– CRONACA DI UNA SEGNALAZIONE SOFFERTA –
Prima di dare al riporto della suddetta CRONOLOGIA, è mia intenzione richiamare, per portare a conoscenza dei miei concittadini, alcuni altri NOTEVOLI RINVENIMENTI, da me effettuati nella stessa contrada “SALICE”, luogo del rinvenimento del SARCOFAGO.
Ci riferiamo a TRE contrade finitime del vasto AGRO di CERIGNOLA: “San Michele delle Vigne”, “Salice” e “Viro”. Tre contrade di notevole interesse ARCHEOLOGICO. I reperti, sparsi sul suolo di queste CONTRADE, sotto forma di “frammenti”, rimandano alle civiltà DAUNIA, ROMANA e MEDIEVALE. Non è mia intenzione dilungarmi in questo contributo culturale, ma è giusto inquadrare le attribuzioni archeologiche dei reperti rinvenuti nei vari periodi. Per la CIVILTA’ dei DAUNI, il RINVENIMENTO di un grande “frammento” di STELE DAUNIA (1) con evidenti tracce superstiti di colore, attribuita dalla Dott.ssa Maria Luisa Nava al periodo (metà VI sec. a. C.), da me segnalata, a suo tempo, alle rispettive Soprintendenze. Una MACINA del GRANO (2) di epoca ROMANA, superstite solo la parte sottostante a forma di cono a base circolare, lavorata da una roccia vulcanica trachitica-fonolitica, di colore grigiastra sicuramente mancante della parte superiore che girava sotto l’azione forzata degli schiavi o degli animali; lo stesso reperto è stato da me segnalato alle competenti Autorità. Un CAPITELLO (VI secolo d. C.) (3) dello stesso periodo del SARCOFAGO, probabilmente facente parte di una CHIESA PALEOCRISTIANA in contrada “VIRO”, ove è stato rinvenuto interrato il SARCOFAGO; anche questo reperto è stato da me segnalato a suo tempo alle rispettive Soprintendenze. Ma di questi tre REPERTI NOTEVOLI avremo modo di scrivere una approfondita SCHEDA.
Si diceva delle tre CIVILTA’, ma siamo convinti che possiamo, senza dubbio, inoltrarci addirittura nel periodo preistorico. Il “CASALE VIRO” viene citato dai nostri storici del passato: TEODORO KIRIATTI (sec. XVIII) (4), LUIGI CONTE (Sac.) (sec. XIX) (5) e il Cav. FRANCESCO CIRILLO (inizi ‘900) (6), facendone esplicito riferimento. Azzardiamo una ipotesi su queste tre contrade, probabilmente avevano una unica denominazione: “VIRO”. Il grande CASALE ha avuto una forte espansione nel MEDIOEVO, nel periodo PALEOCRISTIANO, sicuramentecon la presenza di una CHIESA di tutto rispetto con NAVATA, con COLONNE, CAPITELLI e forse il SARCOFAGO, ubicato nella stessa CHIESA, ospitante le spoglie mortali del FEUDATARIO del CASALE. Ipotizziamo che il CASALE, per parecchi secoli fiorente e florido, abbia subito col tempo degli sconvolgimenti che non conosciamo, a tal punto che il SARCOFAGO possa essere stato portato fuori ed interrato per proteggerlo da saccheggi e distruzioni. L’insediamento risulta essere di una ricchezza spropositata, vista la quantità e la qualità dei “frammenti” di epoca MEDIEVALE. La presenza di FOSSE da GRANO e soprattutto di una ricca serie di PICCOLI SARCOFAGI in tufo carparo, provenienti dalle cave della vicina Canosa di Puglia, ne danno testimonianza. In origine interrati, oggi portati alla luce per lavori di scasso per l’impianto dei tendoni. Questi sarcofagi di piccole dimensioni stanno a dimostrare la presenza di una vasta necropoli. Molti di questi sarcofagi erano interrati e coperti da una grande TEGOLA d’argilla. Quasi tutti, poi, riutilizzati come abbeveratoi vicino ai pozzi o vicino ai fabbricati delle MASSERIE per abbeverare gli animali da cortile. Diversi di questi piccoli SARCOFAGI sono stati da me segnalati (7), a suo tempo, alle competenti Soprintendenze. Sarebbe auspicabile ed opportuno che le Soprintendenze effettuassero delle ricognizioni scientifiche, attraverso la FOTOGRAMMETRIA, le FOTO SATELLITALI, la GEOGNOSTICA ed altro per poter, eventualmente, programmare ed avviare campagne di SCAVI atti a rintracciare i resti della CHIESA PALEOCRISTIANA ed altre interessanti strutture ipogee.
4 luglio 1979
Percorrendo C.so Roma, in tarda serata, incontrai il caro amico Gioacchino Paparella (Nino), nonché vicini di abitazione, il quale era a conoscenza del mio forte interesse per la storia locale e, soprattutto, per l’ARCHEOLOGIA. Nel fermarmi mi invitava ad effettuare un sopralluogo presso contrada “SALICE”, dove vi erano e vi sono delle proprietà agricole della sua famiglia e, in particolare, una proprietà finitima alla sua, quella del sig. GAETANO PRUDENTE. Ponendo l’attenzione su quest’ultima proprietà, dichiarava che ivi vi fosse una struttura, che difficilmente passava inosservata, ovvero di un POZZO con l’attiguo ABBEVERATOIO litico, rivelatosi poi essere un SARCOFAGO. Nino sottolineava che la sua particolarità consisteva nella presenza, su di un lato, di una CROCE scolpita. È facile immaginare il mio conseguente ed istintivo INTERESSE.
5 luglio 1979
Alle ore 11.00, in sella alla mia GILERA 125 (appartenente a mio padre Michele), arrivai presso la MASSERIA dell’amico NINO PAPARELLA, in contrada “SALICE”. Mi aspettava! Ci recammo vicino al POZZO e con profonda MERAVIGLIA e GIOIA mi ritrovai di fronte ad un manufatto litico veramente ECCEZIONALE: un MONUMENTALE SARCOFAGO litico, per lo più INTEGRO. Un manufatto lavorato con maestria e perfezione. Su di un fianco, SCOLPITA, con enorme evidenza, una CROCE. In una posizione centrata, occupa a tutta altezza il fianco del SARCOFAGO. Prima e dopo la CROCE SCOLPITA, vi sono le incisioni, altresì, di una P. e di una G.: rappresentano le iniziali del proprietario terriero, PRUDENTE GAETANO, che rinvenne il SARCOFAGO. Il SARCOFAGO è, senza ombra di dubbio, di epoca ALTOMEDIOEVALE. Secondo la voce testimoniale del cugino di Nino, il manufatto fu rinvenuto negli anni ‘20-‘30, vicino la masseria, in prossimità di un mandorleto. Gli fu riferito, altresì, che il Sarcofago fosse interrato e che, sicuramente, avesse una copertura litica o lastroni di arenaria. La narrazione si arricchiva di altri particolari: al momento della scoperta, al suo interno vi era uno scheletro con una spada vicino e forse con altri oggetti. La visione del SARCOFAGO, nelle sue dimensioni e soprattutto il bassorilievo della CROCE, fece riaffiorare in me la certezza di averne visto già uno molto simile, pubblicato su di un libro di ARCHEOLOGIA, che custodivo nella mia biblioteca. Al rientro a casa, non mi fu difficile trovarlo, dato che il testo è riposto sul ripiano della libreria ove custodisco i libri di Archeologia. Trattasi del Volume inerente all’Archeologia cristiana antica. Consultai accuratamente il testo e rintracciai la risposta che auspicavo. Il libro, acquistato a Bari in data 9 dicembre 1974, così dato dalla mia segnatura con firma (Costo L. 10.000), riporta le seguenti indicazioni bibliografiche: RICCARDO MOLA, Scavi e ricerche sotto la cattedrale di Trani. Notizie e ritrovamenti, in AA.VV., Puglia Paleocristiana II, Mario Congedo Editore, Galatina, 1974, pp. 206-207. L’Autore Riccardo Mola, nel testo, afferma quanto segue: “[…] Fra le tombe più recenti poste negli strati superiori presentano particolare interesse due sarcofagi riutilizzati, dei quali uno (Fg. 31), sufficientemente conservato, denota una accentuata analogia con alcuni esemplari a Ravenna, nella chiesa di S. Agata Maggiore (12), per il singolare tipo di croce in rilievo sul lato più lungo. I sarcofagi di Ravenna vengono infatti risalire alla fine del VI secolo e un’analoga datazione per l’esemplare ritrovato a Trani rientrerebbe coerentemente nell’ipotesi cronologica formulata circa la basilica paleocristiana di S. Maria […]” (Fig. 31 – Sarcofago paleocristiano di tipo ravennate – n. 16). Quindi il nostro SARCOFAGO risulta essere in linea con quello di Trani e ciò rende consono il riferimento allo stesso periodo storico. La scoperta è stata, a dir poco, eccezionale!
3 dicembre 1979
Effettuo la segnalazione in data 3.12.1979 (8) al Soprintendente per i Beni Ambientali Architettonici Artistici e Storici della Puglia – BARI, Raccomandata con Ricevuta di ritorno, prot. n. 28; e p. c. al Prof. ANTONIO GAMBACORTA, Soprintendente per i Beni Ambientali Architettonici Artistici e Storici della Puglia – Sezione per la Daunia – FOGGIA; al Prof. ARCANGELO FORNARO, Facoltà di Lettere – Istituto Archeologia Cristiana – Università – BARI; alla Soprintendenza Archeologica di TARANTO; alla Soprintendenza Archeologica di BARI; al Prof. MARIO PANI della Facoltà di Lettere – Istituto Storia Greca e Romana – Università – BARI.
Sul punto, mi è doverosa una precisazione. In quel periodo storico stavo attraversando un momento personale molto complesso e difficoltoso, a causa di alcune controversie, anche giudiziarie, in cui ero stato trascinato dai miei vecchi soci della associazione. Tali eventi mi distrassero e confusero a tal punto da indurmi al ritardo dell’invio della già menzionata segnalazione e a fare lampanti errori di cronologia nella datazione della stessa (indicando addirittura la mia data di nascita e non quella della mia conoscenza diretta del sarcofago in questione). Di tanto faccio qui ammenda.
10 dicembre 1979
Intorno alle ore 11.25 ca., effettuai, con l’amico e Socio delle nostre Istituzioni Culturali, Ins. Giuseppe Fatone, un sopralluogo nella contrada “Salice” per acquisire delle misurazioni e realizzare alcuni scatti di diapositive a colori del SARCOFAGO.
12 dicembre 1979
Facevo pervenire al Soprintendente per i Beni AA.AA.AA.SS. della Puglia – Bari, Raccom. con Ricevuta di ritorno, prot. n. 28 bis (9), e p. c. con Racc. semplice, al Prof. Antonio Gambacorta, Soprintendente per i Beni AA.AA.AA.SS della Puglia – Sezione per la Daunia – Foggia, alla Soprintendenza Archeologica – Taranto sempre con Racc. semplice, un “DOSSIER” nel quale vengono indicati i rinvenimenti, le scoperte e le segnalazioni compiuti dallo scrivente in Cerignola e nel vasto agro a partire dal 1969: “Relazione sui rinvenimenti, scoperte e segnalazioni di documenti di interesse ARCHEOLOGICO, STORICO ed ARTISICO, da me effettuati dal 1969 fino ad oggi in Cerignola e nel suo vasto agro” . Il fornito ELENCO, frutto di indefessa ricerca del sottoscritto, è corredato del giorno, mese ed anno di ogni singola “voce” indicata; in questo elenco vi è anche il riferimento al SARCOFAGO PALEOCRISTIANO.
17 dicembre 1979
Alle ore 13.30 ca. ricevevo, presso la mia abitazione, la telefonata della Dott.ssa Anna Maria LORUSSO, esperta di Storia dell’Arte e Funzionaria della Soprintendenza di Bari, la quale mi chiedeva di aiutarla nell’organizzare un sopralluogo in contrada “Salice”, unitamente al fotografo della medesima Soprintendenza, per la realizzazione ufficiale delle foto al SARCOFAGO. Convenimmo di fissare l’appuntamento per il venerdì successivo alle ore 10.30 presso la mia abitazione, per poi recarci nella suddetta contrada.
20 dicembre 1979
Mi recai all’ATENEO – UNIVERSITA’ di BARI, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia e precisamente all’ISTITUTO di ARCHEOLOGIA, dal Prof. ARCANGELO FORNARO, che già conoscevo e al quale avevo inviato, per conoscenza, la segnalazione del sarcofago. Ci siamo intrattenuti piacevolmente nel discorrere sugli ultimi sviluppi del caso ed in particolare sull’interessamento della Soprintendenza di Bari. Mi ringraziò per averlo reso partecipe, con la mia nota a Lui inviata, della scoperta del SARCOFAGO.
21 dicembre 1979
Come da accordi telefonici, presi in data 17 dicembre, con la Dott.ssa Anna Maria LORUSSO, della Soprintendenza di Bari, unitamente al fotografo ci recammo in contrada “Salice”, vicino al pozzo con il SARCOFAGO, oggetto degno di attenzione. Era stata, a loro dire, la prima volta che la studiosa e il fotografo si sono trovati di fronte ad un manufatto di così notevole interesse, nonché veramente eccezionale. Mostrarono, sin da subito, un palese entusiasmo. Il fotografo realizzò gli scatti fotografici, mentre la Dott.ssa diede luogo alle misurazioni, avvalendosi della mia collaborazione. Al termine delle operazioni, poc’anzi descritte, la stessa mi assicurava che avrebbero fatto pervenire al Comune la segnalazione atta ad effettuare un celere recupero del SARCOFAGO con il contestuale ricollocamento presso l’Atrio del Palazzo Comunale, come Le avevo espressamente suggerito.
8 gennaio 1980
Con il Socio delle nostre Istituzioni Culturali, il Prof. Salvatore Delvecchio, con l’auto di mio padre – ci recammo, verso le ore 15,00, in contrada “Salice”, ad 8 Km da Cerignola. Fu la prima volta che Salvatore poté ammirare il SARCOFAGO. Il sopralluogo ci diede la possibilità di effettuare ulteriori misurazioni, controlli e di realizzare ulteriori scatti fotografici. Salutato il proprietario del sarcofago, il Sig. GAETANO PRUDENTE, presentai, allo stesso, il Prof. Salvatore Delvecchio. Il Sig. Prudente ci rivelò come egli portasse lo stesso nome di battesimo di suo padre, che fece incidere le proprie iniziali sul lato lungo del sarcofago, subito dopo il rinvenimento. Credevo, e ciò lo davo per scontato, che fosse stato, invece, proprio il nostro interlocutore, l’attuale proprietario a far incidere le proprie iniziali; venivo a conoscenza, così, che era stato il padre. Arrivò, nel mentre si interloquiva, il fratello di Gaetano, Carmine, che stava lavorando nella sua proprietà agricola. Carmine mi fece presente che era stato attento ed interessato visitatore delle nostre Mostre fotografiche. Il Prof. Delvecchio, di contro, faceva presente ai due che era amico del loro fratello, attualmente Preside in una scuola di Foggia. Come ulteriore corredo di notizie sul SARCOFAGO, Gaetano mi riferiva che, all’epoca del rinvenimento, vi fosse un potenziale acquirente interessato al sarcofago per la modica cifra di L. 100.000. Colsi l’occasione propizia, della presenza congiunta dei due fratelli Gaetano e Carmine, per chiedere ulteriori notizie e maggiori dettagli sul rinvenimento del SARCOFAGO. Mi comunicarono, con una certa sicurezza, che il SARCOFAGO fu rinvenuto, tra il 1943-1944, in contrada “Viro”, poco distante dal pozzo. Il Sig. Gaetano, altresì, mi riferiva che, nella stessa zona, un proprietario agricolo di Stornara, nel suo campo, aveva rinvenuto una grossa lastra in pietra con iscrizione. Lo stesso Gaetano ci assicurava di averla vista e, con l’intento di ragguagliarci circa l’evento in questione, riferiva che, a seguito di uno scasso, ad un certo punto il grosso aratro tirato dal trattore si impuntò e che furono costretti a scavare a mano con l’obiettivo di dissotterrare la lastra. Durante la fase di dissotterramento, la copertura si ruppe in più parti. Effettuammo, celermente, il sopralluogo e naturalmente non vi era alcuna traccia della lastra. Sicuramente, la lastra era stata portata a Stornara. Alla fine dell’incontro e sopralluogo effettuai delle diapositive con Gaetano e Carmine vicino al sarcofago. Salvatore lo si vede al lato, di spalle. Ritornammo in auto, dando un passaggio a Gaetano sino alla sua abitazione.
9 gennaio 1980
Con mio padre Michele, verso le ore 13:15, tornai in auto in zona Salice per effettuare ulteriori fotografie al SARCOFAGO, dato che il giorno precedente non ero riuscito a realizzarle, in quanto intento ad acquisire notizie sul rinvenimento del sarcofago dai fratelli Prudente. Nel mentre ci accingevamo a raggiungere il sito, per strada incontrammo Gaetano, in difficoltà con il motorino che accusava problemi elettrici alla candela. Con soddisfazione appresi che sia mio padre che Gaetano si conoscevano molto bene. Mio padre riuscì a sistemare la candela e a rimettere in funzione la motoretta. Si unì a noi il cugino di Gaetano, con lo stesso nome e cognome, anch’egli amico di mio padre. Si parla, ovviamente, del SARCOFAGO. Terminato l’incontro, effettuai le fotografie programmate.
16 gennaio 1980
Lettera del Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna” inviata al Sig. Sindaco del Comune di Cerignola (10), prot. n. 29. Questo il testo: “Il Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna” nella sua ormai decennale attività inizia il nuovo anno con una interessante scoperta archeologica. Infatti il dott. Matteo Stuppiello, presidente del Centro Studi, ha segnalato alla Soprintendenza ai Monumenti di Bari, l’esistenza in contrada “Salice” di un sarcofago posto vicino ad un pozzo e riutilizzato fino a diversi anni fa come abbeveratoio per animali. Il sarcofago risulta essere costituito da un blocco monolitico di pietra aventi le misure di m. 2,15 x cm. 73 x cm. 60; il sarcofago è integro ed in buono stato di conservazione e curato nei particolari: la modanatura che corre sul margine interno nella parte superiore e soprattutto la presenza di una maestosa croce scolpita al centro del lato lungo. Per lo stile del sarcofago e della croce, il reperto potrebbe risultare di stile ravennate, databile intorno al VI sec. d.C.: uno molto simile è stato rinvenuto durante i restauri nella Cattedrale di Trani effettuati tra il 1970 e il 1971: per conto della Soprintendenza ai Monumenti di Bari sotto la direzione dell’Architetto Riccardo Mola. La segnalazione ha avuto un seguito da parte della Soprintendenza che ha provveduto ad effettuare un sopralluogo per i dovuti rilievi fotografici e metrici. La presenza del sarcofago in questa contrada non è un fatto isolato in quanto, sia la contrada “Salice” che quelle di “Viro” e “S. Michele delle Vigne”, tutte confinanti, circoscrivono una vastissima zona archeologica. Ne sono testimonianza i molteplici reperti di epoca romana (terra sigillata e a vernice rossa, vernice nera o tipo “Egnathia”) e medioevale ed inoltre una enorme quantità di tegolame ormai frantumate dalle continue lavorazioni effettuate sui terreni. Vanno annoverati i diversi ritrovamenti effettuati da privati nei loro terreni in seguito a lavori di scasso per l’impianto di vigneti. Inoltre la zona viene menzionata da alcuni storici locali per i diversi ritrovamenti di vasellame ed iscrizioni di epoca romana e per l’esistenza nel medioevo di un grosso casale. Forse il prezioso sarcofago vi racchiudeva le spoglie del signore feudale del “Casale Viro”; i contadini ci parlano di oggetti rinvenuti nell’interno del sarcofago vicino allo scheletro, una spada, una medaglia, etc. quando fu rimossa la copertura, dopo averlo tirato fuori dal sottosuolo. Per la salvaguardia di un’opera così importante sia dal punto di vista storico che artistico si chiede l’intervento dell’Amministrazione Comunale affinchè il sarcofago venga collocato almeno provvisoriamente nell’atrio del Municipio, in attesa che venga istituito un Museo Archeologico a Cerignola da tempo auspicato dal Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna”. RingraziandoLa fin da ora, Le porgiamo i nostri più cordiali saluti – N.B. – Siamo disponibili per ulteriori informazioni. Firmato IL PRESIDENTE (dott. Matteo Stuppiello)”. La stessa lettera veniva inviata all’Assessore alla Cultura del Comune di Cerignola, l’Ins. Ripalta Netti (11). Veniva inviata una comunicazione scritta, prot. N. 30 con raccomandata semplice al Soprintendente per i Beni Ambientali Architettonici Artistici e Storici della Puglia – Bari (12)dal Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna”: “Con la presente si fa cortese richiesta di comunicare all’Amministrazione Comunale di Cerignola , che il sarcofago da me rinvenuto in contrada “Salice” e già segnalatoVi, venga trasportato nell’atrio del Municipio affinché venga tutelato e custodito. Inoltre si informa, che del rinvenimento è stata data comunicazione in data 16.2. c. m. all’Amministrazione Comunale ed esposto il desiderio che il reperto venga salvaguardato dal Comune in attesa dell’istituzione di un Museo Archeologico a Cerignola. In attesa di un Vs. riscontro, Le porgiamo cordiali saluti – Firmato IL PRESIDENTE (dott. Matteo Stuppiello)”. La stessa lettera, fatta pervenire al Sindaco, veniva inviata anche all’Assessore ai Beni Culturali della Regione Puglia – Bari (13), prot. n. 31, con Raccomandata semplice. Il testo della lettera è il nostro Comunicato Stampa (14), unitamente inoltrato a: “IL TEMPO”, “LA CICOGNA”, LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO”, “PUGLIA”, “IL PONTE”, “RADIOFANTO, “T.R.C.”, “RAL”, “T.V.C.”, “TELEFOGGIA”, “GAZZETTINO DELLA PUGLIA”, “RV3”. Il Comunicato stampa da noi prodotto, come Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna”, veniva trasmesso dalla emittente televisiva T.V.C.
SOLO la STAMPA e le EMITTENTI RADIOFONICHE E TELEVISIVE LOCALI hanno dato un GRANDE contributo pubblicando e diffondendo la SCOPERTA. Tutti gli altri il BUIO assoluto.
17 gennaio 1980
Lo stesso Comunicato fu trasmesso dalla radio locale T.R.C. .
18 gennaio 1980
Lo stesso Comunicato veniva trasmesso dalla emittente locale Radiofanto e da Telefoggia. In tale data, rispose l’Arch. RICCARDO MOLA (15), Soprintendente per i Beni AA.AA.AA.SS. della Puglia – Bari, alla mia nota del 12 dicembre 1979, a lui recapitata il 14 successivo. Arriva con Raccomandata, con “TASSA A CARICO” del destinatario. Oggetto: “Rinvenimenti in agro di Cerignola” – “Con riferimento alla nota sopra citata relativa alla questione in oggetto, si ringrazia per la collaborazione prestata e si assicura che da parte di questa Soprintendenza saranno adottati i provvedimenti del caso”.
20 gennaio 1980
MATTEO STUPPIELLO, Rinvenuto un Sarcofago in contrada “Salice”, in “LA CICOGNA” – Quindicinale di vita cerignolana – ANNO II – N. 10 – 20 gennaio 1980, p. 10.
23 gennaio 1980
MICHELE CIANCI, Le campagne di Cerignola restituiscono antico sarcofago, in “LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO” – 23 gennaio 1980, p. 8.
30 gennaio 1980
Il Comunicato del 18 Gennaio veniva inviato alla Direzione della rivista “MONDO ARCHEOLOGICO” (16) – Firenze.
1° febbraio 1980
Alle ore 9:00 ca., mi raggiunse telefonicamente la Dott.ssa Anna Maria LORUSSO della Soprintendenza ai Monumenti di Bari. Mi informava che erano intenti nel preparare la lettera da destinare al Sindaco di Cerignola, a me e al proprietario del sarcofago per poter trasportare il manufatto nell’atrio del Palazzo di Città. Mi segnalava, inoltre, un libro nel quale vi è riportata una foto di un sarcofago molto simile al nostro, esistente nella Chiesa di S. Agata Maggiore a Ravenna, con datazione del VI secolo d. C. . Una telefonata, a dir poco, gratificante. Informai, contestualmente, la Dott.ssa che avevo già provveduto a dare notizia del ritrovamento alla STAMPA e che l’articolo fosse stato pubblicato su “LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO”. Aggiunsi che, nei giorni a venire, Le avrei portato una fotocopia dell’articolo pubblicato sul giornale poc’anzi menzionato.
5 febbraio 1980
“ A TORRE ALEMANNA”, in “LA CICOGNA”…, op. cit. , ANNO II – N. 11 – 5 febbraio 1980, p. 4.
22 febbraio 1980
Alle 9:00 ca. ricevevo una ulteriore telefonata da parte della Dott.ssa Anna Maria Lorusso della Soprintendenza di Bari. Mi chiedeva conferma sul tipo di materiale litico del SARCOFAGO: se fosse pietra, tufo o altro materiale. Confermai che si tratta di PIETRA VIVA CALCAREA. La richiesta di conferma della interlocutrice sarebbe servita per completare la SCHEDA sul SARCOFAGO.
13 marzo 1980
Lettera con – Raccomandata, prot. n. 429, la risposta della Soprintendenza per i Beni AA.AA.AA.SS. della Puglia – BARI (17), a firma de “IL SOPRINTENDENTE (Arch. Riccardo Mola) – “Oggetto: CERIGNOLA (FG) – Contrada “Salice” – ritrovamento sarcofago. Il documento veniva inviato al Sindaco di Cerignola e p. c. Al Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna” – Cerignola: “Con nota del 16/1/80 il Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna” di Cerignola ha comunicato alla scrivente il ritrovamento, nella contrada “Salice” di codesto Comune, di un sarcofago in pietra. A seguito di tale segnalazione questo Ufficio ha eseguito un apposito sopralluogo tecnico, constatando che il suddetto sarcofago, risalente al VI sec. d. C., riveste notevole interesse storico-artistico e pertanto questa Soprintendenza ha avviato l’istruttoria per l’emissione del decreto di vincolo ai sensi della legge 1089/39. Premesso quanto sopra, … sia per assicurare una adeguata protezione, sia per arricchire la comunità locale di un così prezioso reperto, si prega codesto Comune di voler esaminare la possibilità di acquisire il sarcofago prendendo diretti contatti con il proprietario … “.
23 maggio 1980
Alle ore 18:00 ca. il sig. Gaetano Prudente, proprietario del SARCOFAGO PALEOCRISTIANO, si presentava presso la mia abitazione. Mi mostrò un documento che gli era stato notificato, il giorno precedente, dal messo comunale. Il documento reca l’intestazione del Ministero dei Beni Culturali di Roma, con data 30 aprile 1980. Il documento risulta essere la NOTIFICA di VINCOLO del SARCOFAGO al proprietario, nella persona di Gaetano Prudente (18). Gli chiesi di poter effettuare una fotocopia e la risposta fu positiva.
8 luglio 1980
Bari. Fra l’altro fui anche presso la Soprintendenza ai Monumenti al Castello Svevo. Nell’incontrare la Dott.ssa Anna Maria Lorusso, Le feci presente che, purtroppo, il Comune, nonostante i vari solleciti fatti pervenire dalla Soprintendenza sul trasferimento del sarcofago nell’atrio del Comune, vista anche l’apposizione del Vincolo tutelativo inoltrato al proprietario, NULLA avesse ancora fatto. È rimasta lettera morta, con il pericolo di un eventuale furto e naturalmente pesanti responsabilità nei confronti del proprietario. La Dottoressa mi assicurava che avrebbero provveduto ad inviare ulteriore comunicazione scritta.
Agosto 1980
“NOTIZIARIO”, in “MONDO ARCHEOLOGICO” – Preistoria – Archeologia – Etnologia – Speleologia – n°. 47 – Agosto 1980, p. 48:
“Il Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna” di Cerignola (FG) nella sua ormai decennale attività registra una interessante scoperta archeologica. Infatti il dott. Matteo Stuppiello, Presidente del Centro Studi, ha segnalato alla Soprintendenza ai Monumenti di Bari, l’esistenza in contrada “Salice” di un sarcofago posto vicino ad un pozzo e riutilizzato fino a diversi anni fa come abbeveratoio per animali. Il sarcofago risulta essere costituito da un blocco monolitico di pietra avente le misure di m. 2,15 x cm. 73 x cm. 60, il sarcofago è integro ed in buono stato di conservazione e curato nei particolari: la modanatura che corre sul margine interno nella parte superiore e soprattutto una maestosa croce scolpita al centro del lato lungo. Per lo stile del sarcofago e della croce, il reperto potrebbe risultare di stile ravennate, databile intorno al VI sec. d. C.: uno molto simile è stato rinvenuto durante i restauri nella Cattedrale di Trani effettuati tra il 1970 e il 1971 per conto della Soprintendenza ai Monumenti di Bari sotto la direzione dell’architetto Riccardo Mola. La segnalazione ha avuto un seguito da parte della Soprintendenza che ha provveduto ad effettuare un sopralluogo per i dovuti rilievi fotografici e metrici. La presenza del sarcofago in questa contrada non è un fatto isolato in quanto sia la contrada Salice che quelle di Viro e S. Michele delle Vigne tutte confinanti , circoscrivono una vastissima zona archeologica. Ne sono testimonianza i molteplici reperti di epoca romana e medioevale ed inoltre una enorme quantità di tegolame ormai frantumato dalle continue lavorazioni effettuate sui terreni. Vanno annoverati i diversi rinvenimenti effettuati da privati nei loro terreni in seguito a lavori di scasso per l’impianto di vigneti. Inoltre la zona menzionata da alcuni storici locali per i diversi rinvenimenti di vasellame ed iscrizioni di epoca romana e per l’esistenza nel Medioevo di un grosso casale. Forse il prezioso sarcofago racchiudeva le spoglie del signore feudale, del “casale Viro”; i contadini parlano di oggetti rinvenuti nell’interno del sarcofago vicino allo scheletro, una spada , ina medaglia, etc. quando fu rimossa la copertura dopo averlo tirato fuori dal sottosuolo. Per la salvaguardia di un’opera così importante sia dal punto di vista storico che artistico si è chiesto l’intervento dell’Amministrazione Comunale affinchè il sarcofago venga collocato almeno provvisoriamente nell’atrio del Palazzo di Città, in attesa che venga istituito un Museo Archeologico a Cerignola da tempo auspicato dal Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna”.
9 settembre 1980
Ricevevo una lettera (19) a firma del Prof. Cosimo D’Angela – Università degli Studi di Bari – Istituto di Letteratura Cristiana Antica – Archeologia Cristiana. Mi scriveva quanto segue: “Gent.mo Dott.re, leggendo l’ultimo numero di Mondo Archeologico (47, agosto 1980), ho avuto la gradita sorpresa di apprendere la notizia sulla scoperta del sarcofago paleocristiano in agro di Cerignola, contrada Salice, successivamente confermatami dal Soprintendente Mola. Mi permetta di esprimerLe tutti i miei complimenti per la tempestività con cui ha reso noto il ritrovamento. Sia personalmente, sia come Istituto l’interesse per il manufatto segnalato è notevole e mi farebbe cosa gradita, in attesa di una mia visita in loco ricevere, se è possibile, una riproduzione fotografica. In attesa di conoscerLa personalmente, abbia i miei più distinti ossequi – Firmato Prof. Cosimo D’Angela”.
15 settembre 1980
RAFFAELE PETRERA, Forse di stile ravennate il sarcofago scoperto a Cerignola, in “GAZZETTINO DAUNO” – 27 gennaio 1980.
21 settembre 1980
Inviavo tramite Raccomandata semplice, prot. n. 59 in qualità di Presidente del Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna”, una lettera al Prof. Cosimo D’Angela (20), con il seguente testo: “In risposta alla Sua del 9/9/80, Le comunico che anche per me è gradita sorpresa l’interessamento mostrato da parte Sua e dell’Istituto che rappresenta. Sono senz’altro lieto di poterLa ospitare qui a Cerignola per effettuare assieme il sopralluogo desiderato. Allego una foto, purtroppo non chiara, perché deboli i contrasti di luce e, in attesa di poterLa conoscere di persona la saluto cordialmente – Firmato IL PRESIDENTE (prof. Matteo Stuppiello)”.
30 settembre 1980
Alle 13:30 ca. mi contattava telefonicamente da Bari, il Prof. Cosimo D’Angela della Facoltà di Lettere Cristiane Antiche dell’Università di Bari. Lo stesso, alcuni giorni precedenti a questo, mi scriveva, congratulandosi per il rinvenimento del SARCOFAGO. La notizia l’aveva appresa dalla rivista “MONDO ARCHEOLOGICO” e nella lettera già mi esprimeva la chiara volontà di incontrarci per effettuare un sopralluogo, quanto prima, presso il sito. La mia risposta fu positiva a tale richiesta.
25 ottobre 1980
In mattinata telefonavo, per dare seguito alla richiesta di sopralluogo, al Prof. Cosimo D’angela per fissare con lui un appuntamento per il venerdì successivo, tenendo conto della mia giornata libera dagli impegni scolastici. Mi rispose che non gli fosse possibile, a breve, poter effettuare il sopralluogo e che già mi aveva inviato una lettera ove mi informava di aver scritto un paio di “cartelle” sul SARCOFAGO, pubblicate sul Bollettino “Vetera Cristianorum”, su cui ha aggiunto le notizie sulla zona riferite da me per telefono unitamente alle foto ricevute dalla Soprintendenza. Dato l’entusiasmo e l’interesse verso il sarcofago, mi confermava la volontà di studiare la zona e di vederla, in futuro, in compagnia del Prof. CCESARE COLAFEMMINA, esperto in Italia di insediamenti ebraici. Gli chiesi, contestualmente, se ci fosse la possibilità di ricevere qualche copia del Bollettino.
14 novembre 1980
Bari. Dopo diverse lettere e telefonate intercorse, ho avuto modo di incontrare personalmente e per la prima volta il Prof. Cosimo D’angela presso la Facoltà di Letteratura Antica (in Bari Vecchia). Fui onorato, in tale giorno, di aver conosciuto Lui e il Prof. Don Cesare Colafemmina, un esimio studioso della cultura EBRAICA in PUGLIA. Insieme interloquimmo parecchio del SARCOFAGO PALEOCRISTIANO, degli studi, della zona del rinvenimento e dei reperti ceramici raccolti dal sottoscritto. Feci presente dell’ISCRIZIONErinvenuta da un proprietario e portata probabilmente a Stornara, luogo di residenza dello stesso. Il Prof. Cosimo D’Angela e il Prof. Don Cesare Colafemmina mi confermarono il loro pieno proposito nell’effettuare un sopralluogo alla zona e al SARCOFAGO. Il Prof. Cosimo D’Angela, in tale occasione, mi fece dono di una loro pubblicazione.
13 gennaio 1981
Ricevevo una lettera a firma del Prof. Cosimo D’Angela (21), questo il testo : “Caro prof.re, grazie per avermi comunicato il suo ultimo ritrovamento: La sua opera è grandemente meritoria. Sono manufatti troppo tardi perché io possa intervenire. Speriamo che si faccia vivo qualche funzionario di Soprintendenza. Come vanno le cose per recuperare l’iscrizione del sarcofago di masseria Salice? Le invio l’estratto sul Suo ritrovamento. A presto . Cordiali saluti – Firmato Cosimo D’Angela”. Il Prof. Cosimo D’Angela, infatti, nel plico postale, mi inviava la Lettera e alcune copie del BOLLETTINO: COSIMO D’ANGELA, Un nuovo sarcofago paleocristiano scoperto in Puglia, in AA.VV., “Vetera Chiristianorum” – Anno 17 – 1980 – fs. 2 , Istituto di Letteratura Cristiana Antica – Strada S. Giacomo, 7 – Bari. Nella prima nota l’autore riporta quanto segue: “Ringrazio l’arch. R. Mola, Soprintendente per i Beni AA.AA.AA.SS. della Puglia, per avermi permesso di dare notizie, dell’interessante scoperta. Un ringraziamento va altresì alla dott.ssa A. Lorusso della stessa Soprintendenza , al prof. M. Stuppiello, Presidente del sodalizio Torre Alemanna e al sig. G. Prudente, proprietario della masseria, per le informazioni ricevute”, p. 357. Il contributo dell’amico Prof. COSIMO D’Angela veniva pubblicato in anticipo come estratto nel BOLLETTINO e lo ritroveremo pubblicato nel volume AA.VV., Puglia paleocristiana e altomedievale IV, a cura di EUFEMIA DE SANTIS, Edipuglia, Bari, 1984, pp. 323-326. Acquistai il volume a Bari, nel 1984, come i precedenti volumi, costo L.35.000.
20 gennaio 1981
A nome del Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna”, in qualità di presidente inviavo al Prof. COSIMO D’ANGELA – Taranto la seguente nota scritta (22), prot. n. 83: “A mio nome e dei componenti tutti il Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna” da me presieduto, nel prendere atto della efficace pubblicazione relativa a “Un nuovo sarcofago paleocristiano scoperto in Puglia”, della considerazione in cui è stato tenuto il reperto, mi pregio rivolgerLe i più sentiti ringraziamenti. La informo inoltre che per la iscrizione, ci sono purtroppo ancora resistenze, ci vuole ancora pazienza e fiducia, ritenteremo nuovamente. Distintamente – IL PRESIDENTE Matteo Stuppiello”.
4 febbraio 1981
In tale giorno, dalle ore 21:25 fino alle 22:15, presso la sede della emittente locale TELERADIOCERIGNOLA (T.R.C.) di Michele Sorbo, su invito dell’Ins. Domenico Frascolla, giornalista e corrispondente di alcune testate provinciali, ebbe luogo una trasmissione divulgativa con una rappresentanza del Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna”, dell’ Archeoclub d’Italia Sezione di Cerignola e del Museo etnografico Cerignolano (1979) nelle persone della Prof.ssa Anna Di Micco, dello scrivente e del Prof. Salvatore Delvecchio. La Prof.ssa Anna Di Micco trattò l’argomento relativo alla pubblicazione dei due CIPPI della VIA TRAIANA, rinvenuti dallo scrivente nell’agro di Cerignola. Lo scrivente intrattenne l’uditorio sulla pubblicazione de il “BOLLETTINO” sul SARCOFAGO PALEOCRISTIANO con firma del Prof. di Storia Antica Cristiana, Cosimo D’Angela, della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bari. Il Prof. Salvatore Delvecchio, invece, si soffermò sulla recente istituzione dell’Archeoclub d’Italia Sezione di Cerignola (10 gennaio 1981) circa gli scopi, i campi di intervento, le finalità e sulla recente conferenza (1° febbraio 1981) tenuta dalla Dott.ssa Maria Luisa Nava, da noi invitata, sulla “1^ Campagna di Scavi a Santa Maria di Ripalta”. Fecero da supporto ai relatori una serie di foto e diapositive a colori.
24 febbraio 1981
Veniva inviato un Comunicato (23) del Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna” alle Emittenti Radio e Televisive di Cerignola: “Il Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna” è lieto di annunciare l’accreditamento di una seconda pubblicazione edita per mano dell’Istituto di Letteratura Cristiana Antica dell’Università degli Studi di Bari. La stessa è inserita nell’opera “VETERA CRISTIANORUM” – 1980. Si tratta di un saggio elaborato dal Prof. Cosimo D’Angela, dal titolo “Un nuovo sarcofago paleocristiano scoperto in Puglia”. L’autore, dopo un breve ringraziamento al prof. Matteo Stuppiello, per il rinvenimento del reperto e le informazioni ricevute ed al sig. Gaetano Prudente, proprietario della masseria “Salice” in cui giace il sarcofago, elabora la tesi interpretativa in un testo di alcune pagine corredate da foto del sarcofago paleocristiano. Tanto viene comunicato dal Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna” allo scopo di offrire tutte le notizie inerenti alla pubblicazione a quanti, per ragioni di studio, fossero interessati ad analizzarne i contenuti”.
27 febbraio 1981
Bari (Castello Svevo, sede della Soprintendenza ai Monumenti). Pensavo di incontrare il Soprintendente, Arch. Riccardo Mola, l’Ing. Giambattista De Tommasi e l’Arch. Nunzio Tomaiuolo. Erano fuori sede per sopralluoghi. Avremmo dovuto parlare, tutti insieme, di un unico argomento: la tutela del SARCOFAGO. Riuscii a colloquiare con la Dott.ssa Anna Maria Lorusso nell’intento di fare il punto della situazione circa il recupero del SARCOFAGO.
11 giugno 1981
Foggia. Alle ore 9.00 ca. ero presso la Sede della Soprintendenza Archeologia, dalla Dott.ssa MARIA LUISA NAVA, Ispettore Archeologo, per discutere del SARCOFAGO. Fissammo, per il 17 prossimo, la sua venuta a Cerignola per un sopralluogo in contrada “Salice” per vedere il SARCOFAGO. L’appuntamento presso il Municipio alle ore 9:30-10:00.
28 giugno 1981
Raggiunsi, in mattinata con l’auto, contrada “Salice”, unitamente agli amici e Soci, Ins. Giuseppe Fatone e la Prof.ssa Albina Cirsone, per un ulteriore sopralluogo presso il pozzo dove era presente il SARCOFAGO.
12 ottobre 1981
Lettera (24) del Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna”, prot. n. 126 inviata alla Soprintendenza alle Antichità di Taranto, con Raccomandata e Ricevuta di Ritorno, questo il seguente testo: “Con la presente lamentiamo, il totale abbandono del prezioso sarcofago paleocristiano, presente in contrada Salice. Dal rinvenimento risalente al 1979, più volte si è richiesto il pronto recupero richiamando l’attenzione delle autorità comunali, Soprintendenza stessa, senza purtroppo un fattivo riscontro. Pertanto ancora una volta si chiede il RECUPERO di tale reperto per custodirlo o nella ex Chiesa Madre, o nell’atrio del Municipio. In attesa di un pronto intervento, distinti saluti – firmato IL PRESIDENTE (Prof. MATTEO STUPPIELLO)”.
23 ottobre 1981
La Soprintendenza Archeologica della Puglia – Taranto (25), con prot. n. 8074 AF/eg, in risposta alla nostra nota del 12 ottobre 1981, fece pervenire, al ALLA SOPRINTENDENZA DEI BENI AMBIENTALI, ARCHITETTONICI, ARTISTICI E STORICO – Castello Svevo – BARI, e per conoscenza alnostro Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna”, una nota recante l’OGGETTO: CERIGNOLA (FG) – Sarcofago Paleocristiano. “Si trasmette a codesta Soprintendenza, per competenza, l’unita lettera del Centro Studi e Ricerche di Cerignola, cui la presente è diretta per conoscenza, relativa al sarcofago paleocristiano, presente in contrada Salice. Distinti saluti. IL SOPRINTENDENTE REGG. (Dr. Ettore De Juliis)”.
31 ottobre 1981
Il Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna” produsse un ulteriore comunicato (26)di protesta, che fu inviato: al Sindaco di Cerignola, prot. n. 160; all’Ins. Ripalta Netti, assessore alla Cultura (27) prot. n. 161; al Prof. Pasquale D’aprile (28), Presidente IV Commissione Cultura, prot. n. 162; Alla Soprintendenza alle Antichità – Taranto (29), prot. n. 163, alla Soprintendenza per i Beni AA.AA.AA.SS. della Puglia – Bari (30), prot. n. 164; alla Dr.ssa Maria Luisa Nava Ispettrice alle Antichità – Foggia (31), prot. n. 165; alle Emittenti TV e Radio locali, questo il testo: “Nonostante le ripetute richieste scritte e verbali per la rimozione e la collocazione nell’atrio del Palazzo di Comunale del sarcofago paleocristiano da noi rinvenuto in contrada “Salice” alcuni anni fa, sollecitiamo ancora una volta codesta Amministrazione Civica a prendere in esame la nostra richiesta dell’urgenza che il caso richiede. Questo per evitare che la Soprintendenza per i Beni AA.AA.AA. di Bari trasferisca il sarcofago che è stato rinvenuto nell’agro di Cerignola, lo trasferisca nel Museo di Taranto o di Foggia: il patrimonio culturale cerignolano non deve essere ancora una volta depauperato di un documento di così alto valore a causa dell’indifferenza delle Autorità cittadine. Nella speranza di vedere soddisfatta, per l’interesse esclusivo della città la nostra richiesta esprimiamo i nostri saluti. – firmato IL PRESIDENTE (Prof. Matteo Stuppiello). Lo stesso testo, come si diceva inizialmente, inviato alle Emittenti locali veniva aggiunto un NB. : “Il Centro sarebbe lieto che codesta direzione volesse per proprio conto e in aderenza ai contenuti dei nostri comunicati, offrire un proprio contributo in favore della difesa del “patrimonio culturale e storico locale”.
A questo punto, ma era da immaginarselo, vista l’azione perpetrata nei nostri confronti in altra situazione similare, entrarono in azione i cosiddetti “guastatori”. “SCHEGGE” spuntate, guidate politicamente e mentalmente da un alto stato di potere, cabina di regia tossica, propaggine infiltratasi nelle Amministrazioni, nelle Istituzioni Culturali e anche nella Chiesa Ufficiale, a modo di tentacoli. Pronti a sbarrarci la strada producendo veleno e cultura tossica. Costituivano una casta intoccabile arrogante e pieni di potere. Sono i soliti detrattori, i quali costituiscono il gruppo della cultura negativa, basata sulla indifferenza, il disprezzo, la denigrazione, la calunnia gratuita.
31 ottobre 1981
Fu il nostro socio, il giovane Carmine Brunetti, da me delegato, in quanto impossibilitato, a recarsi presso il Palazzo di Città a consegnare nelle dirette mani della Ins. Ripalta Netti, Assessore alla Cultura, una copia della Lettera, già inviatale. Nel contempo l’amico Carmine comunicava, alla stessa, il contenuto della lettera.
3 novembre 1981
In mattinata, con il Prof. Salvatore Delvecchio, ci recammo presso il Municipio per un incontro con il Vice- Sindaco, Ing. Prof. Nicola Alicino. Con sorpresa e stupore notammo un automezzo (camion) all’interno dell’atrio, proprio mentre stava uscendo. Ci portammo più avanti, verso l’atrio, e constatammo che l’automezzo era servito per trasportare il SARCOFAGO. In serata, a casa, mentre con Carmine Brunetti e Salvatore Delvecchio ci accingevamo ad uscire dal portoncino di casa per portare i comunicati dell’avvenuto recupero e sistemazione del SARCOFAGO, da parte dell’Amministrazione Comunale, nell’Atrio del Comune, si fecero presenti i fratelli Gaetano e Carmine Prudente, i quali ci informavano che nelle ore pomeridiane si erano accorti che il SARCOFAGO non fosse più al solito posto e che null’altro sapevano. Il loro palesarsi era motivato dalla chiara volontà di ricevere notizie in merito dal sottoscritto, eventualmente ne avessi. Li informammo che il SARCOFAGO era stato prelevato dall’Ufficio Tecnico Comunale nella persona di un dipendente responsabile, e agli stessi riferimmo la nuova collocazione. Tutto era chiaro: e, quindi, né noi né loro (proprietari) eravamo stati avvisati ciò era da considerarsi una sottrazione illecita. I fratelli dichiararono, sin da subito, l’intenzione di denunciare il furto presso i Carabinieri e di questo ne era fermamente convinto, a ragion veduta, Carmine Prudente, in quanto a lui era stato VINCOLATO, dal MINISTERO per i BENI CULTURALI, il SARCOFAGO, come proprietario e detentore, custode e responsabile a tutti gli effetti. A questo punto il nostro Comunicato non fu più consegnato alla STAMPA e alle Emittenti radio-televisive. Consigliammo loro, oltre alla denuncia, di inviare una lettera alle Autorità competenti informandole dell’indebito evento sottrattivo. Fu Gaetano Prudente ad andare presso la Caserma dei Carabinieri; spiegò l’accaduto al piantone, il quale gli riferì che l’Ufficio competente fosse chiuso e che, pertanto, sarebbe dovuto tornare all’indomani mattina per stilare un verbale.
Il Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna” fece pervenire al Soprintendente per i Beni AA.AA.AA.SS. della Puglia – Bari (33), prot. n. 146; e p. c. Alla Soprintendenza alle Antichità – Taranto (34), prot. n. 147; alla Dr.ssa Maria Luisa Nava, Ispettrice alle Antichità – Foggia (35), prot. n.148; al Sindaco di Cerignola (36), prot. n. 149. Questo il testo: “il Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna” informa codesta Soprintendenza che l’Amministrazione Civica ha acquisito il sarcofago paleocristiano da noi rinvenuto in contrada Salice, senza mai prendere contatto con il proprietario il sig. Gaetano Prudente, come riportato dalla Vs. lettera prot. N.429, inviata il 13 marzo 1980. Il Centro “Torre Alemanna” chiede di intervenire presso l’Amministrazione Civica di Cerignola affinché usi maggiore correttezza nell’acquisizione dei reperti da noi rinvenuti e segnalati, perché un tale comportamento non porti ad una maggiore diffidenza da parte dei proprietari, e ad ostacolare sempre più il nostro operato che si svolge quasi sempre in situazioni molto delicate. Distinti saluti – firmato IL PRESIDENTE (Prof. Matteo Stuppiello)”.
4 novembre 1981
Contattai telefonicamentela Soprintendenza ai Monumenti di Bari con sede presso il Castello Svevo, chiedendo di poter fissare un appuntamento per un colloquio con il Soprintendente, Arch. Riccardo Mola. Mi fissarono l’appuntamento per il martedì 10 novembre. Al centralinista, poi, chiesi la cortesia di poter parlare con l’Arch. Nino Tomaiuolo. Parlai con lo stesso e riferii l’accaduto circa la ricollocazione arbitraria del SARCOFAGO. L’Arch. Nino Tomaiuolo mi consigliò di far sporgere denuncia dal proprietario ai Carabinieri. In serata Gaetano Prudente venne presso il mio domicilio e gli riferii della telefonata intercorsa con il funzionario della Soprintendenza.
5 novembre 1981
Gaetano Prudente aveva la lettera firmata e ad imbucarla è il sottoscritto. Desidero che le nostre fossero fatte recapitare a mano ai destinatari, incominciando proprio dal Sindaco. Mi recai in mattinata presso il Municipio e trovai all’ingresso il Sindaco che era intento a parlare con l’autista. Mi rivolsi al Sindaco e gli consegnai la lettera. Mi rispose che avrei dovuto portarla al messo comunale, che la avrebbe ritirata e letta in un secondo momento. Entrambi arrivammo nell’Atrio del Palazzo Municipale, quando il Sindaco, di scatto e in un modo esagitato, inaspettato e d’impeto, incominciò ad alzare la voce, rivolgendosi verso di me, rimproverandomi per il SARCOFAGO; per aver combinato un “casino” con denunce, comunicati, televisioni, radio, giornali, con il semplice fine di recuperare tutti questi “pezzi” (le ISCRIZIONI di epoca romana), che sono un INGOMBRO. E soprattutto, riferendosi al SARCOFAGO, ultimo recupero, il tono della voce si era fatto veramente grave, rimproverandomi duramente di avergli portato “nu tavut(e)” – “nu bbagugli(e) ghindr(e) au K(e)m(e)un(e), ma purtè l’out(e)?”. Naturalmente il suo intervento sinceramente, inopportuno e molto colorito, si era svolto quasi tutto in dialetto con termini abbastanza pesanti. Purtroppo, mi feci trascinare d’impeto nel rispondere, ad alta voce, ma in un modo verbale corretto mettendolo difronte ad una realtà molto dura ovvero la indifferenza e il menefreghismo nella DIFESA e VALORIZZAZIONE dei Beni Culturali. Spiegai come fosse un ORGOGLIO per tutta la CITTA’ essere in possesso di un PREZIOSO e RARO esemplare di SARCOFAGO PALEOCRISTIANO del VI secolo d. C., rinvenuto nell’AGRO cittadino. Un REPERTO che tutti ci “invidiano”. Come gli altri reperti litici, quali ISCRIZIONI, tra queste due da me rinvenute e che lui chiamava “pezzi”, “ingombri”. Mi dispiacque di questo spettacolo poco edificante per i cittadini che transitavano in entrata ed uscita passando per l’Atrio, forse senza capirne il senso. Quel giorno fu uno “SCHIAFFO” alla SANA CULTURA, una brutta “PAGINA” di STORIA e una SCONFITTA culturale per tutti. In serata con Salvatore Delvecchio portammo la lettera di Carmine Prudente alla T.V.C. per farla trasmettere, dopo aver ricevuto l’assenso dallo stesso Prudente. Più tardi ci incontrammo con Peppino Fatone e Tommaso Albanese per recarci presso la sede di Radiofanto. Tommaso curava il Notiziario e non trovò alcun comunicato e nemmeno la lettera del Prudente; non venne trasmesso né il nostro comunicato né la lettera di Prudente, mentre l’altro comunicato quello sui PP. Cappuccini, mandato da noi, fu trasmesso.
6 novembre 1981
Mi recai a Bari presso il Castello Svevo, Sede della Soprintendenza per i Beni AA.AA.AA.SS. della Puglia, presso l’Ufficio dell’Arch. Nunzio Tomaiuolo. Insieme discutemmo del comportamento, non certo ortodosso, nel recupero del SARCOFAGO, esaminando la normativa vigente. Parecchie furono le infrazioni commesse dal Comune perché il reperto era stato VINCOLATO. E, pertanto, bisognava dar luogo alla denuncia da parte del proprietario. All’Arch. Nunzio Tomaiuolo feci presente che sarebbe stato più opportuno collocare il SARCOFAGO nella millenaria CHIESA MADRE, e Lui aggiunse che poteva essere utilizzato come base per l’ALTARE MAGGIORE. Questa idea, a dire dell’Arch. Nunzio Tomaiuolo, poteva essere fatta presente al Soprintendente, l’Arch. Riccardo Mola, nell’incontro di martedì 10 novembre. Sempre l’Arch. Tomaiuolo mi informava della sua presenza a Cerignola il 9 novembre; al suo ritorno da Bari per Foggia mi sarei fatto trovare con l’auto presso la Stazione di Cerignola-Campagna e che, dopo averlo prelevato, avremmo effettuato un sopralluogo. In serata Peppino Fatone mi informava che la T.V.C. aveva trasmesso il nostro comunicato sul SARCOFAGO, dell’atteggiamento poco corretto da parte dell’Amministrazione Comunale nell’acquisire il reperto. A Tommaso Albanese, che stava con Peppino, consegnai la copia della lettera di Carmine Prudente dato che non gli era stata passata dalla suddetta emittente televisiva.
7 novembre 1981
Alle 7.30 mi recai presso l’abitazione di Carmine Prudente. La moglie mi informò che Carmine non fosse a casa. Riferii alla Signora che anche la Soprintendenza riteneva che il marito dovesse sporgere denuncia ai Carabinieri. In serata con Salvatore Delvecchio ci recammo presso l’abitazione del Prudente per andare presso la Caserma dei Carabinieri. Entrarono Delvecchio e Prudente. Anche questa volta il tentativo di denunciare l’accaduto non ebbe esito positivo. Il piantone riferì come fosse già tardi e che “gli orari” da rispettare fossero “dalle 8:00 alle 12:00 e dalle 16:00 alle 18:00”.
8 novembre 1981
Trattavasi di una domenica piovosa quando mi recai con la mia auto presso l’abitazione di Gaetano Prudente, alle ore 8:15, per recarci presso la caserma dei Carabinieri. Entrò solo lui nell’Ufficio e questa volta fu compiuto un intervento a metà. Il brigadiere riteneva opportuno verificare di persona, all’indomani, presso il Comune quanto denunciato. Voleva vedere il sarcofago, parlare con il responsabile che aveva programmato e fatto realizzare il “trasloco” del sarcofago e soprattutto a che titolo era stato preso in consegna il sarcofago e trasportato presso il Comune; avrebbe riferito il tutto al proprietario, Carmine Prudente. Purtroppo, la vicenda finì miseramente così. Senza ulteriori sviluppi.
9 novembre 1981
Come da accordi telefonici, con l’auto, mi recai presso la Stazione di Cerignola Campagna. Alle 15.15 arrivò il treno, il locale partito da Bari diretto a Foggia, scese l’Arch. Nino Tomaiuolo, funzionario della Soprintendenza di Bari. Prelevato, con l’auto effettuammo un sopralluogo presso la Chiesa del Santuario della Madonna di Ripalta, per una deturpazione pittorica effettuata sul prospetto principale, da me segnalata alla Soprintendenza. Poi ci muovemmo per visionare il SARCOFAGO nella sua nuova collocazione, nell’Atrio del Municipio. Uscendo dal Comune, incontrammo don Nunzio Galantino, amico del sottoscritto e di Nino. Terminato il sopralluogo l’ho accompagnai a Manfredonia.
10 novembre 1981
Ero a Bari presso il Castello Svevo, sede della Soprintendenza ai Monumenti. Come da appuntamento, fui ricevuto dal Soprintendente l’Arch. Riccardo Mola. L’oggetto dell’incontro fu il SARCOFAGO PALEOCRISTIANO. Cordialmente mi ascoltò. Enunciai tutte le vicissitudini in merito al rinvenimento, alle segnalazioni, alle varie sollecitazioni scritte, considerati i fondati timori che potesse essere rubato, al tempestivo recupero e messa in sicurezza o presso l’Atrio del Palazzo di Città o ancora meglio presso l’antichissima CHIESA MADRE, nel Centro storico medioevale. Naturalmente apponendo una targa con legenda indicativa del luogo, della descrizione del SARCOFAGO e relativa datazione. La collocazione, sempre nella stessa CHIESA , poteva essere riutilizzata anche come base di Altare Maggiore.
18 novembre 1981
Pervenne, per posta, al Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna”, una lettera (37) dal Municipio di Cerignola, prot. 33699 – 4926/267, in risposta alla nostra del 13/3/1980, prot. n. 429. L’OGGETTO: Ritrovamento sarcofago in Contrada “SALICE” – La lettera è inviata al “MINISTERO PER I BENI CULTURALI ED AMBIENTALI SOPRINTENDENZA PER I BENI AMBIENTALI ARCHITETTONICI ARTISTICI E STORICI DELLA PUGLIA – BARI e p. c. AL CENTRO STUDI E RICERCHE “TORRE ALEMANNA” CITTA’ a firma del IL SINDACO. Il testo: “Si comunica che il giorno 3 u.s.m, un Funzionario del dipendente Ufficio Tecnico, coadiuvato da una ditta locale idonea ed attrezzata ed in compagnia di N. 2 VV.UU., ha proceduto alla acquisizione del sarcofago in oggetto epigrafato. Tale recupero è stato autorizzato da uno dei detentori; il Sig. PAPARELLA Antonio, il quale ha indicato, quali cointeressati, i Sig.ri: – PRUDENTE Gaetano – PRUDENTE Gaetano – PRUDENTE Carmine – PAPARELLA GIOACCHINO – PRUDENTE Gaetano. Si comunica, infine, che tale prezioso reperto è stato collocato, con la massima cura, nell’androne del Palazzo di Città. Con distinzione. Firmato IL SINDACO”.
24 novembre 1981
Ci pervenne una lettera (38) Raccomandata – Tassa a carico della Soprintendenza per i Beni AA.AA.AA.SS. della Puglia – Bari, prot. n. 10039, inviata al Sindaco di Cerignola e p.c. alla Soprintendenza Archeologica –Taranto e al Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna” – Cerignola, avente in Oggetto “Cerignola (FG) – Sarcofago paleocristiano” – questo il testo: “Con riferimento alla questione in oggetto si prende atto innanzitutto della dischiarata disponibilità di codesta Amministrazione per un sempre maggiore impegno per la tutela dei beni culturali competenti per territorio. Circa il recente trasferimento all’interno della casa municipio del sarcofago paleocristiano rinvenuto in contrada Salice, peraltro sollecitato dalla scrivente per assicurare una adeguata sistemazione del manufatto, è opportuno sottolineare che, anche se non esplicitamente espresso, tale trasporto avrebbe dovuto essere concordato con il legittimo proprietario. Solo nel caso in cui l’accordo non fosse stato raggiunto o si fosse determinata una situazione di rischio per la conservazione del sarcofago, sarebbe stato giustificato un trasferimento forzoso al quale, comunque, avrebbe provveduto questo ufficio, ai sensi dell’art. 14 della Legge 1089/39. Premesso quanto sopra, si ritiene che, ad evitare una eventuale azione di rivalsa nei confronti del Comune da parte del Sig. Prudente, proprietario dell’area in cui si trovava il sarcofago, codesta Amministrazione dovrebbe definire la questione con un chiaro accordo circa la sistemazione, con riserva di questo ufficio di esperire il proprio nulla osta, una volta accettata l’idoneità della collocazione. Si confida nella collaborazione di codesto Comune e si resta in attesa di un pronto riscontro. Firmato IL SOPRINTENDENTE Arch. Riccardo Mola”.
8 gennaio 1982
Il Sig. Gaetano Prudente, proprietario del SARCOFAGO, inviò una richiesta (39) “premio” al Sindaco di Cerignola, all’Amministrazione Comunale di Cerignola, e p. c. alla Soprintendenza per i Beni AA.AA.AA.SS. della Puglia – Bari, e p. c. al Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna” – Cerignola: “In seguito all’acquisizione da parte di codesta Amministrazione del sarcofago paleocristiano, sito nella mia proprietà di contrada Salice, avvenuta il 3 novembre ’81, mi sono informato presso la Soprintendenza ai Beni Culturali circa il “premio” spettante al proprietario del reperto. La Soprintendenza mi ha risposto che il suddetto “premio” spetta darlo dall’Amministrazione Comunale in quanto il reperto è stato acquisito e conservato da essa. Mi rivolgo pertanto a Lei perché l’Amministrazione prenda in considerazione quanto da me richiesto. Distinti saluti – Firmato Gaetano Prudente”.
L’odissea non è terminata, perché il PREGEVOLE E PREZIOSISSIMO SARCOFAGO PALEOCRISTIANO subisce un ulteriore OLTRAGGIO, SCHIAFFO, OFFESA.
Il dipendente dell’Ufficio Tecnico Comunale, per “imbellettarlo”, vi appose le ZAMPE di leone in stucco posticce, tipo Tavoli, Sedie, Librerie, Cassapanche, Cappottiere … (mobili in genere), mutuando così lo stile rinascimentale del ‘400, tanto di moda verso la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento. Veramente una vergogna! Tutto all’insegna del cattivo gusto. Naturalmente non poteva mancare, in posizione centrale e in stucco, lo stemma di Cerignola dipinto, collocato in modo giustapposto in verticale corrispondente sotto alla CROCE scolpita a rilievo sul SARCFOFAGO. Ad offesa seguivano, altresì, altri oltraggi, dato che taluni cittadini, entrando dall’unico PORTONE CENTRALE e attraversando l’ATRIO, nell’incontrare il SARCOFAGO, collocato sulla destra sotto la prima rampa di scale e prima di intraprendere a salire la scalinata, usavano facilmente gettare nell’interno del SARCOFAGO cicche di sigarette, pezzi di carta ed altro. Un grosso cestino pubblico di immondizia! Era facile farlo anche dopo aver salito una parte di scalini, lanciare dalla ringhiera quanto elencato poc’anzi. Era una pessima consuetudine. NESSUNO ha mai protestato. Azioni indegne e incivili si consumavano tutti i giorni, non solo in offesa al SARCOFAGO, ma anche per gli altri reperti litici: le ISCRIZIONI di epoca romana. Non si contavano i pezzettini di carte appallottolate, carte di caramelle, cicche di sigarette che, con dolo, venivano gettate dietro le iscrizioni che non risultavano murate, ma semplicemente appoggiate. Lo abbiamo detto, non erano state desiderate e mai accettate, soprattutto dal GOVERNO cittadino. Protestai solo verbalmente nel 1983 presso la Soprintendenza ai Monumenti di Bari, invitando l’Arch. Nunzio Tomaiuolo a far rimuovere le oscene zampe di leone e lo stemma davanti al SARCOFAGO oltraggiato. Credo ci sia riuscito! Dico credo, perché non ricordo esattamente. Poi, nel 1992, con il trasferimento nella nuova Sede Comunale tutto è rimasto chiuso. È cambiata la Città culturalmente? Sinceramente sono molto perplesso.
Ma si cerca di pensare in positivo lasciando la “porta aperta” alla buona volontà, e non solo, ma ad un cambiamento di rotta, dove la forza culturale, quella SANA riesca a riemergere in modo da riscattare il buio e il pressapochismo radicato in quarant’anni circa. Motivato personalmente e in qualità di presidente dell’Archeoclub d’Italia Sede di Cerignola, spinti dalla ferrea volontà e supportati dalla speranza di poter vedere il SARCOFAGO nella CHIESA MADRE, collocato in modo DEGNO in un LUOGO consono, ci si è rivolti a Mons. LUIGI RENNA, con nota (40) del 13.12.2018, prot. n. 509, consegnandola personalmente a mano dallo scrivente presso l’EPISCOPIO di Cerignola, in data 7.1.2019. L’Oggetto: “Presentazione proposte per la valorizzazione del Patrimonio artistico a carattere religioso del nostro Territorio. Al quarto punto si chiedeva di “Trasferire all’interno della CHIESA MADRE il SARCOFAGO PALEOCRISTIANO (sec. Vi d. C.), attualmente nell’atrio dell’ex Municipio, Corso Garibaldi, con possibile riutilizzo come Altare Maggiore (proposta già avanzata, e condivisa, dalla Soprintendenza), esponendo i pochi elementi litici superstiti di quello antico (sec. XVIII) nel Museo annesso alla Chiesa”. Mons. Luigi Renna accettò l’incontro, da me richiesto, per discutere i vari punti da trattare, compresi nella richiesta del nostro documento. Il 7 gennaio 2019, presso l’Episcopio alle 10:30, ricevuto dal Vescovo, nel pieno rispetto dei nostri ruoli e nella piena e reciproca collaborazione, si diede inizio all’incontro all’insegna della piena cordialità. Il 13 aprile 2019 mi fu consegnata a mano la nota (41) scritta contenente la risposta sui punti trattati nell’incontro e a proposito del PREZIOSISSIMO SARCOFAGO PALEOCRISTIANO, il Presule rimandava ogni tipo di iniziativa e di interesse ad un tempo non determinato. Nella speranza che i tempi siano maturi per vedere realizzato questo progetto per il bene della comunità, restiamo in fervida attesa di conoscere le decisioni più opportune.
Cerignola, 28 Agosto 2021 Matteo Stuppiello
– Anniversario della nascita di NICOLA ZINGARELLI (*Cerignola 28 Agosto 1860 †Milano 7 Giugno 1935).
Bibliografia e Note
(1) – ARCHIVIO CENTRO STUDI E RICERCHE “Torre Alemanna” (A.C.S.R.T.A.) – Posta in uscita – Fascicolo 1981.
(2) – A.C.S.R.T.A. – Posta in uscita – Fascicolo 1980.
(3) – ibid. – Posta in uscita – Fascicolo 1985.
(4) – TEODORO KIRIATTI, Memorie istoriche di Cerignola, In Napoli MDCCLXXXV – Nella Stamperia di Michele Morelli – Con Licenza de’ Superiori, p. 132.
(5) – LUIGI CONTE, Cerignola, in “Il Regno delle Due Sicilie descritto ed illustrato , Napoli, 1853, a cura di FILIPPO CIRELLI, Vol. VIII, fs. 1° (Capitanata) – Stabilimento Tipografico di Gaetano Nobili Vicoletto Salita a’ Ventaglieri n° 44, p. 67.
(6) – CAV.FRANCESCO CIRILLO, Cenni storici della Città di Cerignola, Cerignola – Premiata Tip. Editrice “Pescatore”, 1914, p. 44.
(7) – A.C.S.R.T.A. – Posta in uscita – Fascicolo 1981.
(8) – ibid. – Posta in uscita – Fascicolo 1979.
(9) – ibid. – Posta in uscita – Fascicolo 1979.
(10)-(13) – ibid. – Posta in uscita – Fascicolo 1980.
(14) – ibid. – Comunicato Stampa – Fascicolo 1980
(15) – ibid. – Posta in entrata – 1980.
(16) – ibid. – Posta in uscita – Fasciolo 1980.
(17) – ibid. – Posta in entrata – 1980.
(18) – ibid. – Fotocopia dall’originale – Fascicolo 1980.
(19) – ibid. – Posta in entrata – 1980.
(20) – ibid. – Posta in uscita – Fascicolo 1980.
(21) – ibid. – Posta in entrata – 1981.
(22) – ibid. – Posta in uscita – Fascicolo 1981.
(23) – ibid. – Comunicato – Fascicolo 1981.
(24) – ibid. – Posta in uscita – Fascicolo 1981.
(25) – ibid. – Posta in entrata – 1981.
(26)-(31) – ibid. Posta in uscita – Fascicolo 1981. .
(32)-(36) – ibid. – Posta in uscita – Fascicolo 1981.
(37) – ibid. – Posta in entrata – 1981.
(38) – ibid. – Posta in entrata – 1981.
(39) – ibid. – Copia in originale – Fascicolo 1982
(40) – ARCHIVIO ARCHEOCLUB D’ITALIA SEDE DI CERIGNOLA – Posta in uscita – Fascicolo 2018.
(41) – ibid. – Posta in entrata – Fascicolo 2019.
Echi di Stampa
- MATTEO STUPPIELLO, Rinvenuto un Sarcofago in contrada “Salice”, in “LA CICOGNA” – Quindicinale di vita cerignolana – ANNO II – N° 10 – 20 gennaio 1980, p. 10.
- MICHELE CIANCI, Le campagne di Cerignola restituiscono antico sarcofago, in “LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO” – 23 gennaio 1980, p. 8.
- “A TORRE ALEMANNA”, in “LA CICOGNA” …, op. cit., ANNO II – N° 11 – 5 febbraio 1980, p. 4.
- “NOTIZIARIO”, in “MONDO ARCHEOLOGICO” – Preistoria – Archeologia – Etnologia – Speleologia – n°. 47 – Agosto 1980, p. 48.
- RAFFAELE PETRERA, Forse di stile ravennate il sarcofago scoperto a Cerignola, in “IL GAZZETTINO DAUNO” – 27 settembre 1980.
- MICHELE CIANCI, Un saggio del Centro Studi “Torre Alemanna, in ” TUTTOCERIGNOLA” – “LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO”, 28 febbraio 1981, p. 6.
- “MICHELE CIANCI, Tra Comune e Centro studi polemica per un sarcofago – Veniva usato come abbeveratoio in una masseria, in “LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO” – 21 novembre 1981, p. 7.
Pubblicazioni
- RICCARDO MOLA, Scavi e ricerche sotto la cattedrale di Trani. Notizie e ritrovamenti, in AA.VV., Puglia Paleocristiana II, Mario Congedo Editore, Galatina, 1974, pp. 206-207.
- COSIMO D’ANGELA, Un nuovo sarcofago paleocristiano scoperto in Puglia, , in “VETERA CHRISTIANORUM” – Rivista semestrale – anno 17 – 1980 – fasc. 2 – Notizie, Grafica BIGIEMME s.r.l. Bari, pp. 357-3360.
- COSIMO D’ANGELA, Un nuovo sarcofago paleocristiano scoperto in Puglia, in AAVV. Puglia paleocristana e altomedievale IV, a cura di EUFEMIA DE SANTIS – Edipuglia – Bari, 1984, pp. 323-326.