – (vi è il timbro del Comune di Cerignola) – (la firma non traducibile) – la firmato “D.r Nicola Maria Sanitate” (25).
Aggiungo che anche il Sig. NATALE SGARRO era confratello e, con ogni probabilità, affiliato alla CARBONERIA. La deduzione nasce dal fatto che, subentrando a ricoprire la carica di CASSIERE al SANITATE, anche lui fu “OBBLIGATO” a firmare il solito documento di GIURAMENTO al Re di Napoli, che pubblichiamo per la prima volta: “Provincia di Capitanata / Circondario di Cerignola – Distretto di Foggia/ Comune di Cerignola – Oggi che corre il primo di Aprile Anno 1821 – Noi qui sottoscritto Sindaco del Comune di Cerignola abbiamo istallato nella carica di Cassiere della Venerabile Congregazione sotto il Titolo di Nome di Maria Assunta in Cielo per l’anno corrente in avanti il Sig.r Natale Sgarro del Comune sudetto, cessando dalle funzioni il Sig.r D.r D. Nicola Maria Sanitate Cassiere per lo dietro. Egli in Esecuzione del Real Decreto de’ 17 Luglio 1815 ha prestato il suo giuramento nel modo seguente. Io Natale Sgarro prometto, e giuro fedeltà, ed obedienza al Re Ferdinando Primo, e pronto, ed esatta esecuzione agli ordini Suoi. Prometto, e giuro che nell’esercizio delle funzioni che mi sono state affidate, io mi adopreò col maggior zelo e con la maggior probità, ed onoratezza. Prometto, e giuro di osservare, e far osservare le Leggi, i Decreti, ed i Regolamenti che per Sovrana Disposizione di S.M. il Sovrano in osservanza, a quella che piacerà alla M.S. di pubblicare in avvenir3e. Prometto, e giuro di non appartenere ad alcuna Società Segreta di qualsivoglia Titolo, oggetto, e denominazione, e nel caso che io appartenessi a qualcheduna di tali Società, prometto, e giuro di rinunziarvi da questo momento, e di non farne più parte: Così Dio mi ajuti. (timbro del Comune di Cerignola) – (firma autografa) Natale Sgarro “ (26).
Numerosi sono gli “ATTI” di giuramento di FEDELTA’, OBBEDIENZA e di non far parte di SOCIETA’ SEGRETE, al RE delle Due Sicilie, FERDINANDO 1°, che regnò dal 1816 al 1825 , a FRANCESCO 1° che regnò dal 1830 al 1859 (27). Infatti, “Con il trattato di Casalanza del 20 maggio 1815 Napoli fu restituita a Ferdinando, il quale, per disposizione del trattato di Vienna del 1816 assume il titolo di Ferdinando I° re delle Due Sicilie” (28), si ebbe, così, la “LA RESTAURAZIONE DEI BORBONI”.
Per DECRETO dovevano firmare i PRIMI UFFICIALI: PRIORE, 1° ASSISTENTE, 2° ASSISTENTE, CASSIERE di tre CONFRATERNITE laico-religiose di Cerignola e non per le altre. Infatti, il Re: “[…]aveva ordinato di vigilare sulle confraternite e, in particolare, per Cerignola su quelle di Maria SS.ma Assunta in Cielo, del Purgatorio e di Santa Maria della Pietà per evitare che potessero diventare covo e focolaio del pensiero e dell’azione dei liberali, fomentando complotti e tramando congiure contro il Regno […]” (29).
I moti del 1848 che imperversarono nel Regno di Napoli coinvolsero anche la nostra Città e vi parteciparono sia i “VECCHI” CARBONARI che i “NUOVI”. TOMMASO PEDIO (30), per la Provincia di Foggia, riporta i vari elenchi degli “ATTENDIBILI IN POLITICA” e fra le varie CITTA’ vi è anche CERIGNOLA con i suoi “attendibili” col numero di “134, pari allo 0,85 % della popolazione (ab. 15.739 nel 1848)”. Ai già citati COGNOMI di cerignolani affiliati alla CARBONERIA e, quindi ai moti carbonari del 1820 (vedi GEMMA CASO) (31), anche se molto più numerosi, vanno ad aggiungersi tra i tanti i ROSATI, i CHIOMENTI, i TORTORA, i PALLOTTA, i CIBELLI, i D’AMATI, i DE FINIS, i DE MARTINIS, i GALA, i MORRA, i PECE, i RUSSO, i RUOCCO, i SINISCALCHI, i TANNOIA, gli SGARRO e tanti altri. Al numero 120 dell’elenco troviamo SANITATE don Domenico di a. 48 civile (32).
Un contributo culturale che vede il nostro personaggio ecclesiastico di partenza, Can. PENITENZIERE della CATTEDRALE, D. DOMENICO SANITATE e la stessa CITTA’ emergere dalla storia, nei suoi vari aspetti e, soprattutto, nei coinvolgimenti.
Cerignola, 24 luglio 2023 Matteo Stuppiello
Bibliografia e Note
(1) – ARCHIVIO DI STATO DI NAPOLI – Consulta di Stato – Consulta Generale / 1824 – 1847 / vol. 237 – II Serie – fascio 5021.
(2) – ARCHIVIO PARROCCHIALE “SAN PIETRO APOSTOLO” – CATTEDRALE – DUOMO “TONTI” – CERIGNOLA – “ARCHIVIO PARROCCHIALE 1569” – Colgo l’occasione per ringraziare DON PIO CIALDELLA, PARROCO della CATTEDRALE “SAN PIETRO APOSTOLO” – DUOMO “TONTI”, per avermi dato la possibilità, sin dagli inizi degli anni ’80, di consultare, trascrivere e pubblicare questi documenti. Effettuai la ricerca su tutti i volumi di NASCITA – BATTESIMI – MATRIMONI – CRESIME – MORTE – “Libro de’ Mor/ti del 1827”, custoditi in un unico ARMADIO presso la “CANONICA” della PARROCCHIA, ubicata in Piazza Duomo 22/a.
(3) – ARCHIVIO DI STATO DI NAPOLI – Regia Camera Sommaria – Catasto Onciario – vol. 7035 – Anno 1742 – CERIGNOLA, f.44 r.
(4) – ARCHIVIO DI STATO DI FOGGIA – Intendenza di Capitanata – Amministrazione Interna – b.102, f. 295 – “Per la costruzione di una nuova Chiesa 1814”.
“TESTAMENTO del benemerito Cittadino PAOLO TONTI di CERIGNOLA IN CAPITANATA” in “STATUTO ORGANICO della EREDITA’ TONTI IN CERIGNOLA”, Barletta, 1874 – Tipografia V. Vecchi e Soci, pp. 23-27. Voglio riportare uno stralcio più significativo del TESTAMENTO: “Io Paolo Tonti del fu Francesco di questo Comune di Cerignola in Capitanata …. La mia ultima, libera e spontanea volontà è dunque la seguente: 1. Nomino mio erede universale il Comune di Cerignola coll’obbligo di adempiere alle seguenti mie disposizioni. 2. Voglio che ducati centomila dalle rendite dei miei beni sieno impiegati per la costruzione di una Chiesa Cattedrale in questa Città, spendendosi il danaro annualmente a misura che verrà esatto senza mai permettersi il cumulo. Il disegno di detta Chiesa sarà costruito un anno dalla mia morte dal Sindaco e Decurionato della Città, e nel mese successivo alla presentazione del disegno si darà mano all’opera. L’Intendente della Provincia ed il Vescovo di questa Diocesi sono pregati d’invigilare per la esatta esecuzione di questa mia disposizione […]”. Si veda MATTEO STUPPIELLO,In ricordo della inaugurazione del Duomo “Tonti” – 14 Settembre 1934 – Cerignola 13 Settembre 2017 – www.archeoclubcerignola.com , MATTEO STUPPIELLO, Paolo Tonti l’insigne benefattore che donò i suoi beni alla città di Cerignola perché fosse costruita la nuova Cattedrale “San Pietro Apostolo” – Duomo “Tonti” – Cerignola 6 Marzo 1019www.archeoclubcerignola.com, MATTEO STUPPIELLO, “Traslazione delle ossa di Francesco Paolo Tonti nel Duomo” 1941 – Cerignola 10 Maggio 2019 www.archeoclubcerignola.com, MATTEO STUPPIELLO, La infinita ed avvincente storia della Cattedrale “San Pietro Apostolo” Duomo “Tonti” – La posa della Prima Pietra con la Cazzuola d’oro in data 29 Giugno 1873 – Cerignola 29 Giugno 2021 – www.archeoclubcerignola.com .
(6) – ARCHIVIO DI STATO DI FOGGIA – OPERE PIE – SERIE II – Fascio 91 – Fascicolo 644 – “Conto Materiale dello Stabilimento dell’Assunta” – 1814 – Cerignola “1814 – 1822” – 12 sotto fascicoli”.
(7) – MATTEO STUPPIELLO, Nascita della Confraternita di Maria SS. del Carmine (1823) – Un Carteggio presso l’Archivio di Stato di Napoli, in Storia della chiesa del Carmine in Cerignola dalle origini al XX secolo – Da chiesa conventuale, confraternale a parrocchiale – Nel 180° anniversario di fondazione della Confraternita , a cura di FRANCO CONTE, Composizione, impianti e stampa : CiEssePI Edizioni – Cerignola, 2003, pp. 57-67.
(8) – ARCHIVIO DI STATO DI FOGGIA – OPERE PIE – Serie II – Fascio 91 – Fascicolo 644 – “Conto Materiale dello / Stabilimento dell’Assunta” – 1814 – Cerignola “1824 – 1822” – 12 sotto fascicoli.
(9) – “CONCORDATO FRA SUA SANTITA’ PIO VII. SOMMO PONTEFICE, E SUA MAESTA’ FERDINANDO I. RE DEL REGNO DELLE DUE SICILIE . PARTE TERZA – Contenente i Brevi e le Lettere Apostoliche, i Reali Decreti e Rescritti, le Circolari ed Istruzioni, pubblicate dal 1820 a tutto l’Anno 1825”., Napoli – Tipografia nella Pietà de’ Turchini, Strada Medina Num. 17. – 1826, pp. 129-169. Lo stesso testo è stato riprodotto in “Tra le pieghe della storia nel bicentenario della Diocesi di Cerignola 1819-2019, a cura di Angelo Giuseppe Dibisceglia, Claudio Grenzi Editore, Via Le Maestre, 71, Foggia, 2020, la nuova numerazione va da p. 183 a p. 223.
(10) – ARCHIVIO PARROCCHIALE “SAN PIETRO APOSTOLO”…, op. cit.
(11) – Ibid.; già pubblicato in [MATTEO STUPPIELLO], La Chiesa del Purgatorio, Cerignola Regione Puglia – Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna” – Cerignola, 1987, Cerignola Centro di Servizio e Programmazione Culturale Regionale, Foggia, 1987 – LEONE GRAFICHE – Foggia – Viale G. Di Vittorio n. 5, p. 79.
(12) – ARCHIVIO PARROCCHIALE “SAN PIETRO APOSTOLO”…, op. cit.
(13) – Ibid.
(14) – ibid.; già pubblicato in [MATTEO STUPPIELLO], La Chiesa del Purgatorio…, op. cit. p. 91.
(15) – [MATTEO STUPPIELLO], La Chiesa del Purgatorio…, op. cit.
(16) – MATTEO STUPPIELLO, La realtà confraternale a Cerignola (secc. XVI-XX), in AA.VV. , Le confraternite pugliesi in età moderna 2, a cura di LIANA BERTOLDI LENOCI – Atti del seminario internazionale di studi 27-28-29 aprile 1989 – CENTRO RICERCHE DI STORIA RELIGIOSA IN PUGLIA, Schena Editore, Fasano di Puglia, 1990, pp. 485-514.
(17) – ARCHIVIO PARROCCHIALE “SAN PIETRO APOSTOLO”…, op. cit.
(18) – ANTONIO GALLI – MATTEO STUPPIELLO, Chiese campestri (agro di Cerignola), CERIGNOLA ANTICA – Atti del 1° Convegno della società di studi storici ed archeologici della Daunia Sud – Cerignola – Piazza Matteotti, 6-7 settembre 1974) – c.i.p. (ciclostilato in proprio) – pp. 32-35; ANTONIO GALLI – MATTEO STUPPIELLO, Chiese campestri, in CERIGNOLA ANTICA – Tre convegni storici in piazza – Edizioni della Società studi storici “Daunia Sud” – Cerignola – 1979 , Tipografia MIULLI – S. Ferdinando di Puglia 1979, pp. 59-63..
(19) – Si ringrazia la compianta Prof.ssa GIUSTINA SPECCHIO, già socia delle nostre Istituzioni Culturali, per una più attendibile trascrizione e traduzione della suddetta iscrizione rispetto alle pubblicazioni citate nella nota n. 18.
(20) – MATTEO STUPPIELLO, La Chiesa di Santa Maria delle Grazie, Cerignola – 1999 – Tipolitografia “Miulli Francesco2, via Roma, 52 – San Ferdinando di Puglia (Fg), pp. 14-16.
(21) – Ibid., p. 14.
(22) – Ibid., p. 15.
(23) – GEMMA CASO, La Carboneria in Capitanata (dal 1816 al 1820) nella storia del Risorgimento Italiano con Appendice, Napoli, Stab. Tip. LUIGI PIERRO e FIGLIO, Via Roma 402 – 1913, pp. 63-64.
(24) – ARCHIVIO DI STATO DI FOGGIA – OPERE PIE – SERIE II – Fascio 91 – fascicolo 644 – “Conto Materiale…, op. cit.
(25) – ARCHIVIO DI STATO DI FOGGIA – OPERE PIE – SERIE II., B. 91, fasc. 645 – 19 sotto fascicoli – “S. Maria Assunta 1821-1822”.
(26) – Ibid.
(27-28) MARIO FURNARI, Cronologia dinastica del reame di Napoli, F. Fiorentino Editrice S.p.A., Napoli, calata Trinità Maggiore, 4 – 1978 tipolitografia D’Urso S. Arpino (CE).
(29) – MATTEO STUPPIELLO, La realtà confraternale…, op. cit., p. 497.
(30) – TOMMASO PEDIO, Il 1848 in Capitanata, Società Dauna di Cultura – Foggia 1981, Collana di Testi e documenti per la storia della Capitanata diretta da Antonio Vitulli – Tipografia Laurenziana di Napoli, 1981.
(31) – GEMMA CASO, La Carboneria…, op. cit.
(32) – TOMMASO PEDIO, Il 1848…, op. cit., p. 185.